Crash Bandicoot - Il futuro della serie

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Nel corso di tre articoli abbiamo ripercorso la storia di Crash Bandicoot, dalle sue origini fino alla sua fine. Adesso sappiamo che quella che prima potevamo considerare la morte del franchise non era in realtà così definitiva: Crash Bandicoot tornerà, nel 2017, con un “remaster” completo dei primi tre capitoli della serie. Non sappiamo ancora nulla (o quasi) di questo progetto, ma ciò non ci impedisce di fare ipotesi su quello che ci aspetta e su ciò che, probabilmente, verrà dopo di esso.
In questo articolo, dunque, vogliamo portarvi nel futuro anziché nel passato.
Un ritorno a lungo atteso
Sono passati quasi due mesi da quando Shawn Layden è salito sul palco dell’E3 per annunciare l’arrivo su PS4 della trilogia rimasterizzata di Crash Bandicoot. Era un annuncio che molti (compreso chi vi scrive) si aspettavano, soprattutto dopo che lo stesso Layden si era presentato al Playstation Experience del 2015 con una maglietta dedicata al peramele, oltretutto raffigurato con il suo design originale, quello appartenente all’epoca Playstation.
Non c’è dunque da meravigliarsi che il futuro di Crash Bandicoot sia legato a Sony. Ancora non sappiamo quale forma abbia il contratto stipulato tra la casa nipponica e Activision, ma possiamo pensare che includerà altro, oltre alla trilogia rimasterizzata.
Non c’è dubbio, infatti, che questa remaster in arrivo non sia altro che un test per il nostro Crash Bandicoot, un modo non troppo dispendioso per capire quante persone ci sono ancora realmente interessate al brand, prima di lanciarsi in un progetto completamente nuovo e assai più costoso. I fan di Crash non hanno mancato di farsi sentire nel corso degli anni, ma oltre ad essere una fetta di pubblico piuttosto limitata, bisogna ricordare che per una software house le firme raccolte su un sito non sono un indice delle copie che verranno vendute. Il vero banco di prova per capire quale sarà il futuro della serie saranno dunque le vendite registrate dalla trilogia su PS4, che permetteranno ad Activion e Sony di capire come muoversi di conseguenza.
“From the ground up”
Sul palco è stato dedicato pochissimo spazio all’annuncio del ritorno di Crash. A dire il vero, sono state più le parole spese per il suo arrivo in Skylanders che per la trilogia rimasterizzata su PS4. Tuttavia, Shawn Layden ha usato una frase importante parlando di quest’ultima: i giochi saranno rifatti “from the ground up”, vale a dire completamente, dall’inizio. Non si tratta dunque di un remaster come siamo stati abituati a conoscerli nel corso degli anni: non una semplice aggiunta dell’HD e dei trofei (e qualche miglioria grafica) su un gioco che rimane tale e quale a com’era, ma qualcosa che si avvicina ad un remake completo. Dunque, sapendo questo, cosa possiamo aspettarci da un remake? Innanzitutto, Activision ha affidato lo sviluppo della trilogia a Vicarious Visions. Se vi ricordate, sono gli stessi che si sono occupati dei capitoli portatili di Crash su Game Boy Advance, titoli decisamente fedeli allo stile Naughty Dog. Ora, non possiamo dire con certezza quanto dei Vicarious Visions del 2002 sia presente nei Vicarious Visions del 2016: sta di fatto che la scelta non sembra una coincidenza. 
Activision e Sony, per il loro test, hanno scelto di puntare sui giochi più famosi di Crash e per farlo hanno scelto un team che già in passato ha reso onore al lavoro originale di Naughty Dog.
Essendo impossibile mettere al lavoro sul progetto gli stessi Naughty Dog (profondamente cambiati rispetto all’epoca e al lavoro su altri progetti), i Vicarious Visions erano la scelta più sicura su cui i due colossi potessero puntare.
Logicamente, dunque, da questo remake dovremo aspettarci qualcosa di fedele all’originale, che probabilmente (per non dire sicuramente) punterà più sull’effetto nostalgia che sull’effetto novità. Certo, trattandosi di un remake completo non è da escludere che vengano apportate alcune migliorie al gameplay, anzi. Potremo aspettarci una migliore gestione di telecamera, controlli e difficoltà per il primo capitolo, che è sicuramente il titolo invecchiato in modo peggiore. E magari qualche cambiamento arriverà anche per Cortex Strikes Back e Warped. Ad esempio, un cambiamento plausibile è una maggiore apertura dei livelli: non una trasformazione in un adventure, certo, ma livelli meno lineari che traghettino Crash nella nuova epoca, rispettando il lavoro originale da cui sono tratti.
Sarà dunque un lavoro all’insegna della fedeltà e della nostalgia, probabilmente, ma ciò non significa che non possiamo aspettarci dei piccoli ma importanti cambiamenti. Tuttavia, come ho detto fin dall’inizio, questa trilogia altro non è che un test per ciò che verrà dopo. E sicuramente per tutti coloro che hanno già giocato tutti i capitoli di Crash è questa la parte più succosa: cosa ci sarà dopo il remake?
Uno sguardo al futuro
Non si è ancora parlato di un gioco davvero nuovo di Crash Bandicoot. E giustamente è così, visto che la trilogia sarà rilasciata solamente nel 2017. Tuttavia possiamo già fare qualche speculazione al riguardo. Cosa ci possiamo aspettare da un gioco di Crash pensato per la nuova epoca?
Se la trilogia avrà fortuna, potremo aspettarci un mantenimento del design da essa adottato, che sarà verosimilmente fedele a quello originale, ma adattato alla nuova era. Inoltre potremo aspettarci di ritrovare a capo del progetto i Vicarious Visions: già in passato, in una data imprecisata antecedente al 2012, il gruppo aveva lavorato su un nuovo gioco di Crash Bandicoot, sfortunatamente cancellato. Di esso è sopravvissuto solamente un poster negli uffici dello studio che mostra il peramele in un design diverso sia da quello originale che da quello visto in Crash of the Titans.
Per quanto riguarda il gioco in sé, potremo aspettarci una virata decisa verso livelli più aperti. Da più di un decennio, ormai, l’idea di un Crash Bandicoot open-world ha toccato in qualche modo tutti gli sviluppatori dei capitoli principali della serie. Twinsanity e Mind Over Mutants hanno mosso i primi passi in questa direzione, ma sono riusciti solo a metà nell’intento.
È dunque lecito aspettarsi che i Vicarious Visions, o chiunque prenderà le redini della serie, voglia tentare di condurla nuovamente in quel territorio, riuscendo là dove altri hanno fallito. Dopotutto, i livelli lineari e claustrofobici dei primi Crash non sarebbero più presentabili oggi e rischierebbero di incontrare lo sfavore di critica e pubblico, specialmente dopo la pubblicazione del remake della prima trilogia. 
La speranza è che, comunque vadano le cose, Activision non commetta l’errore dei publisher che l’hanno preceduta, rilasciando sul mercato giochi incompleti: una strategia ben poco lungimirante che va ad infangare irrimediabilmente la fama di un franchise. Probabilmente non vedremo il nuovo Crash per molto tempo, ma è giusto così: gli sviluppatori hanno il diritto di prendersi il loro tempo per consegnare al pubblico il miglior lavoro possibile.
Rimane da vedere se la partnership con Sony verrà rinnovata dopo il remake della trilogia: è impossibile esprimersi fin d’ora con una buona dose di certezza, ma il fatto che le due società stiano collaborando al rilancio della ex-mascotte Sony fa pensare che la casa nipponica voglia fare rientrare la serie tra i suoi brand di punta e che quindi difficilmente si farà soffiare un possibile accordo di esclusività. Staremo a vedere.

Nonostante le poche informazioni in nostro possesso, possiamo dedurre qualcosa sul futuro di Crash Bandicoot dalle realtà coinvolte nel progetto e da quelle che sono le loro intenzioni. Se dunque l’anno prossimo ci aspetterà un tuffo nel passato con il remake della trilogia originale, possiamo dire che probabilmente dopo questo test di mercato ci potremo attendere qualcosa di totalmente nuovo. Forse il Crash open-world sognato da Mark Cerny quasi sedici anni fa. Forse qualcos’altro. Quello che possiamo fare adesso è ipotizzare ma, soprattutto, attendere speranzosi.