Recensione

Cossacks 3

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

La storia di GSC Game World è piuttosto turbolenta: fondata nel 1995 da  Hryhorovych Serhiy, la software house ucraina è stata per dieci anni circa – dal 2000 al 2010 – il faro dell’industria videoludica dell’est Europa, soprattutto grazie alle serie Cossacks e S.T.A.L.K.E.R. Finito il periodo d’oro, sono iniziate le difficoltà economiche, le quali hanno prima portato alla cancellazione di S.T.A.L.K.E.R 2 e poi allo scioglimento di GSC Game World stessa nel 2011. In puro stile sovietico, dalla caduta della software house sono nati vari team di sviluppo indipendenti, nonché strani casi di appropriazioni indebite: memorabile il caso di West-Games che, millantando di essere composta da ex dipendenti di GSC Game World, raccolse circa 65 mila dollari grazie ad una campagna Kickstarter per il suo Areal, prima che il progetto venisse cancellato e che la software house venisse accusata di frode per non avere assunto nessun membro del team di sviluppo ucraino. La rinascita di GSC Game World avvenuta nel 2014 ha quindi lasciato tutti spiazzati, così come ancor più inaspettato è stato l’annuncio e l’arrivo di Cossacks 3 dopo anni di totale silenzio sulla serie strategica: a distanza di oltre quindici anni dalla sua nascita, eccoci dunque a parlare del sequel  – o meglio remake – del titolo che fece le fortune di GSC Game World.
Tanta quantità…
Per chi non conoscesse la serie, Cossacks è uno strategico in tempo reale nell’accezione più classica del termine, basato sulla raccolta delle risorse, sulla costruzione degli edifici e sull’aruolamento delle truppe: se siete cresciuti destreggiandovi con Age of Empires o con la serie Empire Earth, non avrete nessuna difficoltà a gestire le meccaniche di gioco, e se avete apprezzato i titoli poco sopra citati, è ben difficile che le meccaniche di Cossacks 3 non siano di vostro gradimento. GSC Game World conferma inoltre con il suo ultimo prodotto l’occhio di riguardo per la ricostruzione storica: il gioco è ambientato durante il XVII e XVIII secolo in un Europa scossa dalla Guerra dei Trent’anni, dalla Rivoluzione inglese, dalla lotta per il dominio dei mari tra Francia, Spagna e Inghilterra e dalla minaccia ancora viva dell’Impero Ottomano. La portata principale di Cossacks 3 risiede nelle cinque campagne che conducono il giocatore attraverso le principali battaglie che hanno imperversato in tutta Europa durante l’era moderna, passando dagli scontri navali avvenuti nelle acque del Mediterraneo, alla guerra tra il ducato di Polonia-Lituania e il regno di Moscovia, senza dimenticare l’atavica rivalità fra il Sacro Romano Impero e le truppe Ottomane per i territori balcanici ed ungheresi. Completare tutte le singole missioni che compongono ciascuna campagna richiede svariate ore e, se ci si aggiunge la presenza delle mappe casuali e dello strumento di editor che lascia carta bianca al giocatore per creare inediti scenari, è facile intuire come Cossacks 3 sia un gioco in grado di regalare svariate ore di gioco, con una longevità che diventa pressoché infinita grazie al multiplayer. Come se non bastasse, GSC Game World ha assicurato totale supporto alla community dei modder, che saranno liberi di esprimere le loro doti e di inserire nel gioco scenari, unità, fazioni ed edifici creati da 0. I tanti contenuti di Cossacks 3 non sono però adeguatamente supportati da uno standard qualitativo adeguato, soprattutto quando si guarda nel dettaglio molte delle missioni che costituiscono le campagne. Lasciando da parte le considerazioni sull’evoluzione e sugli sviluppi che gli strategici hanno avuto negli ultimi anni grazie alle serie Total WarCompay of Heroes e, in modo differente, grazie a tutte le produzioni Paradox Interactive e che fanno sembrare Cossacks 3 troppo ancorato all’origine del genere, ciò che più lascia spiazzati mentre si maneggia lo strategico made in Ucraina sono alcune scelte di game design abbastanza azzardate, per non dire proprio sbagliate.
… Ma meno qualità
Forse il modo migliore per farvi capire a cosa ci riferiamo è proprio elencare alcuni esempi concreti. Prendiamo in considerazione la prima missione della campagna russa, dove l’obiettivo principale è quello di eliminare ogni singola unità dell’esercito Tataro. Sulla carta nulla di difficile, se non fosse per il fatto che sulla mini-mappa non vi fosse alcun indicatore che segnalasse per lo meno la zona dove erano stanziate le truppe nemiche. Di conseguenza, anche a causa dell’ampia estensione del territorio – che sarebbe anche un punto a favore – il risultato è stato un lungo e lento peregrinare per tutta la mappa, alla ricerca dell’ultimo arciere a cavallo, reso quasi invisibile perché nascosto dietro ad una miniera in fianco ad un bosco. Quasi un’ora persa a vagare nella desolazione più totale. Naturalmente non tutte le missioni sono inficiate da queste problematiche, alcune sono anche molto ispirate, soprattutto quelle dove siamo stati ingaggiati in enormi battaglie campali, ma purtroppo questa spiacevole situazione si è ripetuta spesso e (mal)volentieri in molti scenari. Volete un altro esempio? Guidando l’esercito del Parlamento inglese, avevamo il compito di reclutare nelle varie città delle truppe alleate per contrastare le forze del re: c’erano degli indicatori che segnalassero anche solo vagamente la posizione di questi insediamenti? Ovviamente no. A peggiorare la situazione subentra un uso piuttosto contorto della nebbia di guerra che, al posto di nascondere sul radar solo i territori non ancora esplorati, mantiene all’oscuro ogni singolo punto dove non è presente una nostra unità o edificio, fa niente se si è passati di lì pochi secondi prima. Sommando tutti questi passi falsi, il quadro che ne deriva non è certo dei più rosei ma, come vedremo più avanti, non è ancora finita. Va da sé che molti di questi inconvenienti vengono meno nelle schermaglie e nelle sfide online e dunque, se siete interessati soprattutto a queste due modalità di gioco, tralascerete questi difetti. Passando invece all’analisi delle fazioni, in Cossacks 3 ve ne sono ben dodici e viene quindi garantita una buona varietà sia in termini di edifici, tutti quanti ben caratterizzati e rappresentanti lo “stile” dello stato di riferimento, sia in termini di unità, anche se su quest’ultimo punto forse si poteva fare qualcosa di più sotto il punto di vista estetico. 
Ancora tanta quantità, ma ancora poca qualità
Cossacks si è sempre contraddistinto per le sue battaglie su larga scala, dove eserciti di svariate migliaia di cavalieri e fanti si scontrano su fronti molto estesi, e anche questa nuova incarnazione non fa eccezione. Il colpo d’occhio è necessariamente piacevole, la vista di queste lunghe schiere di moschetti che fanno fuoco all’unisono mentre i cannoni sparano enormi palle di ferro da un monte e la cavalleria si lancia in un assalto, trasmette la sensazione di avere davanti a sé un reale campo di guerra. Purtroppo c’è un ma piuttosto importante. A differenza di quanto accade nei Total War, GSC Game World è però rimasta fedele alla sua storia, con ogni singola truppa che viene gestita indipendentemente, anche nel caso in cui si decida di aggregarle per formare una divisione. Viste le notevoli dimensioni degli eserciti schierati, questa scelta appare penalizzante su più fronti. Nonostante vi sia la possibilità di utilizzare svariate tipologie di formazioni – a quadrato, a linea o a ranghi serrati – le battaglie prendono il più delle volte una piega decisamente caotica, con mucchi di picchieri che sciamano letteralmente contro le truppe nemiche, dimenticando qual si voglia impostazione tattica. Questa problematica accomuna un po’ tutti gli strategici di questa tipologia, ma in Cossacks 3 il caos viene amplificato ancor di più dalla mole di unità su schermo. In secondo luogo, dovendo gestire ogni singola unità, l’IA fa decisamente fatica a calcolare correttamente il pathing di tutte le truppe, e dunque non è raro trovare una parte dello schieramento rigirarsi su sé stesso nel tentativo di risalire una collina. Infine, sempre rimanendo in tema di intelligenza artificiale, quest’ultima è parsa poco reattiva proprio durante gli scontri: mentre la battaglia imperversava, c’era sempre qualche unità che in tutta tranquillità si lasciava colpire da una raffica senza battere ciglio, per poi stramazzare al suolo. Infine, se da un lato è vero che il gioco permette la creazione di eserciti composti da migliaia di truppe, è anche vero che queste unità devono essere reclutate una alla volta nelle strutture apposite, con un serio rallentamento del ritmo di gioco, già di per sé piuttosto compassato. A rendere ancora più complicata la situazione subentra infine l’assenza di qualsivoglia shortcut da tastiera che possa richiamare una determinata azione. Su questa affermazione manteniamo però ancora qualche riserbo, in quanto nel menù delle opzioni era presente la voce “Key binding” nella versione da noi provata, ma questo tasto non era attivabile ed è stato poi rimosso al momento del lancio. Queste gravi lacune, assieme a delle interfacce non sempre chiarissime – manca ad esempio una vera e propria barra vitale posta sulla testa dei nemici oppure il range dei colpi – vanificano alcune trovate strategiche decisamente interessanti, come i tempi di ricarica differenti per ogni tipologia di unità, i loro punti di forza o di debolezza che le rendono adatte solo ad alcune avversari o, ancora, le possibilità tattiche offerte dalla morfologia del terreno. 
Promossa la grafica
Arrivati a questo punto, non resta che puntare lo sguardo sul lato tecnico. Per il nuovo Cossacks 3, GSC Game World ha abbandonato l’oramai vecchio motore di gioco, optando per una grafica del tutto nuova ed in 3d. Pur non potendo reggere il confronto con le produzioni moderne e più blasonate, il colpo d’occhio restituito dalle lunghe file di moschettieri è sicuramente piacevole, sono presenti anche dei preziosismi come le rifrazioni delle navi sulle acque, anche se va detto che, quando si esegue uno zoom più ravvicinato sulle unità, si scorge un livello di dettaglio che di certo non fa gridare al miracolo e la mancanza di alcune animazioni. Nella versione pre-lancio da noi testata, nel menù delle opzioni era presente la lingua italiana, anche se al momento non era ancora stata completata la localizzazione e quindi abbiamo optato per un più sicuro inglese. Al suo approdo su Steam, la lingua italiana è però sparita dalle opzioni ma, vista la sua precedente presenza, confidiamo che venga reintrodotta a breve. Infine, segnaliamo qualche sporadico bug che, almeno nel nostro caso, non ha compromesso la fruizione del gioco e sui quali GSC Game World è già al lavoro.

HARDWARE

Requisiti minimi:– Sistema operativo: Windows XP/7/8/10 – Processore: Intel® Core 2 Duo 1,6 GHz/AMD 3000+ – Memoria: 2 GB di RAM – Scheda video: nVidia GeForce 8800 / ATI Radeon HD 2600 PRO 256Mb / Intel HD3000 – DirectX: Versione 9.0c – Rete: Connessione Internet a banda larga – Memoria: 4 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati: – Sistema operativo: Windows XP/7/8/10 – Processore: Intel Core i5-3470, 3.20GHz or AMD FX-6300, 3.5Ghz – Memoria: 4 GB di RAM – Scheda video: nVidia GeForce 560 / ATI Radeon HD 7900 Series – DirectX: Versione 9.0c – Rete: Connessione Internet a banda larga – Memoria: 6 GB di spazio disponibile

– Garantisce tante ore di gioco

– Apertura verso le mod

– Tutto il fascino dei cari vecchi RTS

– Battaglie su larga scala…

– … Che spesso diventano caotiche

– IA molto deficitaria

– Alcune missioni davvero poco riuscite

– Le interfacce hanno svariate lacune

6.0

Cossacks 3 cerca di riportare in vita un genere, quello degli RTS duri e puri, senza apportare grosse innovazioni al genere, cercando soprattutto di ricreare quel feeling che i giocatori più datati tanto apprezzavano nelle passate produzione e che i più giovani possono perché privi di decine di titoli di questo genere sulle spalle. L’operazione potrebbe anche essere riuscita perché in fin dei conti, formula vincente non si cambia, e se a questo si aggiungono i molti contenuti e la volontà di gettare su schermo migliaia di unità il traguardo dovrebbe essere raggiunto. Il condizionale è invece d’obbligo, perché Cossacks 3 incappa nei cronici difetti del genere, come battaglie caotiche che ben poco hanno di strategico ma soprattutto pecca per la costruzione di svariate missioni con obiettivi dal poco senso e per una IA davvero deficitaria.

Voto Recensione di Cossacks 3 - Recensione


6