Recensione

Bud Spencer & Terence Hill - Slaps and Beans, recensione, birra e salsiccia

Avatar

a cura di Daniele Spelta

Redattore

Il prossimo primo luglio, a Roma, si terrà il concerto di Guido e Maurizio de Angelis e chi doveva capire avrà già capito, mentre, a chi questi due nomi non dicono nulla, può pure smettere di andare avanti, perché Bud Spencer & Terence Hill – Slaps and Beans non è un titolo adatto a lui. Come pensate di poter sconfiggere uno che si fa chiamare Tango nel paese del Samba, senza nemmeno riconoscere i veri nomi che si celano dietro agli Oliver Onions? Scherzo, non voglio passare per un talebano del web, ma sin dalla schermata d’avvio è chiaro come il picchiaduro a scorrimento orizzontale, nato dopo una fulminante campagna su Kickstarter, sia stato pensato proprio per quelli cresciuti assieme ai film del noto duo Carlo Pedersoli e Mario Girotti. Ci sono le musiche originali, i rimandi ai numerosi film non mancano ed è tutto un susseguirsi di birra, fagioli e padellate sulla testa. Svanito l’effetto nostalgia, cosa rimane però di Bud Spencer & Terence Hill – Slaps and Beans (d’ora in avanti solo Slaps And Beans per amore di sintesi)? Purtroppo, un beat’em up a scorrimento non proprio indimenticabile. 
Senti, giochiamocela a birra e salsiccia?
Non odiatemi e non ditemi che ho un bidone dell’immondizia al posto del cuore, perché sono la perfetta vittima dell’effetto nostalgia e perché di Slaps and Beans amo le musiche, gli “Ehi capo” e pure la dune buggy, ma solo quella rossa con cappottina gialla. Il progetto nato dalle menti e dalle mani di Trinity Team trasuda amore da ogni pixel e fa di tutto per evocare nella mente del giocatore quei caldi ricordi delle sere passate davanti alla TV in compagnia di Bud e Terence, che fosse un polveroso far west, un’isola tropicale o che spuntasse fuori da un vecchio fortino abbandonato un nostalgico soldato giapponese, per il quale la Seconda Guerra Mondiale non era mai finita. Tutte le tre – o al massimo quattro – ore di gioco sono un continuo susseguirsi di citazioni e situazioni riprese dalle varie pellicole, o scene che sono un tributo chiaro ed evidente e che potrebbero benissimo esser presenti in qualche film misteriosamente mai pubblicato. Basta analizzare i frame iniziali del primo livello per accorgersi della cura e della passione riposta dai dev nella loro opera: Slaps and Beans si apre infatti in una sorta di Lo Chiamavano Trinità, con Terence intento a fare il galantuomo con qualche donzella in difficoltà, mentre il corpulento Bud è più che altro interessato a riempire la sua pancia di fagioli. Da qui in avanti non mancano scazzottate nei saloon, sedie in mille pezzi, revolver veloci come un fulmine e un povero sceriffo baffuto che finirà inesorabilmente con ipantaloni per terra. 
Non un semplice copia e incolla
Trinity Team è stata brava a non inserire esclusivamente uno dopo l’altro dei semplici spezzoni ripresi dalla ricca cinematografia, ma anzi, tutto il loro titolo è stato costruito come se fosse un film inedito, con tanto di trama che riporta l’iconico duo a rivivere alcuni dei più celebri loro momenti, su cui però sono state intessute varianti atte a ricalcare i cliché comportamentali dei protagonisti. Il vero valore di Slaps and Beans non risiede quindi nel mero citazionismo di basso livello, vanno bene la gara sulle dune buggy, la scazzottata sugli autoscontri o contro i motociclisti, ma è nei dettagli che emerge il lavoro di fino effettuato dai dev, dettagli che impreziosiscono inoltre l’aspetto narrativo del titolo, elemento non così scontato quando si ha davanti un picchiaduro arcade di vecchia scuola. Bud Spencer è sempre svogliato, sornione e pensa esclusivamente a recuperare il maltolto – ovviamente nessuno spoiler sulla trama – mentre Terence Hill è sempre alla rincorsa della sua (presunta) amata, in un intrecciarsi di piccoli preziosismi che non possono che fare la gioia dei fan, tra nemici sfigati coi baffoni o stecche da biliardo sulla dita. Le chicche sono davvero tante e tutto il moveset della coppia è ripreso interamente dai film: Bud è più lento e forzuto, mentre Terence fa soprattutto uso della sua velocità, ma quello che strappa il sorriso è vedere Bambino che si scrolla di dosso un intero gruppo di malintenzionati, per poi abbatterne uno con un pesante pugno sulla testa, mentre gli altri due stramazzano al suolo dopo che le loro teste sono state fatte scontrare come due noci. Ogni singolo movimento dei protagonisti è stato sviscerato fin nei minimi particolari e così Terence Hill può distrarre i nemici lanciando verso l’alto un boccale di birra, per poi pestar i loro piedi, fare la cavallina e finirli con una scarica di schiaffoni. A completare l’opera, intervengono poi una pixel art davvero encomiabile, che è maturata e si è arricchita durante tutto lo sviluppo di Slaps and Beans, ma soprattutto la colonna sonora del gioco, composta principalmente dalle più celebri canzoni originali dei film, fra cui quelle dei già citati Oliver Onions: dite quello che volete, ma è impossibile rimanere freddi e insensibili quando si menano muscolosi energumeni sulle note di Bulldozer, Trinity o Flying Through The Air. A meno che non siate il maggiore Harriman.  
Pugni a salve
Più andavo avanti fra una rissa e l’altra, più cresceva nella mia testa un pensiero, qualcosa di molto vicino ad un rimpianto: perché la stessa cura per i dettagli che è stata riposta nel ricostruire i livelli o per la pixel art non è stata anche messa al servizio di un combat system della medesima qualità? Per quanti credono che dar vita ad un beat’em up a scorrimento sia un affare semplice e che basti mettere assieme qualche pugno e calcio, ho una brutta notizia: non è affatto così. Il genere in questione, al contrario, richiede grande pulizia, tempismo nei colpi, hitbox precise e tanti altri dettagli, rifiniture di cui purtroppo Slaps and Beans è privo. Gli errori commessi sono infatti piuttosto numerosi e visibili, figli anche di una voglia di “strafare”, strada che complica ciò che sarebbe stato invece meglio rendere il più snello possibile. Il sistema di combattimento è fatto da un attacco debole, da uno potente e da un tasto preposto alla parata/schivata, mosse che variano profondamente a seconda che si stia usando Bud Spencer o Terence Hill e che, se concatenate, danno vita ad una serie di combo differenti. Peccato però che il risultato sia spesso confuso, soprattutto a causa di colpi che fluiscono a singhiozzo e hitbox non proprio precisissime: non è affatto raro che una raffica di schiaffi colpisca il nemico sbagliato, magari pure mentre si è mezzi girati di spalle. L’eccessivo numero di nemici su schermo rende poi ancora più caotica la situazione: vuoi anche per un limite tecnologico, i grandi nomi del genere – solo per fare alcuni esempi, i vari Cadillac and Dinosaurs, Captain Commando o Final Fight – riuscivano sempre a bilanciare la giusta difficoltà con una presenza di avversari congrua alla salvaguardia della chiarezza degli scontri, equilibrio che, purtroppo, Slaps and Beans non sempre riesce a mantenere. L’assenza di una barra della vita per i nemici rende poi ancora meno leggibile l’azione e non raro vedere rialzarsi da terra qualche sgherro che si era certi di aver eliminato una volta per tutte, a cui bisogna sommare delle animazioni che ogni tanto paiono non esserci, con avversari praticamente impassibili anche dopo un colpo ricevuto. 
Una nota dolente va sollevata anche per quel che riguarda il ritmo, troppe volte spezzato a causa di mini-giochi – quando non sono vere e proprie porzioni consistenti di livello – che poco aggiungono al titolo, come sezioni stealth inutilmente vuote e lente, mentre i semplici puzzle ambientali – che parolone per descrivere lo spostare un paio di botti eh! – sanno di aggiunta poco significativa. Anche l’intelligenza artificiale non rientra fra i punti più riusciti, soprattutto quando si lascia il controllo del secondo personaggio alla CPU: Slaps and Beans va giocato necessariamente in due e questo significa che, nel caso in cui non abbiate nessuno con cui spartire il divano – non c’è la co-op online – dovrete fare affidamento all’intelligenza artificiale, con risultati alle volte discutibili, fra colpi subiti senza batter ciglio o su e giù per lo schermo senza un reale motivo. L’unico spunto positivo proviene dalle boss fight, non semplici scontri in cui abbattere un avversario più corpulento o con una maggiore barra dell’energia, ma duelli in cui occorre agire strategicamente e con azioni fuori dai binari canonici. In conclusione, la vera molla per completare Slaps and Beans, oltre alla sua breve – leggasi giusta – durata, deriva dunque più dall’amore verso i film di Bud Spencer e Terence Hill e all’ottimo lavoro fatto in questo senso dai ragazzi di Trinity Team, perché, al contrario, la passione verso i beat’em up a scorrimento è stato in buona parte disattesa.  

– Tantissime citazioni

– Musiche originali dei film

– Ottima pixel art

– Boss fight varie

– Ritmo altalenante

– Combat system lacunoso

– I mini-giochi servono a poco

– IA deficitaria

6.5

Inutile nascondersi dietro ad un dito: Bud Spencer & Terence Hill – Slaps And Beans si tiene a galla principalmente grazie all’ottimo lavoro di recupero effettuato da Trinity Team, capaci di concentrare nella propria opera numerosi riferimenti alla ricca cinematografia del duo nostrano e le situazioni in cui vi verrà strappato un sorriso davanti all’ennesimo schiaffone sulla testa, mentre risuonano le note di Dune Buggy, abbondano. Peccato che questo sorriso vada poco a poco smorzandosi a causa di tanti piccoli errori che attanagliano le meccaniche da picchiaduro, per via di combattimenti ben poco tecnici e fin troppo caotici, in cui il voler aggiungere troppe soluzioni ha portato invece ad una scarsa pulizia e fluidità.

Voto Recensione di Bud Spencer & Terence Hill - Slaps and Beans, recensione, birra e salsiccia - Recensione


6.5