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Bloodborne - The Old Hunters

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

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BloodBorne
  • Sviluppatore: From Software
  • Produttore: Sony
  • Piattaforme: PS4
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 25 marzo 2015 - 24 novembre 2015 (The Old Hunters) - 3 dicembre 2015 (Bloodborne: The Old Hunters Edition)

Nonostante sembra sia andata perduta durante le ultime due o tre generazioni, una delle qualità migliori che un game designer potesse avere, nella giovinezza di questo medium, era il sadismo.Sì, avete letto bene, il sadismo: chiedetelo ai fan dei primi Castlevania, a quelli di Battletoads o a chi è cresciuto a pane, parolacce e Ghouls’n’Ghosts.Oppure a Hidetaka Miyazaki, mastermind dietro la serie dei Souls e Bloodborne, probabilmente l’esclusiva più fulgida dell’attuale catalogo Playstation 4: su Bloodborne – The Old Hunters, unica espansione finora annunciata, c’è il suo inimitabile marchio di fabbrica, con tutto ciò che ne consegue.Se pensavate di aver chiuso con incubi lovecraftiani, trasfusioni effettuate in ambienti affatto sterili e deformità assortite…beh, vi sbagliavate.

Ritorno al passatoDifficile tratteggiare una storia coerente quando si parla di From Software e di Miyazaki, e The Old Hunters non costituisce eccezione: dopo aver frequentato, per mesi, il sogno del cacciatore, stavolta il giocatore sarà chiamato a confrontarsi con il corrispettivo incubo, una versione distorta e ancora più malata di Yharnam, a metà tra prequel e brutto sogno.Questa scelta, oltre a fornire una giustificazione narrativa per il riutilizzo di location e personaggi noti, seppure opportunamente modificati, offre uno spaccato della storia della cittadina maledetta, i cui orrori esistevano ben prima dell’avvento del nostro cacciatore e, sicuramente, continueranno a farlo dopo la sua morte, o la sua trasformazione.Preceduto da una patch molto sostanziosa, questo contenuto scaricabile non avrà seguiti, e quindi porta sulle spalle la responsabilità di essere l’unico ad ampliare il lore e il mondo di gioco di uno dei titoli più osannati del 2015: per accedervi, sarà necessario aver conservato un salvataggio precedente al boss finale, o, in alternativa, cominciare una nuova partita e farsi strada fino alla sfida con il Vicario Amelia, figura fondamentale, la cui importanza esce fortificata da The Old Hunters.In soldoni, per chi non possiede un save file pre-boss finale, questa scelta si traduce nella necessità di riprendere in mano il gioco base per almeno altre cinque o sei ore prima di poter effettivamente avere accesso ai nuovi contenuti, passando anche sul cadavere del buon Padre Gascoigne, da molti ritenuto uno dei boss più impegnativi del gioco.Siamo lontani dai salti mortali che il giocatore doveva fare per accedere ad Artorias of the Abyss ai tempi di Dark Souls, ma non pensate di poter semplicemente caricare un salvataggio: niente, nel mondo di Bloodborne, si ottiene senza versare del sangue.Molto sangue.I deboli di cuore siano si ritengano avvisati: The Old Hunters richiederà ben più della famosa oncia di carne al giocatore, e, per raggiungere il suo obiettivo (che, oltre a intrattenere, è sicuramente anche quello di far disperare) non esiterà a ricorrere a qualche mezzuccio poco simpatico: il livello consigliato è di 65, ma, se dovessimo darvi il nostro parere, ne aggiungeremmo almeno un’altra ventina per non spaccare i vetri dalle urla.

Nemici, armi…e nemiciNonostante una qualità media in linea con le precedenti produzioni di From Software, e quindi molto alta, The Old Hunters ricorre spesso alla densità per mettere in difficoltà il giocatore, con il risultato di lasciargli spesso l’impressione che alcune delle sue morti siano un po’ inevitabili (gli inglesi direbbero cheap): il numero di nemici per metro quadrato, considerata anche la ridotta estensione delle mappe, è aumentato a dismisura rispetto all’avventura base, e le accoppiate sono spesso diaboliche, con un trio di nemici che ci assale a vista mentre altrettanti ci bombardano da lontano con proiettili o molotov ritardate, una delle nuove armi in dotazione tanto ai nemici quanto al nostro cacciatore.Queste ultime esplodono dopo qualche secondo dal lancio, consentendo la fuga al lanciatore o anche inedite tattiche di guerriglia, al prezzo di un raggio dell’esplosione più ristretto di quello delle normali molotov.In più punti, nonostante un personaggio di livello elevato, ci sono tornati alla mente gli infausti arcieri di Anor Londo, del già citato Dark Souls: cecchini implacabili sparano a ripetizione da posizioni sopraelevate, mentre, al livello del giocatore, cacciatori ebbri di sangue lo attaccano a due alla volta, utilizzando fruste dal range di attacco semplicemente fuori di testa.Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto la serie, è che, per quanto mortalmente difficili, le sfide proposte al giocatore sembravano sempre sormontabili, eque, e tendevano a premiare l’osservazione dei pattern nemici, l’accortezza nell’uso delle cure, il tempismo: in diversi frangenti di questa espansione, invece, la soluzione migliore è rappresentata dalla fuga, o dal dribbling forsennato in mezzo a masnade di nemici per raggiungere una scala, un falò o un punto relativamente sicuro.Nel tentativo di proporre ai giocatori più scafati, cui evidentemente questo prodotto è destinato, una sfida stimolante, si è forse oltrepassato, in alcune fasi, il confine tra difficile e frustrante, soprattutto durante le fasi di esplorazione, visto che i boss sono sì complicati ma al livello di quelli della campagna principale (con la parziale eccezione dell’ultimo).A parte questa discutibile scelta di design e un riutilizzo a tratti eccessivo di pattern di attacco noti, con due delle boss fight richiamano evidentemente una delle campagna base, c’è poco altro che si possa imputare a The Old Hunters: i nuovi set e le armi inedite rinvenibili si integrano bene nelle complesse meccaniche di gioco, con il Saif del Cacciatore di Belve che, per molti, soppianterà l’amata Mannaia Dentata e il Set del Macellaio che rende quasi invulnerabili al veleno ed al fulmine, e una serie di scorci che, sebbene familiari, meriteranno l’uso intensivo della funzione cattura schermata di Playstation 4.Menzione particolare per il design di un paio di nemici, che popoleranno i vostri incubi nelle notti a venire e confermano l’insana passione di Miyazaki e del suo team per gli aracnidi e i nemici tentacolari, con buona pace del caro, vecchio, Lovecraft.

The LeaguePiuttosto che soffermarci sul comparto tecnico del titolo, per il quale valgono esattamente le stesse considerazioni fatte in sede di recensione qualche mese fa, spenderemmo due parole sulla patch che precede questo DLC, la 1.07, che introduce una serie di novità, tutte ben accette, che vanno ad integrarsi tanto con il gioco base, quanto con i nuovi contenuti.La prima è rappresentata dall’introduzione di The League, una sorta di setta di cacciatori, legati da un giuramento (di sangue, manco a dirlo), cui il giocatore può decidere di unirsi, offrendo il proprio aiuto agli altri membri, così da scalare le classifiche globali e migliorare continuamente il proprio posizionamento.Come evidenziato precedentemente, molte sezioni di gioco beneficiano enormemente della presenza di un secondo giocatore, e quindi questa introduzione non è da sottovalutare.Altrettanto gradita la possibilità di evocare, anche per i più solitari, i vecchi cacciatori del titolo tramite la Old Hunter Bell: suonandola in prossimità di punti specifici si ottiene l’aiuto di svariati NPC, i quali, nonostante routine di intelligenza artificiale altalenanti, si rivelano preziosi nell’attirare l’attenzione dei nemici, lasciando maggior libertà di manovra al giocatore.Uno di questi punti evocazione è stato (opportunamente) posizionato in prossimità dello scontro con il Vicario Amelia, necessario, come detto, per accedere all’espansione.Last but not least, la patch ha accorciato sensibilmente i tempi di attesa quando si ricarica un salvataggio, uno dei (pochi) punti deboli sottolineati a tempo dell’uscita del gioco originale.

– Quantità e qualità

– Livello di sfida stimolante…

– Design dei nemici sempre di alto livello

– Imperdibile per quanti abbiano amato il gioco base

– Riutilizzo di pattern d’attacco noti

– …anche grazie a qualche mezzuccio

8.0

The Old Hunters non espande il lore e l’universo di gioco di Bloodborne come ci saremmo aspettati da un’espansione unica, e ricorre ad un subdolo posizionamento dei nemici per aumentare artificiosamente un livello di difficoltà già molto sostenuto, ma, nonostante questo, offre diverse ore di gioco agli appassionati di uno dei titoli che critica e pubblico hanno apprezzato maggiormente quest’anno, aggiungendo al mix nuove armi, nuovi nemici e quattro nuovi boss.

In coppia con la patch 1.07, questo DLC farà impugnare la mannaia insanguinata a moltissimi cacciatori cui già mancavano la ridente atmosfera di Yharnam e la leggendaria ospitalità dei suoi abitanti.

Voto Recensione di BloodBorne - Recensione


8