Recensione

Ape Escape

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a cura di Sage

Tra gli animali esistenti sulla Terra molti sono quelli che possono incutere seriamente paura in un essere umano: coccodrilli, leoni, squali, tigri…ma non scimmie! Andiamo, le scimmie sono tra le creature più simpatiche e, quasi sempre, innocue dell’intero globo, animali a cui non si penserebbe neppure di torcere un capello! Eppure vi posso garantire che dopo aver giocato ad Ape Escape non solo le temerete, ma arriverete anche ad odiarle…

Scimmie all’attacco!

Ape Escape vi calerà nei panni di Spike, un ragazzo che, un giorno come tanti, facendo a gara col suo inseparabile amico Buzz, giunge nel laboratorio di Professor (così viene sempre nominato…) per vedere a che punto è la sua ultima invenzione: la Macchina del Tempo! Ma, una volta arrivato, trova Professor e sua nipote legati e in più un esercito di scimmie, capitanate dal primate bianco Spectre che, impossessatosi di un casco capace di renderlo intelligentissimo, fa repentinamente azionare la macchina del tempo che riporta indietro, fino all’età preistorica, Spike, Buzz e tutti i benedetti primati! Insomma la situazione non è proprio ottimale: le scimmie minacciano di stravolgere il corso della Storia e voi, nonostante abbiate solo 10 anni, dovrete impedire che ciò avvenga acciuffando uno ad uno i 204 primati del gioco…

Andando a caccia di scimmie…

Ape Escape è un platform 3D in cui, per poter completare un livello, dovrete catturare un determinato numero di scimmie. Ovviamente la cattura non avverrà sorprendendole e tirando loro un pugno in testa, ma con una serie di interessanti e divertentissimi gadget…O meglio, all’inizio dell’avventura avrete a disposizione il solo retino e la spada laser. Mentre la prima vi servirà per spedire le creature nel presente da Professor, che provvederà ad imprigionarle, la spada vi sarà utile per stordire (ma non uccidere poiché i primati si potranno solo catturare) le scimmie o eliminare altri mostriciattoli parecchio fastidiosi. Col procedere del gioco Professor vi invierà, tramite la stazione temporale (la “base” fuori dal tempo di Spike) diversi gadget che vi permetteranno, in un modo o nell’altro, di raggiungere ed acchiappare scimmie altrimenti fuori dalla vostra portata. Per esempio, potrete utilizzare l’elica per volare in alcune zone troppo alte in cui è arroccata una certa scimmia. E’ l’aspetto dei gadget uno dei più belli dell’intero gioco, in quanto sono di numero nutrito (ben 8) e divertentissimi da usare. Inoltre un altro aspetto molto azzeccato è che, addirittura fin dal primo stage, nel corso dell’avventura ci saranno livelli in cui, non avendo i gadget che vi servono, non avrete la possibilità di acciuffare tutte le scimmie, pertanto dovrete rigiocare uno scenario più volte per prenderle tutte e questo aumenta molto la longevità… Inoltre, sempre a proposito della durata del gioco, per poter completare il tutto al 100% sarà necessario prendere i gettoni di Spectre, disseminati lungo tutti i livelli (non difficilissimi da prendere) che, peraltro, avranno la funzione di “sbloccare” alcuni sottogiochi davvero ben fatti e divertenti (Galaxy Monkey è, a mio avviso, il migliore). Infine dopo aver catturato tutte le scimmie, nonché lo stesso Spectre, vi sarà data la possibilità di completare i livelli con un tempo limite, per poi ottenere, a seconda del tempo, la medaglia di bronzo, argento o d’oro. Da tenere presente che le prove a tempo non sono da sottovalutare poiché vi permetteranno di completare del tutto il gioco.

Difetti?

Questo Ape Escape è senza dubbio il migliore, insieme ad un paio di altri titoli, platform per la consolle Sony. Tecnicamente parlando il gioco è quasi impeccabile, dal comparto sonoro, pieno di musiche ed effetti quasi mai ripetitivi e molto azzeccati (malgrado la pessima localizzazione e la terrificante sincronizzazione dei movimenti labiali con il parlato), a quello grafico, ottimamente realizzato, nonostante un paio di piccoli bugs, con effetti speciali ben caratterizzati e fluidi ed una grafica dei livelli davvero ben fatta. Titolo che va inoltre segnalato per il particolare sistema di controllo: infatti, primo gioco nella storia della PSX, Ape Escape potrà essere giocato solo con i comandi analogici del joypad, un’altra scelta indovinata che rende il videogame più intrigante e con un’ottima giocabilità (anche se all’inizio richiederà un po’ di impegno per padroneggiare bene il nostro beniamino) senz’altro aiutata dall’ottima gestione delle telecamere. Come già accennato siamo su livelli eccelsi per quanto riguarda la longevità, in quanto catturare tutte le scimmie, prendere tutti i gettoni e riuscire ad aver la medaglia d’oro per ogni livello non sarà facile. Senza contare i sottogiochi (chissà quanto tempo avrò perso con Galaxy Monkey) e tutti i divertenti, e talvolta leggermente ostici, boss da affrontare…

-Originale

-Pessimo Doppiaggio

8.7

Al di là della longevità eccezionale, della realizzazione tecnica davvero ben fatta e del divertimento che Ape Escape ci saprà regalare, ciò che veramente mi è piaciuto di questo gioco è qualcosa che da un po’ di tempo a questa parte è difficile trovare: l’originalità. Va bene, Ape Escape è pur sempre debitore di Mario 64, dei suoi livelli 3D esplorabili, ma è comunque un titolo originale, in quanto non è comune trovare un gioco in cui è necessario acchiappare scimmie intelligenti e provare un mare di divertimento nel farlo. Un gioco che non sarà dimenticato ed uno dei migliori, non solo nel suo settore, ma di tutti i giochi mai comparsi sulla consolle Sony.

Voto Recensione di Ape Escape - Recensione


8.7