Resident Evil 7 e Village rappresentano la fase 2 di Resident Evil

Capcom ha finalmente dato una chiara direzione alla sua saga, costruendo una storia che si è proiettata con prepotenza verso una seconda vita.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

ATTENZIONE: questo articolo contiene moderati spoiler su Resident Evil 1, 2, 5, 7 e pesanti spoiler su Resident Evil Village, sul suo finale e sulle rivelazioni che si legano all'intera saga.Se non avete completato questi giochi, vi raccomandiamo di interrompere la lettura.

In fase promozionale Resident Evil Village aveva destato enormi preoccupazioni, al punto che preventivamente aveva aperto la strada a brutti pensieri su quanto la storia della saga stesse per andare in completa confusione. Dopo averlo giocato e averlo recensito (trovate qui il giudizio finale), abbiamo capito che in realtà l'ultimo capitolo canonico della saga è a dir poco fondamentale e assume un'importanza paritaria coi primi due capitoli, dando anche molto più senso agli eventi raccontati in Resident Evil 7, che alla luce delle rivelazioni fatte si rivalutano ancora di più in positivo.

La chiara intenzione di Capcom è stata quella di separare idealmente in due tronconi l'intera serie, trovando degli stratagemmi narrativi per unirli e per dare una forte coesione al tutto, soprattutto in vista di un futuro che appare radioso e ricco di elementi pronti per essere finalmente approfonditi degnamente. Il primo troncone inizia col glorioso capostipite e si conclude, tra alti e bassi (e numerose svirgolate) col sesto capitolo, attraverso una coda lunga che iniziava a inserire troppa carne al fuoco e dettagli francamente non necessari all'economia della cosiddetta lore.

Capcom lo ha capito e ha fatto un importante lavoro di cesura con Resident Evil Village, dando risalto a ciò che effettivamente ha più senso ai fini della storia, lasciando volontariamente nel dimenticatoio tutto ciò che si configurava come un ammasso di inutili orpelli.

Fase 1: virus, disastro di Raccoon city, Umbrella

Il primo Resident Evil ci mostrava l'inizio di tutto, quella Villa Spencer che era in realtà la sede segreta di un laboratorio che negli anni ha fatto la storia della serie, del franchise e di un intero genere. All'epoca, chiaramente, persino Capcom non aveva la più pallida idea di come si sarebbe evoluta la saga e non aveva di fatto pianificato tutto quello che oggi abbiamo davanti agli occhi.

Tuttavia, è encomiabile il modo in cui sono state riprese le redini di una serie che iniziava a diventare poco credibile. Se è vero che è un agglomerato di cliché da B-movie, è vero anche che in Resident Evil la complessità non manca mai, e basta prendere sottogamba un paio di dettagli per perdere del tutto il filo del racconto globale.

Di fatto, con i primi tre capitoli tutto era piuttosto chiaro e veniva messo in scena il disastro di Raccoon City, le macchinazione nell'ombra della Umbrella e tutto ciò che nel corso degli anni si è generato attraverso deviate ricerche con scopi malevoli. L'elemento di shock è rappresentato proprio dal disastro, ossia da una dimostrazione lampante di come le sperimentazioni sfrenate possano sfuggire dal controllo di gruppi criminali organizzati e si possano espandere a macchia d'olio, consentendo in seguito di scoprire le origini di ciò che è sempre rimasto occultato alla vista della gente comune e delle autorità. Capcom ha seguito lo stesso schema con la fase due, circoscrivendo il concetto di disastro (dalla città, si passa al dramma familiare dei Baker).

Il franchise ebbe un enorme successo e si proseguì con l'idea delle varianti del virus e coi personaggi che nel frattempo divennero molto popolari, come Birkin, l'ormai defunto Wesker (ma non si sa mai) e l'iconico Ozwell E. Spencer, vero e proprio mastermind che sarà cruciale anche nella rivelazione finale di Resident Evil Village come collante tra la fase 1 e la fase 2. Un peso non indifferente lo hanno chiaramente anche il mai troppo citato Code Veronica (soprattutto per il ruolo degli Ashford e la H.C.F) e Resident Evil 4, ma è nel quinto capitolo che si trova il nucleo attraverso il quale si viene a creare il ponte tra i due tronconi. Il virus Progenitor, la figura e i ruoli di Brandon Bailey (ormai vero supervillain) sono dei cardini su cui ruota il futuro tratteggiato nella fase due.

Dopo Resident Evil 5 sappiamo bene che Bailey è al contempo il capo della divisione africana della Umbrella, l'uomo chiave che ha lavorato assieme a James Marcus sul virus Progenitor e il fondatore del sindacato criminale chiamato The Connections. E indovinate un po' quale organizzazione si offre per dare una mano a Madre Miranda per tentare di rendere possibile la resurrezione di sua figlia Eva? Esattamente: è proprio l'ultima creazione di Bailey, che subodora l'affare e fa leva sul dolore del capo villaggio, determinata a fare di tutto per raggiungere i suoi scopi personali.

Fase 2: micete, disastro in Lousiana, The Connections, BSAA

Con Resident Evil 7 inizia ufficialmente la fase 2 del franchise: via il virus, dentro il micete, che consente ad alcuni soggetti al centro di sperimentazioni di controllare la mente. Le B.O.W iniziano a diventare obsolete e il progetto Eveline dà una scossa al mercato nero delle armi biologiche, che possono cambiare i destini delle aziende e gli equilibri socio-politici delle nazioni. L'inizio della nuova fase, come già spiegato, segue l'impronta dello shock legato al disastro inaspettato: mentre si trova su una nave cargo, Eveline perde il controllo e la fa esplodere, causandone la deriva. La nave finisce nel bayou della Louisiana, proprio nei pressi di villa Baker, e i componenti della famiglia sono delle vittime inconsapevoli che vengono infettate loro malgrado. Discorso diverso per il figlio Lucas, che è invece in combutta con l'organizzazione.

In Resident Evil Village abbiamo a disposizione un lungo report di circa quaranta pagine redatto da Zoe. Proprio al suo interno, vengono fatti tutti i collegamenti necessari per dare una decisiva infarinatura su dove Capcom voglia andare a parare con la fase 2. A ciò bisogna aggiungere le rivelazioni finali che possiamo leggere all'interno del laboratorio di Madre Miranda, esattamente nella coda dell'avventura, quando controlliamo Chris Redfield. Scopriamo addirittura che Ozwell E. Spencer fu nel villaggio quindici anni prima degli eventi narrati, e che fu a lungo in stretto contatto con Madre Miranda. Quest'ultima scoprì per caso il micete in una grotta ed era determinata a riportare in vita la figlia, cercando un involucro che dopo molte sperimentazioni andate a male (ecco il motivo degli abomini che affronteremo nel gioco) ha individuato in Rose, la figlia di Ethan e Mia.

Scopriamo anche come nacque la Umbrella, con Spencer estasiato dalle sperimentazioni di Madre Miranda, che furono la scintilla per l'idea primigenia alla base dell'azienda che dominerà l'intera prima fase di Resident Evil. Spencer però si volle allontanare dalle mire individualiste della donna e puntò direttamente a un progetto di più ampia scala, decidendo appunto di utilizzare un virus per i propri scopi. Ecco dunque come Resident Evil Village diventa il collante tra le due fasi, dimostrando che c'è di fatto un collegamento forte e inattaccabile, perfetto come staffetta ideale all'interno della complessa narrazione sviluppata da Capcom. C'è però un grosso mistero attorno alla B.S.A.A., e lo capiamo proprio nelle ultimi fasi di Resident Evil Village.

Come in una sorta di cliffhanger, Chris si rende conto che non tutto quadra come dovrebbe, e che l'organizzazione antiterroristica finanziata dalla Nazioni Unite nasconde qualcosa. Oltretutto, unendo i punti, è chiaro che la B.S.A.A. era a conoscenza del disastro in Louisiana, e mette anche il becco nel massacro del villaggio alla ricerca del Megamicete. Chris e la sua Hound Wolf Squad agiscono però in modo indipendente rispetto alla B.S.A.A, e nella scena a bordo dell'elicottero si ha un'ulteriore conferma su delle operazioni losche tutte da scoprire: uno dei soldati della B.S.A.A. mandati nel villaggio è in realtà una B.O.W.

Perché l'organizzazione sta utilizzando queste armi? Cosa c'è dietro? Cosa sta succedendo davvero? Esiste la possibilità che dietro i finanziamenti delle Nazioni Unite ci siano accordi e traffici con Brandon Bailey e una costola della Umbrella? Nel frattempo, Chris ordina subito di dirigersi direttamente alla base europea dell'organizzazione.

E noi vogliamo giocare immediatamente Resident Evil 9, perché simili rivelazioni ci hanno letteralmente fatto saltare in aria per la sorpresa. La fase 2 è iniziata davvero col botto.

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