Xbox e Activision Blizzard ottengono un nuova via libera per l'acquisizione

Continua la lotta di Xbox e Activision Blizzard per completare la ormai leggendaria fusione, ma oggi arriva un nuovo via libera per l'affare.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Agli sgoccioli del 2022 continuano ad arrivare novità sull'affare di Xbox e Activision Blizzard, vicenda che ha tenuto banco per buona parte dell'anno.

Infatti dopo il tentativo di acquisizione del publisher di Call of Duty, con Modern Warfare 2 disponibile su Amazon sempre al miglior prezzo, il mondo tech si è scatenato contro Microsoft.

La Federal Trade Commission è tra gli avversari più agguerriti di Xbox e Activision Blizzard, ente regolatore con cui la casa di Redmond è arrivata ai ferri corti.

E l'Unione Europea non è da meno, perché è stata tra le prime a mettere i bastoni tra le ruote all'affare.

Ma ci sono anche enti regolatori che hanno dato il via libera all'acquisizione negli ultimi mesi, e altri ne stanno arrivando.

Come riporta Windows Central, infatti, è arrivata una nuova conferma per l'affare che coinvolge Xbox e Activision Blizzard.

Il regolatore cileno Fiscalía Nacional Económica (FNE) ha approvato la manovra finanziaria. Nel comunicato stampa, il regolatore ha spiegato che con altre grandi società di terze parti come Electronic Arts, Epic Games, Ubisoft e altri, c'è ancora molta concorrenza.

Il fulcro, da sempre, è infatti la questione che Microsoft potrebbe raggiungere un regime di monopolio dopo l'acquisizione di Activision Blizzard. Per l'ente cileno, però, non è così:

Ovviamente c'è ancora strada da fare, ma nuove approvazioni come queste sono sicuramente utili per Microsoft nel perorare la propria causa.

Nel mentre Sony e Microsoft continuano a darsi battaglia sempre su questo tema, con un ritmo di dichiarazioni continue sempre più al vetriolo.

Il tema è spesso quello delle esclusive, per cui le due aziende si rimbalzano dichiarazioni e accuse molto forti da mesi ormai.

Una diatriba che sta coinvolgendo anche i giocatori, perché c'è un gruppo di persone che ha addirittura iniziato una class action contro Microsoft per fermare la manovra.