Videogiochi e crunch, 12 ore di lavoro al giorno nel team di The Last of Us Part II

Jason Schreier, giornalista americano, ha riportato i pareri di diversi sviluppatori anonimi sulla qualità del lavoro in Naughty Dog

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a cura di Paolo Sirio

In un lungo articolo pubblicato su Kotaku, Jason Schreier, giornalista americano, ha riportato i pareri di diversi sviluppatori anonimi sulla qualità del lavoro in Naughty Dog.

Lo studio di The Last of Us Part II è noto per la mole imponente di crunch, gli straordinari, cui vengono sottoposti i dipendenti, e per i risultati eccelsi in termini di animazione, grafica e scrittura raggiunti grazie a questo modus operandi.

“In tanti di quelli che hanno lavorato negli anni in Naughty Dog la descrivono come una dualità – come un posto che può essere allo stesso tempo il miglior e il peggior posto di lavoro al mondo”, si legge nell’articolo.

Ci sono momenti in cui la produzione va avanti per “12 ore al giorno e persino nei weekend quando lo studio è in crunch mode, con sacrifici sulla salute, sulle relazione e sulle vite personali all’altare del gioco”.

Questo comporta un notevole turnover, con conseguenze come l’abbandono del 70% dei designer di Uncharted 4 nel passaggio a The Last of Us Part II.

L’indole a sacrificarssi è qualcosa che viene particolarmente ricercato dal team del management di Naughty Dog al momento delle assunzioni.

“Questo è ciò che lo studio cerca quando assume gente”, ha rivelato un anonimo. “Cercano gente che sia propena a metterci delle ore extra, nel bene e nel male”.

The Last of Us Part II è in uscita il 29 maggio su PS4, e proprio in queste settimane si sta consumando quella che viene chiamata, appunto, crunch mode.