The Last of Us, perché l'episodio 5 ha tagliato una storia del gioco? «Non potevamo raccontarla»

La serie TV di The Last of Us ha scelto di tagliare la storia del sopravvissuto Ish: Neil Druckmann fa chiarezza.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

L'episodio 5 di The Last of Us, andato in onda con qualche giorno in anticipo per "colpa" del Super Bowl, ha mostrato ancora una volta alcune piccole ma importanti modifiche rispetto al videogioco originale, scegliendo di tagliare anche alcuni elementi della storia.

Nella quinta puntata scopriamo infatti il background narrativo di Henry e Sam, costretti a fuggire da Kansas City insieme a Ellie e Joel nei tunnel sotterranei, con qualche inevitabile modifica alla storia narrata nelle produzioni PlayStation (trovate il remake Part I su Amazon).

Una di quelle più evidenti è sicuramente il taglio della storia di Ish: nel videogioco originale era infatti possibile scoprire cosa fosse successo a questo sopravvissuto e alla sua comunità che viveva sotto la città.

Nella quinta puntata della serie televisiva, che avrebbe potuto essere perfino più brutale rispetto alla versione andata in onda, è stato però deciso di rimuovere alcun riferimento a questa storia, salvo una piccola citazione grazie a un disegno presente nello show.

Ma come mai gli autori hanno scelto di tagliare quasi del tutto questo aspetto della storia? Secondo quanto svelato da Neil Druckmann nel The Last of Us Podcast, era semplicemente impossibile riuscire a darle il giusto spazio (via ComicBook):

«Semplicemente, non potevamo raccontare quella storia nella serie. Non c'era alcun modo per poterlo fare. Ma volevamo rendere omaggio al fatto che questo posto è esistito e abbiamo avuto la sensazione che c'era un modo per riflettere sui personaggi e sul viaggio che stanno affrontando adesso, soprattutto con i bambini che vivevano qui.

Avete visto Sam fare dei disegni prima e adesso avete potuto immaginare come sarebbe stato con, tipo, dozzine di bambini. E adesso non ci sono più. Questo momento rende omaggio a tutto ciò e lo adoro».

Druckmann ha poi spiegato che questa differenza e le implicazioni narrative riesce anche a fare in modo che è come se esistessero «dimensioni parallele della stessa storia», raccontate nella serie TV e negli originali videogiochi di The Last of Us, che riescono a unirsi l'un l'altra per narrare la stessa vicenda.

Insomma, un approccio completamente inverso a quanto adottato nell'episodio 3: se l'apprezzatissima storia di Bill e Frank — anche se un noto regista l'ha definito «un melodramma super sdolcinato» —  ha permesso alla serie TV di approfondire il videogioco, con la quinta puntata è accaduto l'esatto opposto, con le opere di Naughty Dog in grado di impreziosire quanto raccontato nella serie.

L'ultima puntata di The Last of Us ci ha permesso di scoprire anche un pericolosissimo Bloater: per portare in vita questo minaccioso avversario sullo schermo, la produzione ha dovuto impiegare uno stuntman alto 2 metri per indossare una tuta da ben 40 chili.