Sumo Digital si smarca: non dipenda da loro quando vedremo Crackdown 3 e Dead Island 2

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a cura di Paolo Sirio

Come studio indipendente dagli elevati standard qualitativi, Sumo Digital viene chiamata spesso a sbrogliare le situazioni più complicate nel mondo dei videogiochi, tra cui Crackdown 3 e Dead Island 2.Entrambi i titoli hanno in comune il fatto che vengono mostrati al pubblico col contagocce, per non dire che sono spariti dalle scene per lunghi tratti delle loro vite.In ogni caso, questo non dipende dalla volontà della software house britannica, tutt’altro, come specificato in una rara intervista dal Managing Director Paul Porter.“Alla fine, lavoriamo ad enormi giochi AAA che saranno mostrati quando il publisher sarà pronto, perché non dipende da Sumo quando possiamo mostrare o dimostrare una parte del gioco che stiamo facendo”, ha spiegato Porter a GamesIndustry International.“Come sempre, è piuttosto difficile fare interviste perché sono felice di parlare di ciò che facciamo in Sumo ma spesso non possiamo parlare davvero riguardo a tante delle cose che facciamo ed è un po’ frustrante. Ma lo rispetto perché non è nostra competenza parlare di quelle cose, collaboriamo con publisher che posseggono le IP”.Ecco spiegato tanto silenzio, che speriamo, tuttavia, verrà rotto presto su tutti e due i titoli (e su tanti altri progetti ancora segreti in lavorazione presso lo studio).