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Star Wars Jedi Knight: Jedi Academy, un Padawan d'altri tempi - Recensione

L'Accademia dei Jedi apre di nuovo le porte ai suoi studenti.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

I possessori di Nintendo Switch non hanno ancora potuto mettere le mani su un titolo esclusivo dedicato alla saga di Star Wars. Dopo Star Wars Jedi Knight: Jedi Outcast, un nuovo “vecchio” classico dell’Universo Espanso dedicato ai personaggi creati da George Lucas è arrivato sulla piattaforma ibrida della Grande N (e su PS4), grazie ad Aspyr Media. Si tratta di un gioco molto particolare, incentrato sui leggendari cavalieri Jedi ben noto a chi mastica Guerre Stellari da generazioni. Come se la cava quindi la riedizione di Star Wars Jedi Knight: Jedi Academy sulla console Nintendo?

La Forza non è più quella di una volta…

Piccolo passo indietro: Jedi Academy fu sviluppato originariamente da Raven Software e lanciato nell’ormai lontanissimo 2003 su PC (e successivamente anche sulla prima Xbox), riuscendo a fare breccia nel cuore degli appassionati grazie a un concept particolarmente accattivante.

Nel gioco saremo infatti chiamati a vestire i panni dello studente Jaden Korr, un apprendista Padawan che ha deciso di imparare a dominare la Forza sotto la guida del Maestro Jedi Luke Skywalker (ossia il protagonista della trilogia classica). Ben presto dovremo prendere parte alla lotta contro i Discepoli di Ragnos, un culto Sith che minaccia di rompere nuovamente l’equilibrio della Forza.

Una delle caratteristiche che sin da subito spiccheranno è la totale libertà di personalizzazione del personaggio: dal sesso fino alle caratteristiche fisiche base, passando per l’aspetto prettamente estetico. Inutile aggiungere che sarà possibile forgiare la propria spada laser personale scegliendo stile e colorazione. Al netto della spettacolarità di creare il “nostro Jedi personale”, il tutto manca di una presa epica soddisfacente come invece accadeva con le avventure di Kyle Katarn in Jedi Outcast (qui presente nei panni di semplice insegnante) – considerando anche che nel 2020 un editor del genere risulta ben meno accattivante del previsto.

Il gioco, mosso dal motore grafico dell’allora innovativo Quake III Arena, risulta piuttosto antiquato e imperfetto (specie per le animazioni assurdamente legnose del personaggio principale e degli avversari a schermo), nonostante giocato in portabilità guadagni sicuramente maggiore ragion d’essere. Anche le varie ambientazioni che ci ritroveremo a esplorare – tutte prese dall’immaginario classico di Star Wars – risultano spigolose e prive di dettagli, la norma per un titolo di quasi venti anni fa.

Un gioco del 2003

La campagna per giocatore singolo ci vedrà impegnati in varie missioni assegnate da Luke Skywalker e Kyle Katarn, un’avventura nei panni di un Padawan che non andrà oltre le dieci ore di gioco intenso. Va detto in ogni caso che Jedi Academy punta molto del suo appeal nel comparto multiplayer online: al netto della difficoltà nel trovare match alla nostra portata (con attese estenuanti di ben oltre dieci minuti), potremo sfidare fino a 16 giocatori in sei differenti modalità di combattimento.

La possibilità di scegliere fra una visuale in prima e in terza persona si dimostra efficace fino a un certo punto, visto che una telecamera schizofrenica vi farà preferire sempre e comunque la seconda opzione. Inoltre, il widescreen obbligatorio costringe spesso e volentieri a vedere l’immagine distorta o palesemente tagliata, specie nelle varie cut scene in cui parte dei volti dei personaggi saranno letteralmente fuori dal nostro campo visivo.

A ciò va aggiunto anche che padroneggiare le varie tecniche di parata e affondo della nostra spada laser con i Joy-Con di Switch è alquanto frustrante, cosa questa che renderà quasi d’obbligo l’uso di un controller professionale (mandando quindi all’aria la possibilità di giocare in modalità handheld in tutta serenità).

Aspyr ha sicuramente fatto il possibile per ammodernare un gioco preistorico, appartenente a una generazione in cui non si badava troppo ai dettagli (o quasi) e che oggigiorno non può che risultare lontano migliaia di parsec dalla fluidità di un Fallen Order qualsiasi. Un po’ un peccato, quindi, che si sia scelto di convertire Jedi Academy alla bell’e meglio, evitando di ritoccare da zero un gioco polveroso e arcaico che neanche il Cavaliere Jedi più abile nell’uso della Forza sarebbe in grado di far risplendere come un tempo.

+ Il fascino di Star Wars

+ Tante opzioni multigiocatore...

-... meno incisivo sul versante singleplayer

- Struttura di gioco del secolo scorso

- Tecnicamente raffazzonato

6.4

Al netto della spigolosità del comparto tecnico e di alcune meccaniche di gioco ferme alla Vecchia Repubblica, Star Wars Jedi Knight: Jedi Academy è un titolo dedicato alla saga di Guerre Stellari quantomeno sufficiente, che riuscirà a divertire per una manciata di ore tutti i Padawan in possesso di una console Nintendo Switch (il gioco è in ogni caso disponibile anche su PlayStation 4), specie sotto il versante multiplayer online.

Peccato solo che il team di sviluppo Aspyr non si sia davvero rimboccato le maniche come avrebbe dovuto, optando per un semplice porting 1:1 con tutti i pro e i contro del caso. La saga creata da George Lucas, anche e soprattutto nella galassia lontana lontana dei videogiochi, merita infatti ben altro trattamento.

Voto Recensione di Star Wars Jedi Knight: Jedi Academy, un Padawan d'altri tempi - Recensione - Recensione


6.4

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Il fascino di Star Wars

  • Tante opzioni multigiocatore...

Contro

  • ... meno incisivo sul versante singleplayer

  • Struttura di gioco del secolo scorso

  • Tecnicamente raffazzonato

Commento

Al netto della spigolosità del comparto tecnico e di alcune meccaniche di gioco ferme alla Vecchia Repubblica, Star Wars Jedi Knight: Jedi Academy è un titolo dedicato alla saga di Guerre Stellari quantomeno sufficiente, che riuscirà a divertire per una manciata di ore tutti i Padawan in possesso di una console Nintendo Switch (il gioco è in ogni caso disponibile anche su PlayStation 4), specie sotto il versante multiplayer online. Peccato solo che il team di sviluppo Aspyr non si sia davvero rimboccato le maniche come avrebbe dovuto, optando per un semplice porting 1:1 con tutti i pro e i contro del caso. La saga creata da George Lucas, anche e soprattutto nella galassia lontana lontana dei videogiochi, merita infatti ben altro trattamento.