Mario Kart Tour, ma tre anni dopo: cosa è cambiato davvero?

Questo mese Mario Kart Tour celebra il suo terzo compleanno: quanto è cambiato rispetto al suo lancio sottotono nel 2019?

Immagine di Mario Kart Tour, ma tre anni dopo: cosa è cambiato davvero?
Avatar

a cura di Nicolò Bicego

Redattore

L’assalto di Nintendo al mondo dei titoli mobile ha avuto fortune alterne: alcuni titoli hanno goduto di un successo strepitoso, duro a morire, come nel caso di Pokémon Go; altri giochi, invece, hanno avuto poco clamore dopo il loro rilascio iniziale, come ad esempio Super Mario Run.

Tra i titoli per cui c’erano aspettative più alte c’era sicuramente Mario Kart Tour, in quanto si tratta di uno dei brand più popolari di casa Nintendo. All’epoca del lancio, però, le aspettative che avevamo furono amaramente deluse da un gioco scarno, privo di molte delle caratteristiche storie della serie (tra cui anche il multiplayer).

Il tutto veniva reso più grave da una gestione abbastanza aggressiva delle microtransazioni, che bloccavano alcuni contenuti dietro ad un abbonamento; in un gioco già piuttosto vuoto, questo sembrava soltanto l’ennesimo affronto.

Con l’avvicinarsi del terzo anniversario del lancio, abbiamo deciso di dare a Mario Kart Tour una seconda chance, cercando di capire se e come si è evoluto da quando lo abbiamo giocato la prima volta. Nintendo non ha mai smesso di aggiornare il gioco con nuovi contenuti ed eventi: vediamo se è stato sufficiente a rovesciare le sorti di un titolo nato sotto una cattiva stella.

Un nuovo modo di giocare Mario Kart, tre anni dopo

Partiamo con una premessa d’obbligo: Mario Kart Tour è un’esperienza fondamentalmente diversa rispetto al classico Mario Kart a cui siamo abituati; non è un semplice adattamento per mobile, in quanto vengono ritoccate alcune meccaniche fondamentali per permettere la traduzione sugli schermi dei nostri telefoni.

Questo, ovviamente, non è cambiato rispetto a tre anni fa: il gameplay di base di Mario Kart Tour è rimasto sostanzialmente lo stesso, senza subire grandi ritocchi. Questo non significa, però, che non siano state fatte aggiunte degne di nota, in grado di rendere l’esperienza più ricca e soddisfacente rispetto a quella che abbiamo provato con mano al lancio.

Innanzitutto, il gioco è da tempo giocabile in modalità orizzontale: può sembrare un elemento di poco conto, ma per molti giocatori questo può essere un discrimine importante. Giocare Mario Kart Tour in verticale era funzionale, ma poco più; sembrava stranamente innaturale giocare Mario Kart in quel modo, e non possiamo negare che il nostro impatto iniziale sia stato inevitabilmente influenzato (in negativo) da questo.

Per quanto la scelta finale possa essere soggettiva (dipende anche da come amate giocare su telefono), troviamo che la modalità orizzontale si sposi molto meglio con Mario Kart, ed il gioco risulta più coinvolgente grazie a questo piccolo cambiamento, anche se la sensazione di velocità in questo capitolo rimane piuttosto ridotta anche a causa dell’accelerazione automatica del gioco.

Altra aggiunta importante è il multiplayer, clamorosamente assente al lancio. Per un titolo che vive di multigiocatore competitivo, questo è stato un notevole punto a sfavore, complice il fatto che le piste e gli eventi disponibili inizialmente non erano molti (ma su questo torneremo dopo).

L’aggiunta del multigiocatore rende Mario Kart Tour un titolo con cui passare piacevolmente il tempo, sfidando magari i propri amici o anche giocatori sconosciuti sparsi per il globo. Certo, l’esperienza non è paragonabile a quella offerta dall’ottimo Mario Kart 8 Deluxe (che potete recuperare su Amazon) ma almeno il divertimento è assicurato.

Purtroppo, Nintendo non ha deciso di rivedere la sua politica economica per il gioco; alcuni contenuti sono ancora bloccati dietro al pass di abbonamento, e tra questi figurano anche elementi del multiplayer, come le sfide a 200cc. Troviamo che un modello ad abbonamento si sposi ben poco con un titolo free-to-play di questa tipologia; quantomeno, però, i contenuti offerti senza pagare sono comunque abbastanza da farci dire che vale la pena di fare il download (a differenza di tre anni fa).

A proposito di microtransazioni, il gioco è adesso più generoso nell’elargire monete (prima, per averne un quantitativo decente, era praticamente necessario l’abbonamento) e ricompense a fine partita; pur non cambiando il fatto che avremmo preferito una completa rimozione del sistema d’abbonamento (magari inserendo un’altra tipologia di acquisto), Nintendo è riuscita un po’ a smussare il sentimento di cocente di delusione provato ad inizio vita del gioco.

Tra le altre novità minori introdotte, troviamo anche l’auto mode. Questa modalità farà la gioia di chi ama realizzare i migliori scatti durante le partite: con essa, infatti, potremo inscenare una corsa e vestire i panni di fotografo, alla ricerca delle migliori inquadrature. Ovviamente potremo personalizzare diverse opzioni e potremo applicare dei filtri, dando quindi libero sfogo alla nostra fantasia.

Personaggi dal dimenticatoio, nuovi tracciati ed eventi: la rinascita di Mario Kart Tour

Quando Mario Kart Tour venne lanciato, tre anni fa, il gioco non era povero soltanto a livello di opzioni e modalità, ma anche per quanto riguarda personaggi, tracciati e quant’altro. Per capire quanto fosse grave la situazione, basti pensare che al lancio era assente anche Luigi.

A tre anni di distanza, la situazione è fondamentalmente diversa; il cast di personaggi si è incredibilmente arricchito, e può finalmente dirsi un roster degno di questo nome. Accanto alle numerose varianti di Mario e Peach (ormai un marchio di fabbrica della serie, diventato praticamente un meme), troviamo numerosi ritorni dal passato e novità assolute (al momento della stesura di questo articolo possiamo contare 175 personaggi tra piloti unici e varianti!).

Tra i clamorosi ritorni, vogliamo citare Donkey Kong Jr. (presente solo nel primo Super Mario Kart, sostituito poi dal più celebre Donkey Kong che tutti conosciamo), Funky Kong, Pete Piranha e Birdo, assenti ormai da lungo tempo.

Tra le novità assolute, invece, citiamo Peachette, Hammer Bro, Kamek e Dixie Kong, ma ce ne sono anche altri che sicuramente faranno la gioia degli appassionati di Mario e della sua lunga storia.

In un certo senso, Mario Kart Tour è diventato una vera e propria celebrazione della saga, ripescando a piene pani dal passato di Mario per proporre simpatici easter egg ai fan. Sarebbe difficile realizzare una cosa del genere su di un capitolo principale (soprattutto ora che la serie sta abbracciando anche nuovi arrivi da altri universi), perciò questo potrebbe essere un tratto unico di Mario Kart Tour anche per il futuro.

Lo stesso vale anche per i tracciati. Se al lancio non vi era una grande varietà nella selezione dei percorsi, oggi il gioco conta ben 86 piste, di cui 30 sono completamente originali. Non tutte le nuove piste sono buone, e la differenza stilistica rispetto ai capitoli principali potrebbe far storcere il naso a molti; ciò nonostante, il gioco adesso offre una buona rosa di scelte, e anche chi non ama i percorsi realistici di Mario Kart Tour potrà comunque immergersi nelle vecchie glorie rivisitate per l’occasione.

L’arrivo di alcuni tracciati del gioco su Mario Kart 8 Deluxe ha reso ancora più evidente la differenza stilistica con la serie originale (potete ottenerli acquistando il Pass percorsi aggiuntivi su Amazon).

Insomma, pur non avendo registrato cambiamenti epocali (ma difficilmente ce ne saremmo aspettati), Mario Kart Tour è oggi un gioco molto migliore di quello che abbiamo trovato tre anni fa.

La differenza stilistica nelle piste (ispirate al mondo reale piuttosto che al Regno dei Funghi) ed il quantitativo di personaggi e tracciati presenti rendono il gioco una strana e peculiare via di mezzo tra la celebrazione della serie e la sperimentazione di qualcosa di diverso.

A patto di riuscire a chiudere un occhio sulla presenza di un abbonamento piuttosto futile, che blocca alcune funzionalità dietro ad un paywall, oggi il gioco può costituire un buon diversivo per qualche partita fuori casa, magari con gli amici, pur non avendo la pretesa di gareggiare con i capitoli principali.

Possiamo celebrare così l'imminente terzo anniversario – che cadrà questo mese – di Mario Kart Tour, che alla fine, nonostante una partenza a dir poco rocambolesca, ce l’ha fatta a diventare un gioco discreto.