La solitudine e Taxi Driver hanno portato al multiplayer di Death Stranding

Hideo Kojima ha raccontato di due influenze che hanno portato alla creazione del multiplayer asincrono di Death Stranding

Immagine di La solitudine e Taxi Driver hanno portato al multiplayer di Death Stranding
Avatar

a cura di Paolo Sirio

Parlando ai microfoni di Vulture, Hideo Kojima ha raccontato di due influenze che hanno portato alla creazione del multiplayer asincrono di Death Stranding.

A proposito degli anni della sua giovinezza, il giapponese ha spiegato che “mi sentivo solo quando parlavo con i miei amici perché non potevano capirmi”, e che “avevo così tanti amici a scuola ma mi sentivo così solo. Non l’ho detto a nessuno, pensavo fossi malato”.

Ad un certo punto, però, scoprì Taxi Driver, film seminale di Martin Scorsese del 1976 con Robert De Niro nei panni di Travis Bickle.

“Travis era come me. Sono giapponese; pensavo che gli americani non provassero mai la solitudine, quindi questo era qualcosa di nuovo per me. Quando ho visto Taxi Driver sono rimasto sorpreso ma ho empatizzato, mi sentivo sollevato”, ha svelato.

“Questa è la ragione per cui ho aggiunto questa connessione online indiretta nel gioco, in modo che la gente si sentisse bene, avvertisse che fosse tutto ok. Sei sollevato quando non sei da solo. Vedi le impronte delle altre persone e pensi ‘non sono da solo qui'”.

Non ci è dato sapere se e quando ci sarà un seguito di Death Stranding, ma Kojima ha in mente alcuni capisaldi dai quali ripartire qualora si facesse davvero.