Se Google Stadia chiudesse, che fine farebbero i vostri giochi?

Google ha spiegato la sua posizione su Stadia e ha ammesso che, se il servizio dovesse chiudere, i giochi ovviamente non sarebbero più accessibili

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Come era stato preannunciato, nelle scorse ore Google ha tenuto una sessione AMA dedicata a Stadia, nel corso della quale ha risposto ai quesiti e ai dubbi degli utenti in merito al suo prossimo servizio di gaming in cloud.

In particolare, il direttore Andrey Doronichev ha affrontato alcuni punti caldi della questione Stadia, spiegando anche che – sì, se il servizio chiudesse, i giochi non sarebbero più accessibili.

La paura del cloud

Come spiegato da Doronichev, gli utenti guardano con un po’ di diffidenza a Stadia per via del cloud. Si tratta di uno standard che suscita perplessità perché si paga per un prodotto immateriale, ma per il quale non ci facciamo più problemi quando a passare attraverso lo streaming sono musica o video. Perché, si domanda Doronichev, non può essere lo stesso con i videogiochi?

Come dichiarato, «noi vi sentiamo, sappiamo che muoversi verso il cloud può suonare spaventoso. Mi sentivo allo stesso modo quando la musica cominciava a passare dai file allo streaming. Ho ancora i miei vecchi CD in garage, anche se ormai è diventato difficile trovare un lettore CD, di questi tempi!».

Se, però, ci siamo abituati ad avere i nostri documenti e contenuti multimediali in cloud, secondo Doronichev, ci abitueremo a fare lo stesso anche con i nostri videogiochi: servirà solo un po’ di tempo.

«È accaduto lo stesso anche ai film, o alle foto, o ai documenti, o ad altre tipologie di file. Ed è fantastico! I giochi non sono diversi: prima o poi, sarà tutti al sicuro nel cloud e noi ci sentiremo felici di questo. Abbiamo investito molto in queste tecnologie, nell’infrastruttura, nella partnership, in questi ultimi anni. Non c’è niente di certo nella vita, ma siamo impegnati a fare in modo che Stadia sia un successo.»

E se Google Stadia dovesse chiudere?

I dubbi dei giocatori si concentrano anche sul fatto che, tra tutte le compagnie, sia proprio Google ad aver pensato a Stadia: il caso del flop e dell’abbandono di Google+ è ancora estremamente recente e vivo nella mente dei consumatori.

«Siete ovviamente liberi di dubitare di quello che vi sto dicendo» ha dichiarato Doronichev, in merito. «Non posso dire niente che possa farvi credere o non credere in Stadia. Quello che possiamo fare è lanciare il servizio e continuare a investirci sopra negli anni a venire. Faremo esattamente come abbiamo fatto su gMail, o su Docs, o su Music, o su Movie, o su Photos. È questo quello che abbiamo in mente di fare.»

Nessuna analogia con Google+, insomma, ma con gli altri servizi che effettivamente il gigante di Mountain View continua a supportare quotidianamente.

(Photo by Justin Sullivan/Getty Images)

Tuttavia, Doronichev ha anche confermato che Stadia supporterà fin dal day-one la funzionalità Takeout. Quest’ultima consentirà ai giocatori di scaricare i metadata dei loro giochi, salvataggi completi. Non si potranno, invece, scaricare i giochi in sé, essendo ospitati sul cloud. Questo significa a tutti gli effetti che, se un giorno Stadia dovesse chiudere, i giochi non sarebbero più accessibili. Un’idea che ha colpito profondamente i giocatori, come accade quando acquistano prodotti digitali che diventano con il tempo inaccessibili.

Diverso, come era stato anticipato, il discorso in caso di interruzione del supporto a Stadia da parte del publisher di un gioco: in tal caso, il prodotto rimarrà a disposizione dell’utente a prescindere, fino a quando sarà Stadia a rimanere online.

Vi ricordiamo che il servizio Google Stadia arriverà a novembre in diverse soluzioni in abbonamento. Per tutti gli approfondimenti, fate riferimento alla nostra scheda dedicata.

Fonte: GameSpot