Immagine di Robotics; Notes Double Pack | Recensione - Nel nome di Steins; Gate
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Robotics; Notes Double Pack | Recensione - Nel nome di Steins; Gate

La saga fantascientifica continua con Robotics; Notes, finalmente anche in Occidente

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Robotics; Notes: Double Pack
Robotics; Notes: Double Pack
  • Sviluppatore: 5pb.
  • Produttore: Spike Chunsoft
  • Distributore: Spike Chunsoft
  • Piattaforme: PS4 , SWITCH
  • Generi: Avventura grafica
  • Data di uscita: 13 ottobre 2020

La maggior parte degli appassionati di animazione nipponica conosce, almeno di fama, Steins; Gate. La visual novel sviluppata da 5pb ha riscosso un enorme successo a livello internazionale grazie all’adattamento animato ad opera dello studio White Fox, andato in onda nel 2011. Proprio il successo dell’anime ha consentito a numerosi titoli di arrivare nel nostro continente, operazione prima poco probabile a causa dello scarso successo che le visual novel hanno da queste parti.

Non tutti sanno, però, che Steins; Gate fa in realtà parte di una serie più grande, chiamata dagli ideatori Science Adventure. Questo franchise conta innumerevoli titoli, ciascuno dei quali ha avuto adattamenti in formato di anime, manga, audio drama e chi più ne ha, più ne metta. Ecco, oggi siamo qui a parlarvi non di uno, ma di ben due titoli rimasti fino ad oggi inediti in Occidente. Stiamo parlando di Robotics; Notes e di Robotics; Notes Dash, titolo uscito originariamente nel 2012 su PlayStation 3 e Xbox 360, cronologicamente il terzo capitolo della saga, qui disponibile nella sua versione migliorata e corretta, chiamata Robotics; Notes Elite.

L’altro titolo è Robotics; Notes Dash, sesto capitolo all’interno della saga e sequel diretto del primo Robotics; Notes. Proprio per colmare il gap tra noi e l’oriente, 5pb ha deciso di pubblicare da noi i due titoli in un’unica soluzione, chiamata Robotics; Notes Double Pack, su PC, Playstation 4 e Nintendo Switch. Non fatevi spaventare da questa lunga premessa: ciascun gioco è godibile di per sé, dunque non vi perderete elementi fondamentali qualora non aveste giocato a Steins; Gate o agli altri capitoli. Certo, i collegamenti, per quanto non fondamentali, ci sono, ma di questo parleremo più avanti.

Costruiremo il robot più grande di sempre

Come abbiamo anticipato, Robotics; Notes è il terzo capitolo della saga Science Adventure. Agli occhi degli sviluppatori, ogni gioco della serie affronta una tematica particolare: il primo episodio, Chaos; Head (al momento ancora inedito da noi) ed il suo sequel Chaos; Child si sono concentrarti sulla capacità di alterare la realtà. Steins; Gate e Steins; Gate 0, indubbiamente i capitoli più famosi, ci hanno raccontato storie aventi come fulcro la tematica dei viaggi nel tempo.

La tematica di Robotics; Notes sono invece i robot, e stando ad una dichiarazione degli sviluppatori, il gioco risponde alla domanda “cosa succederebbe se davvero provassi a costruire un robot gigante?”. Insomma, le radici fantascientifiche comuni ai suoi predecessori sono ben solide anche qui, sebbene il taglio dato alla storia sia ovviamente differente.

I due protagonisti della nostra storia sono Kaito Yashio e Akiho Senomiya, due amici d’infanzia che attualmente sono gli unici iscritti al club di robotica della scuola, con Akiho che detiene il ruolo di presidentessa. A dire il vero, Kaito sembra ben poco interessato ai robot, e rimane nel club solamente per affetto verso Akiho e per senso di dovere verso la sorella di quest’ultima, Misaki, la quale prima di lasciare l’isola gli ha affidato il compito di badare alla sorella.

Come anche per Steins; Gate la storia comincia con toni piuttosto scanzonati, complice anche la spensierata ambientazione scolastica. Con lo svolgersi dell’intreccio, però, le cose cominciano a farsi molto più serie, ed il gioco non teme di affrontare tematiche ben più profonde di quanto si potrebbe inizialmente supporre. Anche in questo caso, gli sviluppatori di 5pb non ci hanno delusi, regalandoci un cast di personaggi memorabili e ben caratterizzati, che possono rivaleggiare a buon diritto con i protagonisti del più famoso predecessore.

Vogliamo rimanere vaghi, per quanto possibile, perché trattandosi di una visual novel la storia è il cuore del gioco, e non vogliamo assolutamente rovinarvi quello che vi aspetta. Quello che possiamo dirvi è che la storia è riuscita a tenerci incollati allo schermo, come ogni buona narrazione dovrebbe riuscire a fare, e che se già apprezzate la serie, probabilmente apprezzerete anche questo episodio. Proprio come gli altri capitoli, peraltro, Robotics; Notes prende ispirazione, oltre che dal mondo della scienza, anche dal mondo della fiction e, in particolare, delle leggende metropolitane. Ovviamente, non intendiamo svelarvi di quale leggenda si tratta: è solo un incentivo per invitarvi a scoprirlo da soli.

Le storie si connettono: Steins; Gate incontra Robotics; Notes

Il secondo titolo contenuto in questo pacchetto è Robotics; Notes Dash, sequel diretto del precedente titolo, uscito in Giappone “solamente” nel 2019. Le vicende si svolgono un anno e mezzo dopo il finale del primo capitolo e ci permettono di ritrovare i nostri protagonisti piuttosto cresciuti, tanto esteriormente quanto interiormente. Non intendiamo andare nei dettagli della storia, perché ovviamente rischieremmo di farvi spoiler anche sugli eventi del primo capitolo.

Piuttosto, vogliamo soffermarci su un altro elemento chiave della storia del gioco, vale a dire la presenza di Daru, uno dei protagonisti di Steins; Gate. In apertura vi abbiamo rassicurati sul fatto che ogni capitolo della saga è giocabile come titolo a sé stante; e ve lo confermiamo di nuovo, perché anche nel caso di Robotics; Notes Dash non è necessario conoscere Steins; Gate per seguire la storia. È evidente, però, che questo capitolo tenti in modo inedito di connettere le diverse sotto-serie, gettando le basi per possibili futuri cross-over. I fan di Steins; Gate, dunque, hanno un motivo in più per voler conoscere questa sotto-serie, mentre i novizi si troveranno di fronte ad un personaggio che potrebbe fare da ponte per portarli a conoscere gli altri capitoli.

Per quanto riguarda la storia in generale, l’abbiamo trovata leggermente inferiore rispetto a quanto proposto dal primo Robotics; Notes, sebbene il gioco si riprenda piuttosto bene nella seconda metà e nell’arco finale, arrivando a toccare le vette qualitative del predecessore, dopo un primo atto piuttosto lento e poco incisivo.

Raccontami la tua storia

Abbiamo trattato separatamente gli intrecci narrativi dei due titoli, ma tratteremo insieme il loro gameplay. Il perché è presto detto: tanto Robotics; Notes quanto il suo sequel sono due visual novel che seguono pedissequamente gli stilemi classici del genere. Si gioca poco e si legge molto, per dirla in soldoni. La maggior parte delle ore di gioco le passerete leggendo gli eventi della storia; il vostro input sarà richiesto soltanto occasionalmente, e quasi sempre per prendere decisioni inerenti lo sviluppo narrativo.

Per chi cerca delle visual novel più interattive (di cui un esempio è l'ottimo Worldend Syndrome), dunque, il consiglio è quello di passare direttamente oltre, perché non è questo che la serie intende offrire. Sono invece presenti bivi nella storia, che donano ad entrambi i giochi un notevole fattore rigiocabilità – per quanto potremmo obiettare che giocare più volte il titolo allo scopo di percorrere tutte le route disponibili è già di per sé necessario per dire di averlo completato.

Ovviamente sono presenti anche finali differenti, la cui canonicità (nel caso di Dash) sarà probabilmente decisa da eventuali futuri sequel. Insomma, per gli appassionati il piatto è davvero ricco, ma per chi non è attratto dall’idea di giocare leggendo (o leggere giocando, vedete voi) Robotics; Notes non è la proposta adatta.

Robotics; Notes, un anime da giocare

Anche per quanto riguarda il comparto tecnico, i due titoli possono essere trattati alla stessa stregua. Certo, ci sono delle differenze, principalmente dovute al fatto che Robotics; Notes è uscito nel 2012 su PlayStation 3 e Xbox 36. La versione Elite che troviamo nel pacchetto è in realtà il porting di una riedizione uscita su Playstation Vita nel 2014, con animazioni migliorate e con l’aggiunta di nuovi modelli, oltre che la revisione di alcuni dialoghi. Che il gioco appartenga alla scorsa generazione, però, si vede eccome.

Fortunatamente, nelle visual novel l’aspetto puramente tecnico è marginale, mentre è la direzione artistica a farla da padrone. Da questo punto di vista, Robotics; Notes non ha davvero nulla da invidiare ai suoi cugini, con un ottimo character design ed una buona realizzazione dei fondali. Robotics; Notes Dash approfitta poi, per quanto limitatamente, del salto generazionale, proponendo modelli dei personaggi decisamente più dettagliati ed espressivi, per quanto ovviamente in linea con le produzioni a medio budget viste su PlayStation 4 e Nintendo Switch, dunque non aspettatevi miracoli neanche da questo capitolo.

Ottime invece, come spesso accade in queste produzioni, le colonne sonore, composte da tracce d'atmosfera ed evocative, che riescono a dare un tocco in più all’esperienza.

Robotics; Notes Double Pack è disponibile in un'edizione fisica impreziosita da alcuni extra, che vi consigliamo di recuperare a questo indirizzo.

Voto Recensione di Robotics; Notes: Double Pack - Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Storia coinvolgente ed appassionante

  • Personaggi ben caratterizzati

  • Buona colonna sonora

Contro

  • A livello tecnico sono due giochi di due generazioni fa

  • La prima parte di Robotics; Notes Dash è piuttosto lenta e poco incisiva

Commento

Il nostro giudizio su Robotics; Notes è ampiamente positivo, grazie soprattutto ad una storia intrigante e coinvolgente, oltre che ad un cast di personaggi ben caratterizzati e carismatici, che non hanno nulla da invidiare a quelli visti in Steins; Gate. Il sequel, Robotics; Notes Dash ci è apparso leggermente più debole, ma si è ripreso più che degnamente nella seconda parte e nelle battute finali, guadagnandosi a sua volta una piena promozione. Rimangono però le solite premesse: qui stiamo parlando di visual novel pure, per cui se da un videogioco cercate principalmente l'interazione, non troverete qui pane per i vostri denti. Se invece siete appassionati del genere, e magari avete anche già apprezzato gli ottimi capitoli di Steins; Gate e Steins; Gate 0, l'acquisto diventa praticamente obbligato.
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