Riot Games, gravissimo scandalo coinvolge il CEO della compagnia di League of Legends

Una brutta vicenda.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Negli ultimi anni, le accuse di molestie e sessismo hanno purtroppo raggiunto anche il mondo dei videogiochi, toccando nomi molto noti agli occhi del pubblico e team di sviluppo davvero molto amati da un gran numero di giocatori.

Ora, purtroppo, un nuovo episodio sembra aver investito in pieno Riot Games, compagnia statunitense di sviluppo di videogiochi nata nel 2006 (dal 2015  sussidiaria di Tencent Holdings), con sede a Santa Monica, in California, nota per il gioco League of Legends.

Nell'occhio del ciclone è finito il CEO dell'azienda, Nicolo Laurent. La causa è stata intentata da un ex dipendente di Riot Games contro l'uomo, segnalando comportamenti inappropriati e avance sessuali, che alla fine hanno portato la donna a lasciare la compagnia nel 2020.

Sharon O'Donnell è stata assistente di Laurent dal 2017 al 2020. Dopo aver rifiutato gli approcci indesiderati del CEO, la donna si è recata presso i responsabili delle risorse umane di Riot Games, con il dipartimento accusato a sua volta di non aver fatto nulla per fermare molestie, discriminazioni e ritorsioni sul posto di lavoro.

Ricordiamo che Riot Games è stata accusata in passato di discriminazione di genere, accuse verso le quali la società sta attualmente seguendo una seria battaglia legale.

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Le affermazioni di O'Donnell fanno sicuramente eco a quelle di un gran numero di donne e persone di colore che vengono discriminate o molestate nell'industria dei videogiochi. Riot Games non è un caso anomalo, visto che molte altre società sono state colpite da cause legali per discriminazione o hanno avuto dipendenti che descrivono condizioni di lavoro brutali durante periodi di crisi.

Rocksteady Studios ha affrontato accuse sessiste legate anche a molestie, mentre gli sviluppatori di CD Projekt RED si sono sentiti "sotto pressione" per diversi mesi, costretti a lavorare fino a 16 ore al giorno per finire Cyberpunk 2077 in tempo.

Mentre al momento Riot respinge le accuse mosse dalla O'Donnell in questo momento, le voci persistenti su una cultura del lavoro tossica aggiungono certamente plausibilità alle affermazioni della donna. Staremo a vedere come evolverà questa (ennesima) vicenda decisamente spiacevole agli occhi dell'opinione pubblica.

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