Football, Tactics & Glory, la recensione del risiko calicistico

Una partita a scacchi, nel vero senso della parolaFootball, Tactics & Glory è uno strategico a turni a tema calcistico, che include anche una parte gestionale non indifferente. Iniziamo questa recensione parlando per prima cosa del gameplay, perché costituisce senza dubbio l’attrattiva maggiore del titolo Creoteam. I canonici 90 minuti di cui si compone una partita di calcio vengono divisi in turni, che equivalgono a circa due minuti di gioco. Ciò significa che all’inizio di ogni match le due squadre avranno a disposizione un numero di turni complessivi, divisi in parti uguali per il primo e il secondo tempo, e saranno disposte su un campo composto da 48 caselle. Ogni squadra si alterna nel controllo del gioco: inizia il team in casa, che ha a disposizione tre turni, poi tocca alla squadra in trasferta, con altri tre turni, e così via, fino alla fine dei due tempi. Cosa si può fare, in concreto, in questi turni? Se si ha il possesso del pallone, si possono eseguire le classiche azioni di un match calcistico, come tirare, passare e scattare, mentre se si è in difesa si potrà operare il pressing, lanciarsi in scivolata e via di seguito. Ognuna di queste azioni consuma un turno di gioco. Non abbiamo detto, però, come il gioco determina la riuscita o meno delle varie situazioni di gioco. Ovvero: se un giocatore cerca di dribblare un difensore, come si decide chi ha la meglio? Qui entrano in gioco gli attributi: ogni giocatore, infatti, riceve una valutazione in merito a Precisione, Passaggio, Difesa e Controllo. Il confronto tra le abilità dei giocatori coinvolti in una specifica azione determina o meno il successo delle azioni. Questa, però, è solo la base di gioco. I giocatori che sbagliano diverse azioni consecutivamente, ad esempio, attiveranno la cosiddetta “rabbia sportiva”, che aumenterà i propri attributi. Non mancano, trattandosi di uno strategico, le abilità attive e passive. I calciatori, infatti, possono contare su skill attive chiamate, appunto, abilità, che gli consentono ad esempio di effettuare passaggi filtranti, scattare più a lungo e scoccare tiri maggiormente precisi. Le abilità passive, invece, sono chiamate talenti, e consistono in reazioni automatiche dei giocatori, ad esempio in occasione dell’intercettamento di palloni. Tutte queste informazioni potrebbero spaventare, ma dobbiamo dire che il gioco include una sezione apposita legata alle dinamiche di gioco piuttosto chiara e, soprattutto, scritta in un buon italiano.

Si punta sui giovani o si vuole vincere subito?La rappresentazione delle partite in salsa strategica non è l’unica attrattiva di Football, Tactics & Glory. La modalità regina del gioco, ovvero la carriera, permette di creare una squadra o prendere il controllo di una compagine già esistente, con l’obiettivo di partire dall’Eccellenza fino ad arrivare alla Serie A. Attivando la modalità Sandbox, volendo, è possibile prendere il controllo di una squadra senza per forza cominciare dal fondo delle varie divisioni. La presenza di alcune mod presenti sul workshop di Steam consente di ottenere i loghi e i nomi reali di alcuni dei campionati più rappresentativi, anche se c’è da dire che l’editor di gioco permette facilmente di cambiare i nomi di giocatori, team e leghe. In ogni caso, una volta al comando della propria squadra bisognerà scegliere lo sponsor, cercare giovani calciatori, affrontare il calciomercato e compiere alcune decisioni strategiche. Il gioco, infatti, permette di investire le proprie risorse per ampliare il proprio stadio o ingaggiare membri dello staff migliori. I soldi, però, non sono tutto: le altre valute sono i tifosi e la fama. Se il numero di fan implica maggiori guadagni, la fama influenza la capacità della propria squadra di attrarre calciatori e staff. La cosa che ci ha favorevolmente impressionato è la possibilità di modellare la propria squadra sulla base delle proprie intenzioni: dopo aver vinto il campionato nella prima stagione, ad esempio, ci siamo trovati praticamente senza budget, e quindi abbiamo venduto i nostri giocatori più importanti. Abbiamo cominciato, così, una grande opera di ricostruzione in stile NBA puntando tutto sui giovani, ben sapendo che avremo trascorso stagioni intere a perdere partite su partite. Questo, però, ci ha consentito di modellare lo sviluppo dei giocatori nel dettaglio. Gli atleti, infatti, livelleranno dopo ogni gara, e arrivati a un nuovo livello potremo scegliere un determinato perk che li aiuterà a sviluppare le proprie abilità più rapidamente, ad attrarre maggiori fan e così via. In questo modo, dopo quattro, cinque anni di sviluppo, siamo arrivati ad avere una squadra più competitiva.

Ci sono anche difetti