Recensione

X-Men Le origini: Wolverine

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a cura di Star Platinum

La categoria dei cosiddetti tie-in sta riuscendo a conquistarsi uno spazio sempre più ampio all’interno di un mercato che paradossalmente non pare premiare queste produzioni videoludiche, ma allo stesso tempo fatica a decretarne in maniera incontrovertibile l’insuccesso. Vi abbiamo spesso raccontato di prodotti che non soltanto dal punto di vista qualitativo, ma anche per quanto riguarda il puro divertimento, non erano in grado di offrire molto che potesse avvicinarli a quella che idealmente dovrebbe essere la vera concezione di videogioco, eppure per l’ennesima volta ci accingiamo a presentarvi un titolo che, almeno in teoria, punta a stravolgere le previsioni rivalutando un intero genere. Dopo aver analizzato le versioni PS3 e Xbox 360, scopriamo insieme che cosa propone X-Men Le origini: Wolverine a tutti i possessori di Nintendo Wii.

Il fascino dell’adamantioPer quanto il primo film della trilogia cinematografica dedicata agli X-Men e idealmente conclusa risalga già a nove anni addietro, il personaggio di Wolverine ha già avuto modo di prendere parte a numerose produzioni videoludiche e, cosa più importante, ha origini ben più antiche, a dimostrazione dell’elevata popolarità di una delle icone simbolo della Marvel nonché uno dei più carismatici e misteriosi vendicatori mai creati. I suoi esordi nel mondo dei comics risalgono addirittura al 1974 e da allora è stata una costante ascesa in termini di fama e successo. A beneficio di tutti coloro che non conoscessero in maniera approfondita questo supereroe, le cui origini saranno narrate nel corso del gioco in pieno rispetto degli argomenti trattati nel film, vi basti sapere che i poteri a sua disposizione si baseranno principalmente su uno straordinario fattore rigenerante in grado di guarirlo in tempi record da qualsiasi ferita, che agendo in perfetta sintonia con lo scheletro in adamantio (un metallo che non esiste realmente e che sarebbe virtualmente indistruttibile, inventato dalla stessa Marvel per il suo immaginario fumettistico) di cui Wolverine dispone, renderanno il protagonista in grado di superare anche gli attacchi più duri senza troppe preoccupazioni, almeno a livello puramente teorico. Come era facile attendersi, essendo il gioco sviluppato in maniera molto fedele agli eventi narrati nell’omonima pellicola, dopo aver assistito alla pregevole sequenza iniziale vi ritroverete all’interno di un action game, che fin dall’inizio mostrerà di essere fortemente sbilanciato verso l’azione pura, a discapito di qualsiasi elemento tattico o riflessivo. L’immediatezza può essere considerata come la caratteristica portante di questa produzione videoludica e se è pur vero che plasmare l’intera meccanica affidandosi ad un gameplay semplice da apprendere può rivelarsi sicuramente una scelta adatta a supportare un divertimento immediato, d’altra parte bisogna anche considerare il rovescio della medaglia, rappresentato ancora una volta da una struttura che per originalità e profondità offre davvero poco a livello di stimoli, portando ad un drastico calo del coinvolgimento già dopo breve tempo, a meno che non siate dei veri estimatori del popolare supereroe Marvel, fattore che potrebbe incidere non poco consentendovi di ottenere un appagamento ben superiore rispetto a quello offerto in senso generale dal gioco. Sotto questo punto di vista, bisogna comunque dare merito agli sviluppatori per essere riusciti a riprodurre in maniera pregevole tutte le caratteristiche del protagonista, che nonostante siano state inserite in un contesto non certo originale né ricco di possibilità, risultano ben implementate ed apprezzabili nel complesso, almeno durante le prime fasi di gioco.

Una lotta senza treguaFin dalle prime fasi di gioco vi renderete subito conto di come l’innovazione non faccia parte di questa produzione videoludica. Le differenti aree che avrete modo di visitare ripercorrono le ambientazioni ammirate nel film e in numerose circostanze potrete assistere a discrete sequenze cinematiche che serviranno come di consueto a fare da collante tra un’azione e l’altra, in cui Logan sarà impegnato senza sosta in combattimenti spesso troppo simili gli uni agli altri, affrontando di tanto in tanto qualche vecchia conoscenza di spessore ben superiore alla media e che richiederà qualche accorgimento supplementare per essere sconfitta. In quest’ottica si collocano le abilità a vostra disposizione, che vi consentiranno di sfruttare al meglio tutta la potenza dei vostri artigli in adamantio infilzando e tagliando qualsiasi cosa vi si pari di fronte, senza per questo dimenticare le incredibili doti acrobatiche di cui dispone il vostro alter ego virtuale, che in più di una circostanza potrebbero rivelarsi utili per compiere attacchi imprevedibili o effettuare mosse evasive di grande utilità e spettacolari a vedersi. Per quanto riguarda il sistema di controllo, elemento che spesso risulta determinante quando si analizzano giochi per Wii, una volta tanto è bello constatare che non sono state compiute scelte sconsiderate da parte degli sviluppatori, nonostante non siano state nemmeno sfruttate in maniera approfondita le caratteristiche messe a disposizione da Wii Remote e Nunchuk. L’aspetto più positivo risiede nel fatto che per compiere gli attacchi a vostra disposizione non sarete costretti a scuotere il telecomando con movimenti a caso come spesso è capitato di assistere e che riteniamo tanto insensati quanto fastidiosi, ma vi affiderete ai tradizionali pulsanti (con B e Z delegati agli attacchi leggeri e pesanti), che potranno essere combinati insieme a diversi movimenti standard per dare il via a mosse più efficaci e potenti. In occasione dei combattimenti più importanti, vi ritroverete inoltre a dover gestire alcuni eventi quick time, che richiederanno la pressione di diversi tasti per evitare di subire un attacco troppo potente o per effettuare una mossa evasiva nel caso in cui lo scontro avvenga ad esempio su un mezzo di trasporto in pieno movimento. Indubbiamente, considerando che i sensori di movimento hanno mostrato di poter fare la differenza in più di un’occasione, l’esperienza di gioco ne esce sicuramente ridimensionata nel complesso, ma non con gravi difetti, anche se utilizzare il Wii Remote per aprire porte e poco altro non appare certo come una scelta entusiasmante. Il principale punto debole è quindi da ricercare nello stesso gameplay, che per linearità e a causa di un ritmo in diversi frangenti fin troppo elevato porterà il giocatore ad affidarsi a pressioni casuali dei pulsanti più che a qualche minima strategia offensiva e nonostante la possibilità di poter sfruttare al meglio le risorse di Wolverine solo progredendo nel gioco, dubitiamo che l’interesse possa mantenersi elevato per un tempo sufficientemente lungo.

Ritorno alle origini (tecniche)Nonostante i limiti evidenziati a livello strutturale, X-Men Le origini: Wolverine risulta un titolo discretamente divertente, riuscendo ad esprimere in maniera semplice e senza fronzoli una giocabilità sufficientemente apprezzabile, in particolar modo da chi si avvicina al titolo ben sapendo di trovarsi di fronte ad un gioco d’azione molto classico. Il buon numero di livelli che dovrete affrontare porterebbe quindi ad una longevità pregevole, se non fosse per un generale grado di difficoltà non certo orientato verso l’alto, anche se bisogna precisare che completando il gioco potrete accedere a diversi extra che vi consentiranno di rivivere l’avventura con livello di sfida ben superiore. Gli alti e bassi riscontrati in quanto a meccaniche e contenuti proposti sono purtroppo accentuati in misura ancora maggiore dalla realizzazione tecnica del gioco, che propone una qualità d’insieme al limite della sufficienza. Le numerose sequenze cinematiche presenti, riprodotte in maniera pregevole ma inspiegabilmente non tratte da reali spezzoni del film, risultano come uno dei migliori elementi presenti da questo punto di vista ed anche le ambientazioni proposte sono varie e sufficientemente diversificate tra loro. Degne di nota anche le animazioni del protagonista ed alcuni effetti grafici, ma quando si vanno ad analizzare i modelli poligonali proposti ci si rende conto di come il comparto grafico in generale sia stato sviluppato con poca attenzione per i dettagli, con personaggi fin troppo simili gli uni agli altri, textures poco definite, una palette cromatica poco generosa ed in generale una sensazione di trovarsi di fronte ad un prodotto ben al di sotto dei propri limiti e che sarebbe potuto risultare ancor più accattivante.Stesso discorso per il comparto sonoro, che in apparenza sembra contraddistinto da un buon doppiaggio, ma una volta presa confidenza con il gioco vi renderete conto di come sia contraddistinto da frasi prese dal film quasi senza una reale volontà di collocarle ed adattarle ad un determinato evento, senza dimenticare musiche a tratti inesistenti e dialoghi che non soltanto risulteranno in breve tempo ripetitivi, ma saranno anche accompagnati da una fase di “recitazione” praticamente inesistente e ridicola a vedersi. Nonostante il gioco possa essere considerato come uno dei pochi tie-in riuscito ad emergere dalla mediocrità assoluta, il nostro consiglio è comunque quello di prenderlo in considerazione solo se avete una forte predilezione per Wolverine, altrimenti se ciò che più conta per voi è disporre di un titolo divertente nonché ispirato ai personaggi dei fumetti, non dovreste fare alcuna fatica a recuperare con cifre irrisorie il datato ma ancor oggi appagante Marvel: La Grande Alleanza.

– Numerose mosse a disposizione

– Discretamente divertente…

– Sistema di controllo ben supportato

– Tecnicamente molto migliorabile

– …ma il gameplay è troppo lineare

– Poco coinvolgente

6.0

X-Men Le origini: Wolverine può essere considerato, a fronte dei difetti descritti in sede di recensione, come un prodotto di qualche anno fa, in quanto nonostante riesca ad offrire un divertimento a tratti appagante e supportato da un gameplay immediato e dal ritmo decisamente elevato, il titolo Activision appare fin troppo limitato a livello di concept da poter risultare in linea con gli standard attuali.

Siamo d’accordo che un tie-in debba risultare il più fedele possibile al prodotto cui si ispira, ma in particolar modo su Wii vorremmo vedere titolo di ben altro spessore, originalità e concept. Tirando le somme, il gioco non è afflitto da difetti così gravi da sconsigliarne in modo assoluto l’acquisto, nonostante una realizzazione tecnica altalenante e una struttura poco approfondita, ma allo stesso modo potrebbe essere apprezzato solo dai veri appassionati di Wolverine. Per tutti gli altri invece forse sarebbe meglio investire verso titoli più coinvolgenti, sperando che prima o poi l’annosa questione dei tie-in giunga ad una via di svolta.

Voto Recensione di X-Men Le origini: Wolverine - Recensione


6