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Recensione

Un po' platform, un po' tower defense: la recensione di Aegis Defenders

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Avatar di Stefania Sperandio

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Pubblicato il 04/04/2018 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7

Perché limitarsi a sposare un unico genere videoludico, quando puoi prenderne due ed ingegnarti per fare in modo che funzionino? Deve essere stato con ogni probabilità questo il pensiero che ha animato la creatività dei ragazzi di GUTS Department, quando hanno proposto il loro Aegis Defenders ed hanno ottenuto il supporto di oltre 4.000 backer su Kickstarter. Forte dell’entusiasmo del pubblico, il gioco è oggi realtà su PC, PS4 e Nintendo Switch, dove è proposto ad un prezzo di 19,99€. La domanda iniziale, però, rimane invariata: perché limitarsi a sposare un solo genere videoludico? Forse perché fare diversamente può esporre a qualche rischio…

Pregi e difetti di una commistione coraggiosa

Aegis Defenders si pone a metà tra un metroidvania a scorrimento in due dimensioni ed un gioco tower defense. Per mettere insieme queste due meccaniche, gli sviluppatori hanno strutturato il gioco in livelli composti da una prima parte esplorativa, nella quale è necessario risolvere dei puzzle, affrontare dei nemici sparsi nel percorso o compiere determinati salti per arrivare in fondo. Raggiunto l’obiettivo, dovrete infine proteggerlo dalle ondate di nemici, servendovi di strumenti di difesa, di torrette mitragliatrici, mine e tantissimi altri gadget votati a rallentare e distruggere chi vuole mettervi i bastoni tra le ruote.
Il rischio, ovviamente, era che una delle due componenti prendesse il sopravvento, ed è esattamente quello che è successo: sebbene alcuni puzzle siano interessanti, vi ritroverete via via a vivere le fasi platform in modo un po’ sbrigativo rispetto a quelle tower defense, che danno indubbiamente maggiori soddisfazioni per la loro intelligente componente strategica.
Il party è composto da quattro possibili personaggi, ciascuno caratterizzato da abilità uniche e utilissime al successo finale: la protagonista, ad esempio, è ideale per gli attacchi rapidi a distanza e per l’utilizzo delle mine, mentre suo nonno è ottimo nella raccolta di risorse da convertire in protezioni da usare nelle fasi tower defense (e nella loro riparazione). Oltretutto, procedendo nel gioco si accumula una moneta virtuale che, tra un livello e l’altro, sarà possibile spendere per potenziare i propri gadget, rendendoli più efficaci in vista delle prossime sfide e tenendo anche conto di quelle che meglio si legano al vostro stile di difesa. 
A rendere un po’ più interessanti gli enigmi e le fasi platform, in cui regnano incontrastati i bottoni da trovare e premere per aprire delle porte che conducono all’area successiva, è il fatto che ogni personaggio sia legato ad un colore: la protagonista, ad esempio, è la sola a poter accedere alle aree protette dalle porte blu, e sarà anche l’unica ad arrecare danni maggiori ai nemici che incontrerete che saranno del medesimo colore. Una caratteristica strategica che aggiunge pepe anche alle fasi tower defense: nelle fasi di preparazione alle diverse ondate di nemici, infatti (che dureranno meno tanto quanto sarà alta la difficoltà scelta), le “porte di accesso” dei nemici all’area da proteggere saranno evidenziate da un colore ciascuna, dicendovi così quale personaggio dovrebbe agire con i suoi equipaggiamenti sugli ostili in arrivo da quella parte. Scaduto il tempo a disposizione per organizzarsi e piazzare trappole o muretti di contenimento, potrete ammirare il risultato dei vostri sforzi e anche intervenire in tempo reale, magari arrecando ulteriori danni con i vostri attacchi fisici o riparando un muretto che sta per cedere.
Se, come detto, le fasi platform diventano via via meno coinvolgenti nonostante la presenza di collezionabili da sbloccare e quelle tower defense risultano invece più coinvolgenti, è proprio in queste ultime che emerge quello che abbiamo trovato essere uno dei grossi nei di Aegis Defenders: non è un gioco pensato per essere vissuto da soli, ma in co-op.

(Molto) meglio se accompagnati

Mettiamo le mani avanti: non c’è niente di male, davvero niente, nel fatto che un videogioco scelga deliberatamente di puntare tutto sulla sua esperienza in co-op. Anzi, in un’epoca in cui la cosiddetta couch co-op, quella in locale, ha bisogno di uno slancio di popolarità, ci teniamo a sottolineare che Aegis Defenders fa tutto quello che è in suo potere per funzionare alla grande come un gioco in co-op.
A parte alcune sequenze, su schermo avrete sempre più di un personaggio, fino ad un massimo di quattro, che possono essere assegnati ad un massimo di altrettanti giocatori. Un’idea che va a nozze con Nintendo Switch e i suoi Joy-Con e che rende l’esperienza a tratti entusiasmante: collaborare per aprirsi la via nelle fasi platform è stimolante, ma lottare e sudare insieme in quelle tower defense è grandioso. Tutti fanno il loro compito ed è necessario agire all’unisono per raggiungere il risultato migliore, ciascuno nella sua frazione di split-screen. 
Ora immaginate cosa succede a tutto questo quando invece giocate da soli.
Armati del vostro controller (o della tastiera), dovrete gestire in solitaria i personaggi, passando dall’uno all’altro con la pressione di un tasto. Potrete anche dare ordini come “rimani qui” o “seguimi”, utili ad esempio per depositare un alleato su un tasto che deve rimanere premuto per sbloccare una via d’accesso. Nelle fasi platform l’alternanza tra un personaggio e l’altro, una volta presa confidenza con i controlli, non è affatto proibitiva, anche se alcuni collezionabili vi faranno sudare più del dovuto. Il vero grattacapo arriva durante le fasi tower defense, semplicemente perché il gioco non è stato ribilanciato pensando ad un’esperienza in singolo. Il risultato, ad esempio, è che avrete il medesimo intervallo di tempo per piazzare le vostre difese, con il problemino che potete far agire un solo personaggio per volta. Se, insomma, state piazzando mine con il primo, allora sicuramente non state costruendo muri con il secondo. Finite le fasi di preparazione, il problema trova ulteriori accenti nell’esperienza in tempo reale, faccia a faccia con le ondate di nemici: l’intelligenza artificiale dei vostri alleati è tra l’inesistente e lo zero, dal momento che si limita o a completare un’azione che avete iniziato prima di passare ad un altro (ad esempio, riparare un muro), o a colpire i nemici quando si avvicinano. Tralasciando le hitbox non proprio precise in alcuni nemici, come quelli che rotolano, significa che avrete sempre il controllo di un solo personaggio, anche quando magari i nemici stanno arrivando da cinque vie d’accesso diverse. Per chi è avvezzo al too long, didn’t read, possiamo riassumerla così: se l’esperienza è divertentissima in co-op, alcune sequenze sforano serenamente nel frustrante quando giocate da soli. Tenetene conto, se pensavate di affrontare in solitaria il viaggio di Aegis Defenders.

Un delizia per gli occhi e le orecchie

Se Aegis Defenders è un gioco con spunti interessanti e scorci frustranti in singolo ed un gioco divertente e coinvolgente in co-op, un elemento rimane invariato vivendo l’esperienza in entrambi i modi: la sua direzione artistica. Lo stile grafico in pixel art scelto dagli sviluppatori è delizioso e gli scenari sono particolareggiati e gradevoli. Buona anche la varietà nel design e nelle caratteristiche delle creature con cui dovrete confrontarvi, oltre che quella delle animazioni.
Vogliamo inoltre menzionare la scrittura, dal momento che il gioco poggia su un comparto narrativo che sicuramente non è il suo fiore all’occhiello, ma che si fa rispettare e seguire con piacere e interesse, anche per alcune delle sue tematiche impegnate e per le personalità dei protagonisti. Per raccontarci al meglio le loro vicende, GUTS ha scelto uno stile sulla scia delle visual novel, con i dialoghi a cui si accompagnano i primi piani illustrati di ciascun protagonista. In alcuni casi, inoltre, avrete anche la possibilità di scegliere tra risposte multiple da dare ad alcune domande, un po’ à la Telltale, anche se non abbiamo rilevato differenze di sorta, negli esiti, tra una scelta e l’altra.
Azzeccato anche il lavoro svolto con le musiche, che si accompagnano ottimamente al gioco nelle sue atmosfere e vi aiuteranno a calarvi con convinzione nelle sue vicende e nelle sue battaglie.

– Direzione artistica deliziosa

– Personaggi ben differenziati

– Meccaniche stimolanti, soprattutto nelle fasi tower defense

– Commistione coraggiosa…

– … ma non completamente riuscita

– Non fatevi venire in mente di giocarci da soli

– IA dei compagni che rasenta lo zero

– Hitbox non proprio precise

7.0

Mentre le fasi platform di Aegis Defenders sono di tanto in tanto ripetitive nei puzzle proposti, per quanto intelligenti essi siano, quelle tower defense sono abbastanza profonde da stimolarvi e coinvolgervi. Menzione di lode anche per la direzione artistica del gioco e per le ambizioni del suo comparto narrativo, sicuramente gradevoli. Il voto finale, tuttavia, è una media tra la valutazione buona che il titolo porta agevolmente a casa se vissuto in co-op e quella solo sufficiente che merita nei momenti in cui mediterete di lanciare controller/tastiera contro lo schermo dopo l’ennesimo fallimento in tower defense legato all’immobilismo del vostro alleato.

In sintesi, Aegis Defenders è un gioco che consigliamo senza remore a chi pianifica di condividere l’esperienza con qualcuno altro. In caso contrario, sappiate che ci saranno momenti che vi faranno storcere il naso.

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