Recensione

The Strain 4x02

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a cura di Antron93

Dopo un buon inizio di stagione, The Strain torna con una nuova puntata in cui, finalmente, scopriremo qualcosa in più su due dei protagonisti più amati della serie: Setrakian e Dutch. Senza dimenticare le disavventure di Eph a Philadelphia e il ritorno di Gus.
La tassa di sangue
Uno degli interrogativi principali della season premier riguardava la fine di Setrakian e Dutch. Mentre Eph era vivo e vegeto a Philadelphia, e Quinland e Fet erano alla ricerca di una testata nucleare, il professore e la giovane hacker erano dispersi. Dopo questa seconda puntata veniamo a sapere che la donna è tenuta in una specie di centro di riproduzione, in cui le donne vengono inseminate artificialmente per generare figli con il sangue di tipo B, particolare che sembra piacere particolarmente agli strigoi, mentre Setrakian è stato separato e portato, probabilmente, in un altro campo di prigionia. Allo stesso tempo, veniamo a sapere che Elizalde è vivo e vegeto e tenta il colpaccio in uno dei centri di rifornimento degli strigoi: la sua lotta è finita e vuole solo tentare di sopravvivere.
“Queste cose… le ho già viste”
Questa frase, pronunciata dal professor Setrakian, arriva come un pugno nello stomaco e riesce a racchiudere perfettamente al suo interno l’essenza della puntata. Così come ha vissuto la seconda guerra mondiale e i suoi orrori, l’ebreo assiste al ritorno del clima di repressione e oppressione che aveva sperato di non rivedere mai più. Se negli anni ’40 erano i nazisti, negli anni 2000 sono gli strigoi. Mamme separate dai figli e dalle loro famiglie, i vecchi che risultano inutili per la classe dominante, la segregazione, il lavoro forzato. Tutto questo riporta agli orrori della guerra.
Lo stesso vale per il trattamento riservato a Dutch: animale da riproduzione. Le donne rinchiuse con la ragazza hanno un solo scopo: mettere al mondo dei figli col loro stesso gruppo sanguigno. Vengono inseminate una, due, tre volte. Se il seme non attecchisce, sono inutili e vanno eliminate. L’eugenetica ai massimi livelli. E qui, Del Toro e Hogan pescano a piene mani dalla letteratura anglofona del ‘900, da Huxley a Orwell passando per il sottovalutatissimo We di Zamjatin. In periodi di crisi, i più forti prevalgono, i deboli soccombono. E l’umanità è il debole, il Maestro è forte. Gli umani hanno perso perché sono rimasti immobili, vittime della loro stessa burocrazia e superbia. La superstizione è diventata un mito, relegando a leggenda un qualcosa di estremamente tangibile come la minaccia strigoi.
Dall’altra parte, Elizalde ha deciso di rinunciare alla sua lotta. È stato addestrato per combattere gli strigoi, si è unito al gruppo di Setrakian per un po’, ma nel nuovo mondo vuole sopravvivere a modo suo, con le sue regole. Ma il professore ci lascia intendere che l’ispanoamericano potrebbe avere un ruolo importante nella guerra che verrà. Tutto è già scritto. Volente o nolente, Elizalde sarà di nuovo una spina nel fianco del regime dittatoriale del maestro e degli strigoi.

La storia di Dutch e Setrakian

La mancanza di Zack

La mancanza di Fet e Quinlan

7.0

La seconda puntata di The Strain si mette in scia al più che discreto primo episodio. Riesce a mantenere alto il livello e l’interesse per tutti i 40 minuti senza scadere in momenti di noi o di bassa tensione narrativa. La storia di Dutch e di Setrakian potrebbe rivelarsi molto interessante, lo stesso vale per Gus. Stranamente, le previsioni fatte nella precedente recensione, vengono confermate ed evidenziano la volontà degli sceneggiatori di ricreare una situazione alla The Walking Dead, concentrandosi su pochi personaggi alla volta e decidendo così di non concedere troppo spazio alla coralità. Probabilmente, il filo conduttore dell’intera vicenda sarà Eph, vero e proprio collante della serie TV mentre Fet e Quinlan si intervalleranno con Dutch e Gus. La nota positiva più importante dell’episodio, in ogni caso, rimane la mancanza di Zack, vero e proprio elemento di disturbo e di astio dell’intera serie. Nonostante la storia del Maestro che vuole crescerlo come prossimo “contenitore”, il personaggio del figlio di Eph rimane uno dei punti deboli più evidenti dell’intera serie che, comunque, ha sfornato due buone puntate e che ha tirato fuori ottimi spunti per le puntate successive.

Voto Recensione di The Strain 4x02 - Recensione


7