Il Verdetto di SpazioGames
Non sono rari i casi in cui una serie animata sia approdata nel mondo dei videogiochi e viceversa. Difficile in questi casi riuscire ad offrire un prodotto che sia valido per l’utenza in generale, in particolare perché spesso si tratta di franchise destinati ad un target d’età non molto avanzata e quindi poco fruibile da giocatori più esperti, tuttavia nel recente passato non sono state certo poche le sorprese positive in tal senso. La serie oggetto di questa trasposizione ha come nome Secret Saturdays e risulterà molto nota a tutti gli appassionati di cartoni animati e telespettatori di Cartoon Network. Scopriamo insieme se il lavoro svolto dagli sviluppatori sarà stato sufficientemente valido da riuscire a trasmettere le stesse emozioni del prodotto originale.
Che la storia abbia inizioPer meglio comprendere le dinamiche rappresentate dal gioco, riteniamo sia giusto descrivere brevemente la storia a beneficio di tutti coloro che non la conoscessero e che potrebbero, cogliendo questa occasione, interessarsi alla visione del cartone animato. I Secret Saturdays sono una famiglia di criptozoologi sempre in mezzo ai guai e impegnata costantemente a salvare il mondo da innumerevoli pericoli. L’autore Jay Stephen ha creato questo prodotto rielaborando in chiave moderna quelle dinamiche tipiche delle serie tv di Hanna-Barbera più famose, quali ad esempio The Herculoids (indimenticabile per chi se li ricorda), Scoby-Doo ed il più recente Johnny Quest, fondendo quindi elementi come fantascienza, mistero, avventura ed umorismo. Nell’introdurre al meglio questa bizzarra famiglia, non si deve dimenticare che in realtà la criptozoologia non è un nome saltato fuori dal nulla ma si tratta di quel ramo della zoologia che segue lo studio delle specie animali non definite a livello scientifico ufficiale, ossia di tutti quegli esseri viventi di cui si ipotizza l’esistenza ma che di fatto sono presenti unicamente secondo ipotesi non verificate o addirittura risultano scomparse dalla faccia della terra ma sono ad oggi ancora oggetto di avvistamenti e leggende di ogni tipo. Entrando nel dettaglio della vicenda e parallelamente del gioco, i protagonisti sono l’undicenne Zak Saturday, insieme ai suoi genitori Doc (il padre inventore) e Drew (la madre archeologa) ma fin dalle fasi iniziali farete subito la conoscenza di Fiskerton, un simpatico e pacifico essere peloso alto oltre due metri e mezzo. Ben presto vi ritroverete anche al centro dell’azione, in quanto i Secret Saturdays non sono certo soliti ad una vita tranquilla ma devono costantemente contrastare il malvagio V.V. Argost nei suoi oscuri progetti, proteggendo il segreto dell’esistenza dei cosiddetti Criptidi (tra cui, sempre per la definizione data in precedenza, figura tra gli altri anche lo Yeti) ed evitando il caos che si andrebbe a generare se la razza umana ne venisse alla scoperta. Fatta questa importante premessa, è bene precisare però che pur essendo fedele alla serie animata il gioco si concede una piccola licenza creativa andando a proporre una storia inedita, incentrata sulla salvezza degli umani. Una volta avviato il gioco, assisterete infatti ad un’introduzione in cui il perfido Van Rock (altro cattivo di spicco della serie) metterà in atto un furto nel vostro stesso quartier generale trafugando preziose informazioni riguardanti otto Criptidi mitologici che, se uniti insieme, potrebbero addirittura distruggere il sole. Da qui in poi, dopo una breve sessione tutorial in cui prenderete confidenza con il sistema di controllo e le azioni a vostra disposizione inizialmente, si svilupperanno dieci livelli di forte connotazione action, con alcune varianti che approfondiremo in seguito.
Un’avventura a portata di Wii RemoteIl concept alla base del gioco si basa fondamentalmente su una struttura che prevede dinamiche piuttosto classiche. Il giocatore si ritroverà ad attraversare livelli saltando da una piattaforma all’altra, se necessario avanzando in altezza, attivando congegni e meccanismi per la risoluzione di piccoli enigmi o il temporaneo stop di alcuni nemici. La possibilità di poter impersonare differenti personaggi si abbina in maniera interessante con il controllo di numerosi Criptidi vostri amici, che interverranno in diverse situazioni fornendovi un utilissimo aiuto, collaborando così alla piena riuscita della missione. Nonostante ciò, per la maggior parte del tempo controllerete Zak, che si rivela essere un alter ego molto eclettico e dotato di numerose abilità da non sottovalutare. Il ragazzino potrà infatti utilizzare un congegno chiamato Artiglio che gli consente di arrampicarsi in tutte le zone che richiederanno un’azione particolarmente impegnativa quale ad esempio un salto particolarmente lungo o l’arrampicarsi a qualche struttura. In aggiunta a questa componente platform, decisamente ben sfruttata, il piccolo Saturday potrà inoltre avvalersi dei suoi sviluppati poteri per prendere il controllo di uno dei Criptidi. Da questo punto di vista c’è da dire che il lavoro svolto dagli sviluppatori è stato davvero molto curato, in quanto sono stati inserite diverse decine di esseri, di cui oltre una trentina appositamente realizzati per il videogame. In base alla conformazione del livello varierà di pari passo l’approccio da adottare e sarà necessario ragionare sul metodo migliore per procedere, nonché su chi potrebbe rivelarsi più indicato per affrontare una determinata situazione. La possibilità di avvalersi di numerosi poteri ed abilità ha infatti permesso l’inserimento di più di una variante, arricchendo così una meccanica che a lungo andare potrebbe rivelarsi piuttosto lineare. Nelle fasi di confronto con i nemici più carismatici la componente action prende infatti decisamente il sopravvento e la stessa visuale cambia per offrire quella profondità necessaria al corretto svolgimento delle fasi di combattimento, in cui potrete avvalervi della collaborazione di tutti i membri della squadra per affrontare al meglio anche i nemici più forti. Dal punto di vista del sistema di controllo, nonostante non si possa parlare di un elevato sfruttamento delle caratteristiche del Wii, il risultato finale è molto valido. Lo stick analogico del Nunchuk consente di muovere il personaggio mentre i pulsanti C e Z corrispondono rispettivamente al controllo mentale (da eseguire in abbinamento all’inquadramento della creatura a schermo attraverso il puntatore) e all’attacco speciale. Il D-Pad consente di cambiare i componenti del team, il tasto B serve per l’appiglio ed A per saltare, con – che consente di accedere ai dati della Criptipedia. Nel complesso, il buon mix tra fasi esplorative ed altre di pura azione funziona senza particolari difetti, grazie anche ad una struttura dei livelli ben studiata e mai banale, tuttavia quando si inizia a divertirsi sul serio ci si rende conto di come il livello di sfida sia davvero poca cosa e il divertimento inizia a tal punto a calare vistosamente.
Un’avventura per pochiPur presentando una meccanica interessante e sufficientemente varia da risultare coinvolgente, specialmente se si conosce la serie animata, allo stesso modo il gioco rivela tutti i suoi limiti quando si va ad analizzare il livello di difficoltà. Ogni elemento, dalla risoluzione degli enigmi al combattimento con un nemico, è infatti regolato da dinamiche troppo semplici per risultare impegnative e nel giro di pochissimo tempo tutto ciò potrebbe portare ad una perdita degli stimoli. Considerando che non vi è traccia di una qualche componente multiplayer e che la rigiocabilità è pertanto piuttosto limitata, il risultato finale appare quindi penalizzato dalla scelta di aver pensato quasi esclusivamente ad un target giovane senza mettere a disposizione dell’utenza una longevità all’altezza delle aspettative. Dal punto di vista tecnico purtroppo la situazione non è certo migliore. Nonostante un utilizzo tutto sommato pregevole della tecnica cell shading, che consente al gioco di risultare molto fedele alla serie animata, spesso le animazioni lasciano a desiderare e non sempre i modelli poligonali sono sembrati sufficientemente validi per dettaglio. In particolare analizzando nell’insieme le ambientazioni visitabili è possibile riscontrare una discontinuità molto evidente, con dettagli che in alcuni casi sono molto al di sotto della sufficienza. Peccato perché nel complesso l’engine poligonale non presenta gravi difetti ed anche la palette cromatica è sufficientemente varia.Decisamente migliore il sonoro, con un buon numero di effetti sonori, musiche e voci prese direttamente dalla serie animata, anche se avremmo gradito la presenza del valido doppiaggio in italiano considerando il target di riferimento.Il sistema di controllo, come descritto in precedenza, svolge in maniera pregevole il suo compito e si distingue per precisione, confermando il buon lavoro degli sviluppatori. Tutto sommato ci troviamo di fronte ad un gioco che non vuole proporsi come capolavoro del genere ma risulta comunque apprezzabile nonostante i diversi difetti presenti.
– Fedele alla serie animata
– Gameplay immediato e divertente
– Discreto utilizzo del Wii Remote
– Oltre cinquanta Criptidi da controllare
– Longevità limitata
– Realizzazione tecnica sottotono
– Doppiaggio solo in inglese
6.5
The Secret Saturdays: Beasts of the 5th Sun si rivela come un action game piuttosto classico per impostazione, contraddistinto da alcune sessioni in stile platform ben riuscite ed in generale da un livello qualitativo apprezzabile pur senza alcuna innovazione in grado di emergere dagli standard odierni. Il cliché proposto dagli sviluppatori risulta gradevole e divertente, riproducendo in maniera convincente le atmosfere del cartone animato, tuttavia per quanto all’inizio la giocabilità si attesti su buoni livelli grazie anche al valido sistema di controllo implementato, ben presto si procede senza un reale entusiasmo anche a causa di un livello di difficoltà fortemente orientato verso il basso e mai davvero in grado di rappresentare una sfida efficace, soprattutto per i giocatori più esperti.
La situazione è ulteriormente aggravata da una realizzazione tecnica non certo esaltante e dall’assenza del doppiaggio in italiano, fattori che potrebbero scoraggiare chi non dispone di una buona conoscenza della lingua inglese. In definitiva il risultato finale è comunque più che sufficiente ma l’esperienza ludica analizzata ci spinge a consigliarlo esclusivamente ai fan della popolare serie animata o a chi cerca un titolo poco impegnativo con cui trascorrere qualche ora spensierata.