Il Verdetto di SpazioGames
Dopo il pregevole Phantom Hourglass visto due anni or sono sempre su Nintendo DS, eccoci di nuovo qui a raccontarvi le avventure di Link e Zelda nel nuovo Spirit Tracks. In molti avranno bene impresso il ricordo del terribile dungeon del Re del Mar, il quale costringeva a ripetere ogni volta lo stesso percorso per proseguire nella storia. Vogliamo subito tranquillizzarvi: alla Nintendo hanno capito l’errore e hanno posto rimedio. Fatta questa veloce, ma importante premessa siamo pronti per affrontare un nuovo viaggio a bordo di un magico treno.
La Torre degli SpiritiLa storia narra dell’eterna battaglia tra il bene e il male; nessuna delle due fazioni in campo riesce a prevalere sull’altra mentre il contributo di sangue non ha fine. Un giorno, la forza benigna trova il modo di confinare l’oscuro signore delle tenebre nel sottosuolo, imprigionandolo per l’eternità. Le sue “catene” si estendono in tutte le direzioni e non hanno fine, al centro di esse sorge una torre, la Torre degli Spiriti. Senza andare avanti con la storia, si capisce sin da subito qual è il ruolo dei binari sui cui farete correre il vostro treno, e l’importanza vitale data dalla famosa torre. Quest’ultima però viene attaccata e soggiogata da due loschi personaggi, fermamente convinti nel voler liberare l’antico demone del male dalla sua prigione sotterranea. Starà a voi, con l’aiuto dei cinque saggi, a riportare la situazione alla normalità e sconfiggere il male una volta per tutte. Nonostante l’inizio narrativo sia buono e di pregevole fattura, questo viene lasciato in sospeso praticamente per tutto l’arco dell’avventura principale senza alcun colpo di scena o intermezzo a spezzare la routine sui binari. Solo verso la fine il filo della trama viene ripreso con forza, ma questo non basta per saldare due capi estremamente lontani. Da menzionare la rivisitazione in chiave prettamente comica della graziosa principessa Zelda: sia durante i dialoghi, sia nell’esplorazione appare come una semplice ragazza impaurita, ma la quale tenta in tutti i modi d’esser d’aiuto al nostro Link…deliziosa.
Dall’oceano alla pianuraIl passaggio dall’ambiente marino a quello terrestre ha portato alcune modifiche al gameplay di base. Come già ben saprete, il mezzo a vostra disposizione questa volta non è più la classica imbarcazione, ma una piccola locomotiva dotata di un cannone, carrozza passeggeri e carrello per il trasporto delle merci. Anch’essa potrà essere modificata con pezzi migliori atti ad aumentarne le prestazioni e le caratteristiche, per far ciò vi serviranno dei tesori da scambiare con un personaggio molto particolare, di cui non vi diciamo nulla se non che è già stato visto in Phantom Hourglass. Affinché possiate recuperare più tesori possibili senza dover faticare le proverbiali sette camice, è disponibile una funzione wireless in locale chiamata “Tag Mode”, tramite la quale potrete scambiare i tesori più rari con i vostri amici. Viaggiare in treno è pressoché semplicissimo: sulla destra troverete il timone per decidere a quale velocità andare, se fermarsi, oppure optare per una retromarcia (quest’ultima funziona da freno d’emergenza se andate molto forte). La cordicella invece farà “suonare” il treno con il tipico “ciuff-ciuff”, utile per spaventare alcuni nemici o per far spostare qualche pigro animale dal vostro binario. Ad ogni bivio potrete toccare una manopola per decidere quale direzione prendere, nel caso in cui utilizzaste la mappa per definire un percorso, questa si attiverà da sola al momento necessario. Come fu per la barca, anche qui il treno potrebbe risultare noioso in alcuni momenti, soprattutto quando dovrete percorrere tratte piuttosto lunghe e con pochissimi nemici a cercare di farvi la pelle. La precisione chirurgica del cannone di certo non aiuta i vostri avversari, per questo motivo l’esplorazione approfondita dei diversi territori risulta essere un affare solo per i veri appassionati della saga. E’ vero che ci saranno delle locomotive nemiche a sbarrarvi la strada in alcune occasioni, ma sono facilmente evitabili poiché sulla mappa potrete leggere il loro percorso e la direzione prossima che prenderanno. Il fatto di guidare un treno limita in un certo senso la libertà di movimento poiché se con la nave si poteva andare in una qualsivoglia direzione, ora si è costretti a seguire un certo itinerario per raggiungere la metà. Così facendo si perde gran parte della componente esplorativa, un elemento tanto caro alla saga che è un peccato sciuparlo in questo modo.
Phantom TracksPerdonate il gioco di parole, ma mai titolo poteva essere più azzeccato di questo. Lo svolgersi dell’avventura viene copiato e incollato da un episodio all’altro, proponendovi lo stesso modus operandi visto due anni fa. Al posto del Tempio del Re del Mar ci sarà la Torre degli Spiriti, la quale per fortuna non è un dungeon a tempo e non vi chiederà di ripetere gli stessi livelli per sbloccare quelli nuovi; in questo modo si è evitato di commettere lo stesso errore del passato. All’interno di essa troverete un pezzo della mappa del mondo, la quale vi permetterà di esplorare uno dei quattro santuari del gioco. Una volta arrivati a destinazione dovrete intonare una melodia speciale con il saggio del luogo per attivare un ulteriore tracciato, dopodiché avrete via libera per il dungeon. Una volta finito potrete tornare alla Torre e ricominciare da capo. Per tutti quelli che hanno giocato il precedente capitolo sarà frustrante ripetere le stesse cose di due anni fa, discorso diverso per coloro che sono nuovi alla saga sulla portatile Nintendo, ciò non toglie che si doveva fare uno sforzo maggiore per differenziare i due prodotti.Nonostante tutto, Spirit Tracks ha qualità da vendere grazie alla sua giocabilità immediata e l’ottimo level design costituito dai suoi dungeon. Inoltre sono stati introdotti nuovi oggetti davvero interessanti, i quali si accostano al classico arco, al boomerang e alle bombe. La girandola provoca dei piccoli tornado mentre la frustra serpente vi tornerà utile come una liana per lanciarvi da una sporgenza all’altra. Entrambe hanno una doppia valenza in quanto saranno efficaci anche nelle fasi offensive. Come scrivevamo poche righe fa, il design dei dungeon offre soluzioni intelligenti in base agli oggetti che avrete in quel momento facendo incastrare ogni piccolo enigma uno dentro l’altro regalandovi una sensazione di fluidità e scorrevolezza del giocato. Senza parlare dell’ottima introduzione di un secondo personaggio controllabile sempre da voi. Difatti lo spirito di Zelda si potrà impossessare di uno dei guardiani delle Torre degli Spiriti e usare i suoi poteri per avanzare. Ogni volta ne sfrutterete uno diverso, in questo modo la varietà è assicurata e la noia tenuta lontano.
Musica celestialeAll’interno di Spirit Tracks la musica giocherà un ruolo fondamentale. La serie non è di certo nuova all’utilizzo di strumenti musicali per interagire con il suo mondo e il nuovo capitolo non fa di certo eccezione. Il flauto di Pan che avrete sin dall’inizio del gioco ha poteri incredibili e servirà per restaurare gran parte dei binari scomparsi. Ogni volta che incontrerete uno dei saggi dovrete duettare con lui; alternandovi con il vostro partner darete vita ad un mini concerto grazie al quale potrete ascoltare musiche suggestive e quanto mai piacevoli. Il resto della colonna sonora svolge il suo ruolo in maniera egregia, ovviamente alcuni motivi vi sembreranno familiari poiché risiedono nel dna della saga. Per quanto concerne il comparto grafico abbiamo notato dei leggeri miglioramenti rispetto a due anni fa, anche se il motore poligonale alla base di tutto è su per giù lo stesso di Phantom Hourglass. Sta di fatto che il lavoro attuale ha un impatto visivo maggiore, in quanto se prima ci si trovava in mare aperto con una distesa d’acqua e qualche isolotto, ora invece tutto l’ambiente che vi circonda deve esser riempito con vegetazione, montagne, animali, accompagnati da una linea dell’orizzonte davvero vasta. Un piccolo gioiello di tecnica targato Nintendo.
Sempre fedeli al penninoCome da trazione “zeldiana” su DS, l’unico sistema di controllo possibile è l’accoppiata touch screen e pennino. Lo schema è identico al predecessore, funzionale e semplice da apprendere. Questa volta si è dato maggior peso al microfono in quanto sia la girandola, sia il flauto di Pan richiederanno il vostro fiato per funzionare al meglio. Quando dovrete impartire degli ordini a Zelda userete una piccola icona al suo fianco, tramite lo stilo tratteggerete il percorso da fare, oppure, la potrete indirizzare contro un nemico per distrarlo. Tutto funziona perfettamente senza la minima sbavatura.Risulta invece difficile quantificare le ore che il nuovo capitolo dedicato al piccolo “toon Link” saprà regalarvi. Sappiate comunque che tra l’avventura principale e le varie sub quest si possono raggiungere tranquillamente le 20-25 ore di gioco se non addirittura di più. Questo però a patto che siate degli amanti sfegati della saga e vogliate scoprire ogni piccolo segreto, anche a costo di annoiarvi a bordo del treno durante le lunghe traversate. Nel caso in cui voleste giocare con qualche amico, potrete anche cimentarvi in una piccola modalità multiplayer chiamata “Battaglia”. Quest’ultima supporta solo il multi in locale, niente Wi-fi connection perciò. Ci saranno otto arene di differente struttura e difficoltà nelle quali avrete il compito di guadagnare il più alto numero di pezzi della Triforza. Allo scadere del tempo stabilito vincerà chi ne avrà mantenute di più.
– Comparto tecnico d’alto livello
– Colonna sonora sublime
– Nuovi strumenti ben implementati
– Dungeon intelligenti
– Sistema di controllo affidabile
– Struttura di gioco troppo simile al suo predecessore
– Le fasi a bordo del treno alla lunga possono essere monotone
– Livello di sfida decisamente basso
8.5
The Legend of Zelda: Spirit Tracks è sicuramente un “buon zelda”. Con questo vogliamo dire che è mancato il coraggio ai ragazzi di Nintendo di cambiare le carte in tavola e distaccarsi dal loro precedente lavoro. Quest’operazione gli è riuscita solamente in apparenza col cambio del mezzo di trasporto, ma se analizziamo attentamente la struttura del gameplay, questa risulterà troppo simile a quella di Phantom Hourglass. Nonostante tutto la qualità c’è e si sente. La colonna sonora può vantare delle melodie dolci e intriganti, il comparto tecnico si conferma di altissimo livello e la giocabilità è solida come una roccia. La nostra speranza è quella di arrivare ad un nuovo Zelda con una sua identità ben formata, e, in questo, Spirit Tracks non imbocca il binario giusto.