Recensione

Squareball

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Iniziamo dicendo che la recensione di Squareball è una delle più difficili che ci sia capitata tra le mani negli ultimi mesi: giudicare un gioco con un’estetica degna di un Intellivision e con una meccanica di gioco da primordi dell’era videoludica. Nel 2010, su una piattaforma di ultima generazione come iPhone è operazione assai complicata, sebbene chi scrive non sia esattamente un videogiocatore di primo pelo. Eppure proveremo a essere imparziali e completi come al solito.

Ataristi alla riscossaLa prima cosa che vi chiederete, se deciderete di spendere i soldi necessari al download su App Store, sarà se, per errore, non abbiate invece scaricato un emulatore per Atari 2600, e non solo per la musichetta che invaderà le casse laterali del vostro melafonino, squisitamente retro, ma anche per le spartane scritte a schermo, colorate e blocchettose, e per le sensazioni che vi assaliranno durante i primi minuti di gioco: se siete nati prima del 1980 o giù di lì, nostalgia e una piacevole sensazione di dejà-vu.In tutti gli altri casi (per i nati dal 1983-84 in poi, che magari hanno appena chiuso Real Racing) un misto di ribrezzo, e, probabilmente, il desiderio di uscire dall’applicazione quanto prima.Però, se avete letto bene, abbiamo scritto durante i primi minuti di gioco: allo scoccare della prima ora (non necessariamente consecutiva, vista la natura della fruizione dei giochi sul device di Apple) scatterà l’entusiasmo più sfrenato da parte dei retrogamer, e un’inusitata e malcelata soddisfazione anche nei più giovani che non potranno negare, pur di fronte a tale pochezza tecnica, il divertimento semplice e spicciolo.

Pong e Breakout non si rivoltano nella tombaScorrimento laterale, blocchi a più non posso, controllo interamente touch (a valorizzare al massimo le caratteristiche di iPhone) e un quadrato (che avrebbe dovuto essere una sfera, ma tant’è) che rimbalza forsennato, da condurre in porto nonostante una barra temporale che si esaurisce inesorabilmente e una serie di ostacoli infinita, da voragini che si aprono nei punti meno opportuni a soffitti troppo bassi per consentire un rimbalzo adeguato e trarsi fuori dagli impacci.Incastrare questo titolo nei moderni generi videoludici non è facile, e qualsiasi etichetta gli sta stretta, o quantomeno non lo inquadra perfettamente: il platform, che è il genere che più si avvicina al risultato finale, è comunque mescolato con elementi puzzle, perché la struttura “trial and error” (non invasiva come nel recente iBlast Moki) è fondamentale, e l’assenza di nemici visibili è elemento da non trascurare.Mettiamola così: immediato come un coin-op dei primissimi anni ’80, Squareball ne ha gli stessi (molti) pregi, dalla semplicità all’alto livello di coinvolgimento e qualcuno dei difetti, come una certa ripetitività di fondo e una longevità che dipenderà molto (troppo) dalla voglia dell’utente di migliorare i propri record.Il gioco sembra studiato apposta per dare lustro al sistema di controllo touch di cui Apple, e finisce con il diventare uno spot per il melafonino, nonostante un comparto tecnico, lo ribadiamo, che lo pone agli ultimi posti dell’immenso catalogo online della casa di Cupertino.

Minimo sindacaleQuello che però si paga in termini di spettacolarità e impatto grafico, lo si guadagna in stile e originalità, perché da anni, e parliamo a livello di tutte le piattaforme di gioco, non vedevamo un tale exploit di ciò che fu negli anni d’oro di Atari e Mattel. Come tutte le cose dotate di uno stile unico e particolare, diverso dalla massa, molti non lo apprezzeranno, e troveranno eccessivo l’entusiasmo che si legge tra le righe.In realtà, a differenza di quanto fatto altrove, oltreoceano soprattutto, tentando una via “democratica” al voto, che tenga presente delle esigenze e dei gusti dell’enorme bacino di utenza di iPhone, non ci sbilanceremo in voti eccessivamente alti né bassi, perché questo gioco non meriterebbe una stroncatura, tanto quanto non meriterebbe una piedistallo e lodi sperticate.Sappiate che, per meno di un euro, potrete rivivere tempi d’oro del mercato videoludico, o, se avete vent’anni, nutrire la vostra curiosità su ciò che era il nostro passatempo preferito trent’anni fa.

– Dal 2010 al 1979 in pochi istanti

– Fisica della sfera accurata

– Sprizza stile da tutti i pori

– La negazione della spettacolarità tecnica

– Decisamente non per tutti

– Varietà del tutto assente

7.5

Questa recensione si chiude come si era aperta: vi avevamo anticipato che non sarebbe stata un’impresa facile recensire questo Squareball, e la stampa specializzata di mezzo mondo, con voti assai discordanti, né è un’ulteriore testimonianza. Il prodotto è ammirevole per originalità, stile, per il rapporto qualità prezzo (vi costerà meno di un caffè e vi darà un piacere molto più prolungato), e per il coraggio di una software house indipendente, Independent, appunto, di proporre qualcosa che più di metà dell’utenza non apprezzerà, o scaricherà e cestinerà nel giro di un pomeriggio, magari dando una sola stelletta di valutazione al download.

Il rovescio della medaglia è rappresentato da una longevità buona solo se amate correre contro voi stessi, e da un’assoluta mancanza di varietà, che potrebbe portare il giocatore ad abbandonare la nave, vittima di una noia precoce. Ma se avete più di trent’anni, lasciateci dubitare che quest’ultima possibilità si realizzi.

Voto Recensione di Squareball - Recensione


7.5

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