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Recensione

Pain

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Avatar di Zephiro

a cura di Zephiro

Pubblicato il 02/07/2009 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7.7

Inizialmente bollato fin dalla sua prima apparizione sul Playstation Network molti mesi fa come un titolo simpatico, ma privo di spessore, Pain ha saputo conquistare nel tempo una schiera di fan sempre più calorosa, grazie ad un concept che definire originale sarebbe estremamente riduttivo ed un umorismo dirompente. Partito in sordina rispetto ad altre pubblicazioni più altisonanti sulla piattaforma Sony, col tempo e soprattutto con il supporto piuttosto frequente del team di sviluppo, la creatura di Idol Minds è oggi destinata a fare il grande passo nel mercato retail. La versione in questione, infatti, racchiude in sé tutte le espansioni disponibile sul PSN fino ad oggi, ed aggiunge anche qualche interessante novità.

Il destino di una fionda umanaPer chi fosse completamente a digiuno delle folli meccaniche alla base di Pain, forniamo un breve resoconto per farne apprezzare maggiormente il concept completamente fuori di testa. Nei panni del povero malcapitato di turno, vi ritroverete a ricoprire il ruolo circense del classico uomo-cannone con alcune varianti interessanti. Innanzitutto, il vostro “mezzo” propulsivo non sarà un cannone bensì un enorme fionda-balestra pronta a scagliarvi alla massima velocità verso i numerosi scenari. Se tutto questo non bastasse a dare un idea su ciò che vi aspetta, aggiungete pure la seconda variante del caso, ovvero la mancanza di qualsiasi tipo di rete o protezione. Gli scenari di gioco presenti sono quattro e rappresentano un centro cittadino, un parco dei divertimenti, uno studio cinematografico e un classico liceo americano, ciascuno diversificato dagli altri anche in termini di modalità di gioco presenti. La scelta dei personaggi è vasta e racchiude alcuni dei classici stereotipi caricaturali come un sosia di Elvis obeso, un pirata nano, un babbo natale molto sui generis, alcune simpatiche apparizioni come David Hasseloff e Mr. Buzz, e tanti altri, garantendo una buona scelta per il giocatore. Lanciandovi a rotta di collo (è proprio il caso di dirlo) in uno degli scenari che vi si pareranno davanti, il vostro scopo sarà quello di colpire quanti più bersagli possibili, creando delle vere e proprie combo per dare vita a punteggi stratosferici. Per fare questo avrete a disposizione la possibilità di “guidare” il vostro personaggio per indirizzarlo più precisamente verso il vostro obiettivo. Una volta scontrati con un oggetto qualsiasi, sarà possibile poi spostarsi ulteriormente grazie al cosiddetto “Ooch”, per cercare di colpire altri bersagli.

Modalità di GiocoSebbene il succo di Pain risieda tutto in questo semplice schema di gioco, le possibilità di gameplay sono davvero infinite ed eterogenee. Oltre la modalità principale in cui accumulare il punteggio maggiore, infatti, sono state introdotte alcune variazioni originali che danno al gioco tutto un altro sapore. La possibilità di afferrare oggetti mentre si è in volo, apre tutta una serie di scenari intriganti fra i quali segnaliamo Il lancio del Mimo (da prendere e scagliare contro pannelli di vetro), Caldo e Freddo variante del classico “acqua e fuoco” a suon di proiettili umani, o Fortezza in cui distruggere con casse esplosive il castello dell’avversario. Senza rivelarvi troppo delle altre numerose modalità (il fascino di Pain risiede anche nello scoprirle poco per volta), possiamo assicurarvi che gli sviluppatori si sono sbizzarriti nel creare moltissime varianti alla formula di base, riuscendo anche ad includere una spassosissima versione delle Olimpiadi con idee davvero interessanti. Come ciliegina sulla torta, segnaliamo inoltre la presenza del Laboratorio Pain, una sorta di mini livelli sottoforma di beta accessibile a chiunque, in cui provare alcune delle probabili espansioni future. Si segnalano come chicche la possibilità di salvare i replay dei propri lanci e la possibilità di ascoltare i brani sul proprio hard disk.Nonostante le sfide in singolo bastino a tenere vivo l’interesse per molto tempo, il divertimento che si trae dalla modalità multiplayer è impareggiabile. Fino a quattro giocatori possono sfidarsi in Bowling, Freccette o Horse, fra le altre. Se le prime due risultano abbastanza auto-esplicative, la terza ha bisogno di un chiarimento: ad ogni turno un giocatore sceglie un acrobazia o un bersaglio, sfidando l’avversario ad replicarlo e a superarlo. Chi non riesce a farlo ottiene una lettera, una volta terminata la parola “horse” si è sconfitti. L’idea vincente sta nel fatto che mentre un giocatore cerca di compiere l’azione, gli altri avversari possono ostacolarlo in diversi modi. In Bowling, ad esempio, il giocatore che attende il proprio turno potrà infastidire l’avversario generando esplosioni, facendo cadere bidoni o travi dal cielo grazie ad una semplice pressione del joypad. Il comparto online di Pain, risulta nel complesso gradevole pur senza sconvolgere. E’ possibile partecipare a partite su ciascuno degli scenari di gioco, creare la propria, consultare il proprio profilo online, ed infine sbloccare numerosi trofei ed extra.

Bende e piccole feriteSul fronte strettamente tecnico, il gioco vanta un buon engine poligonale in grado di puntualizzare ed enfatizzare ogni possibile scontro ed interazione fisica. Gli effetti di luce e particellari pur non essendo artisticamente ineccepibili, non stonano con lo stile sobrio e sopra le righe del gioco. Buono l’utilizzo del motore fisico Havok sfruttato al meglio anche per le esilaranti animazioni ragdoll dei personaggi. Non sono presenti, infine, cali di frame rate anche quando gli oggetti in gioco sono numerosi e gli scontri si susseguono a catena. Menzione speciale meritano gli effetti sonori, in particolare le voci dei proiettili lanciati contro il nulla, davvero esilaranti. Il sistema di controllo appare ben ideato, controllare il vostro alter ego non, infatti, potrebbe essere più semplice : con la levetta sinistra si stabilisce la direzione verso cui puntare la fionda, con quella destra si calibra la potenza del tiro, a tal proposito torna utilissimo un indicatore della traiettoria compiuta del “proiettile”. Una volta in aria con i quattro tasti del pad (ciascuno associato ad una direzione) è possibile afferrare gli oggetti dello scenario, sebbene inizialmente la manovra risulti non semplice e necessiti di diversi tentativi. Con i dorsali di sinistra si potranno fare delle particolari e divertenti evoluzioni che, se prolungate opportunamente, vi daranno un bonus sul punteggio. Per attivare l’ “Ooch”, ovvero l’effetto after-touch di Pain, basterà premere la direzione corrispondente sul tastierino direzionale fino al suo esaurimento; agitando in tempo il pad, sarà possibile, inoltre, usufruire del “Super Ooch”, una versione potenziata di quest’ultimo.

DoloriUno dei (piccoli) problemi che affliggono Pain, è la gestione delle telecamere virtuali a volte imprecisa che, in alcuni casi, tende a nascondere al giocatore lo scenario. Capita, infatti, di trovarsi in posizioni scomode e non riuscire ad indirizzarsi a dovere verso il prossimo obiettivo puntato. La visuale in terza persona, infine, può ingannare la prospettiva per gli oggetti posti in linea retta col personaggio, creando una fastidiosa sovrapposizione, in questo caso sarebbe stato preferibile rendere trasparente il personaggio. Nonostante questi piccoli nei, che l’abitudine colmerà, l’esperienza di Pain risulta nel complesso divertente, gradevole e solida.

– Innovativo, divertente, fuori di testa

– Sistema di controllo immediato

– Numerose modalità di gioco

– Telecamera a volte imprecisa

– Alla lunga può stancare

7.7

Alla prova dei fatti Pain è un gioco fresco, ben ideato, realizzato dignitosamente e che non smette mai di divertire sia da soli che in compagnia. L’acquisto è caldamente consigliato per chi è alla ricerca di un titolo originale, senza troppi orpelli grafici, senza pretese da primadonna, ma in grado di far trascorrere ore piacevolissime in sua compagnia. L’umorismo dei personaggi e lo stile in generale sapranno catapultarvi allegramente nel folle mondo di Pain. I pochi difetti non minano affatto le qualità generali del titolo Idol Minds, capaci di sfornare un gioco davvero valido. Nonostante alla lunga l’azione di gioco possa sembrare ripetitiva, le numerose modalità sapranno tenervi impegnati per moltissimo tempo, in virtù anche degli extra da sbloccare, considerando il prezzo, poi sarebbe davvero un peccato lasciarselo scappare.

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