Recensione

Monster 4x4: Stunt Racer

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a cura di Mauro.Cat

Il Verdetto di SpazioGames

6

Era il lontano 8 dicembre del 2006 quando Monster 4×4: World Circuit fece il proprio debutto sulla nuova, ed attesissima, console Nintendo. Il titolo firmato Ubisoft Montreal, una conversione da Xbox, venne stroncato in maniera praticamente unanime dalla critica. Una mediocrità di fondo, tecnica e stilistica, relegò il prodotto tra le ultime scelte del primo Natale di Wii. A distanza di quasi tre anni Ubisoft prova a far ricredere il pubblico con un seguito ufficiale studiato esclusivamente per la console Nintendo.Le discrete premesse iniziali, sostenute da alcune immagini presentate che parevano convincenti, sono state in parte mantenute. Ad un primo impatto Monster 4×4: Stunt Racer si presenta in maniera convincente. Grosse auto da guidare all’interno di una discreta varietà di arene, una colonna sonora rumorosa al punto giusto ed una buona implementazione del Wii Wheel (il volantino reso celebre da Mario Kart) rappresentano un biglietto da visita convincente per un prodotto appariscente, ma che nel complesso non va oltre la sufficienza.

Guidare pesanti mezzi su terreni accidentatiCome da recente tradizione Stunt Racer offre una gradita gamma di controlli disponibili. Le possibilità sono: telecomando più Nunchuk, Wii Remote posto orizzontalmente e telecomando inserito nel Wii Wheel (o Ubisoft Wheel).I tre sistemi di controllo funzionano in maniera differente, ma nel complesso soddisfano tutti; i maggiori problemi sono legati alla fase acrobatica che approfondiremo in seguito. L’aspetto più interessante è legato all’inerzia del volante che ben si differenzia da quella utilizzata nel già citato Mario Kart. La risposta in questo caso è assai più lenta, realistica aggiungeremmo visto il tipo di mezzi sui quali si corre, ma sempre piuttosto precisa. In determinate fasi di gioco si assiste impotenti ad una certa difficoltà nel districarsi dagli elementi del fondale anche a causa di una non perfetta implementazione della poco reattiva retromarcia. Il sistema di controllo appare nel complesso piuttosto convincente.La partita comincia con la classica creazione del profilo, ce ne sono cinque disponibili, e con la successiva apertura del menu principale. La possibilità sono piuttosto limitate: giocatore singolo, modalità party, opzioni ed extra. La sfida in singolo è suddivisa in differenti eventi che si ripropongono da un livello all’altro. Ogni prova può assegnare un trofeo che ha una funzione precisa. Non soddisfacendo alcuni requisiti minimi, non si ottengono premi.I trofei di bronzo sbloccano le sfide all’interno del livello di gioco, tre trofei argento aprono il livello successivo ed i trofei d’oro permettono l’utilizzo di nuovi veicoli e di piccoli bonus (colori per il mezzo, effetti e così via).

SfidanteIn ogni livello sono presenti alcune delle sfide che andremo ora a presentare (vanno sbloccate poco alla volta grazie ai trofei di bronzo). Le prove che meritano meno spazio per la descrizione sono le più classiche. “Gara”, “Sfida a tempo” e “Grand Prix” (tre gare di seguito). Tutte funzionano in maniera convincente, se si tralascia una sensazione di velocità non propriamente indimenticabile e si appoggiano su stili di gioco piuttosto noti. Le altre quattro modalità presenti appaiono invece più originali.Nel “Maestro d’armi” si deve gareggiare colpendo dei barili posizionati sul tracciato e scagliandoli contro gli avversari. I barili di differente colore possiedono diverse caratteristiche e per questo è necessaria una certa attenzione nella guida. Per ottenere i trofei è necessario ottenere punti colpendo quanti più nemici possibili. Nello “Sfasciacarrozze” si sfrutta la nostra possanza allo scopo di schiacciare le “normali” auto in gara. Per ogni vettura schiacciata si ottiene un punteggio e le auto bonus, velocissime, ci fanno ottenere punti extra. La gara “Sopravvissuto”, la migliore a nostro parere ci fa correre contro dieci auto. Allo scadere del conto alla rovescia di dieci secondi, l’ultima della corsa esplode. Questa sfida, rapida e realmente impegnativa, è in assoluto la migliore dell’intero gioco. Immaginate di sfrecciare a un secondo dalla fine davanti alla vostra diretta avversaria, per vederla esplodere un attimo dopo.La prova che tendenzialmente avrebbe potuto rappresentare il fiore all’occhiello dell’intera produzione fallisce invece miseramente. Il “Freestyle”, basato su acrobazie da compiere all’interno di arene, risulta quasi sempre poco coinvolgente se non addirittura frustrante. Le acrobazie, specie con l’utilizzo del volante, risultano piuttosto complesse da realizzare ed in genere soffrono la scarsa agilità del mezzo. Spesso basta una singola manovra errata, ad esempio un atterraggio in contromano, per decretare il nostro insuccesso. Una volta in difficoltà si rischia infatti di non riuscire ad eseguire rapide manovre per riportarsi nella giusta direzione e, nonostante in questa sfida non siano presenti avversari, troppo spesso si rischia di non capire quale sia la scelta migliore da operare. La presenza di una barra di combo, che premia le sequenze rapide, non fa altro che irritare ancora di più lo sfortunato giocatore.

Copertina stilosaGraficamente Monster 4×4: Stunt Racer si attesta su standard medio bassi a livello di fondali, ma buoni per quanto riguarda le vetture. Le ambientazioni sono sempre molto pulite ed anche le fasi di viaggio sulle pareti, pur mettendoci leggermente in confusione, risultano ispirate.Una particolare nota di merito va all’immagine presente sul DVD di gioco che, pur non influendo ovviamente in alcun modo sulla giocabilità, va segnalata per la gradevole scelta operata dagli illustratori.Il sonoro è nello stile chiassoso del gioco e ben si inserisce nel contesto grafico e stilistico.I veicoli sono caratterizzati da valori che ne determinano lo stile di guida. È possibile potenziare ogni singola voce raccogliendo i bonus sparsi per i livelli. Va segnalato come non sempre ad un potenziamento corrisponda un risultato effettivamente tangibile. La voce acrobazia ad esempio non migliora realmente i problemi presenti nella fase descritta nel paragrafo precedente. La fase di guida è arricchita dalla presenza di un turbo, limitato e ricaricabile con i salti, che più di una volta rappresenta un elemento determinante per la vittoria.A tutte queste caratteristiche si unisce una gradita opzione multigiocatore, che pur non facendo gridare al miracolo, offre comunque alcuni momenti di divertimento da condividere con gli amici.Monster 4×4: Stunt Racer riesce pertanto ad entrare di diritto tra i migliori titoli di guida Wii? La risposta è no e lo diciamo con un certo dispiacere. La sensazione è che questa volta Ubisoft abbia veramente curato il prodotto, ma non abbia azzeccato tutte le scelte. Forse le modalità di gioco dovevano essere suddivise dal principio, in modo da poter tralasciare le meno ispirate, ed alcune opzioni differenti avrebbero potuto essere inserite per rendere il tutto più vario. Nonostante le molte prove presenti, in brevissimo tempo Monster 4×4 finisce con l’annoiare e con l’apparire strutturalmente ripetitivo. Il paragone con l’analogo Excite Truck, titolo con quasi tre anni di vita, risulta sminuente per il prodotto Ubisoft. Purtroppo in breve si comprendono le meccaniche principali e ci si rende conto di come siano poche le sfide realmente appaganti. Un prodotto sufficiente che supera di gran lunga il poco ispirato predecessore, ma che certamente non lascerà il segno.

– Migliore rispetto al primo episodio

– Buon utilizzo del Wii Wheel

– Alcune prove risultano originali…

– Sensazione di velocità non sempre adeguata

– Poche opzioni di gioco

– …altre poco stimolanti

6.0

Monster 4×4: Stunt Racer riesce nella facile impresa di superare il precedente episodio, ma al tempo stesso non convince del tutto. Ubisoft questa volta ha curato maggiormente gli aspetti tecnici, buona la risposta del Wii Wheel, ed ha cercato di offrire un prodotto complessivamente vario e ricco di spunti. In realtà però il titolo soffre a causa di una non eccelsa sensazione di velocità, di alcune prove non propriamente ispirate e di alcune opzioni di gioco che forse andavano studiate con maggiore cura.

Le idee buone ci sono, il Grand Prix e la corsa ad eliminazione sono appaganti, e nel complesso ci si diverte per qualche ora sia da soli che in compagnia degli amici. L’inevitabile paragone con il vetusto Excite Truck umilia però sotto quasi tutti i punti di vista Stunt Racer che non impensierisce minimante il titolo Nintendo nonostante i quasi tre anni trascorsi dall’uscita.

Se amate follemente il genere potreste fare un pensierino su questa nuova fatica targata Ubisoft, pur consapevoli dei limiti del nuovo episodio dedicato ai “mostri” della strada. Il gioco non delude del tutto, ma non raggiunge che una stiracchiata sufficienza.

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