Recensione

Micro Machines: World Series

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

In venticinque anni di onorata carriera, le gloriose Micro Machines hanno dato vita a diversi videogiochi che, a partire dal 1991 fino a oggi, hanno segnato intere generazioni di console. Dal NES all’Amiga, passando per PlayStation, Xbox e dispositivi mobile, i titoli dedicati alle iconiche mini automobili della Hasbro hanno avuto il loro massimo successo proprio durante gli anni ’90. A opera della solita Codemasters, le Micro Machines ritornano in questa generazione con World Series, un nuovo capitolo che promette di mantenere tutte le caratteristiche più apprezzate della serie, strizzando l’occhio con decisione agli eSport.
Divertimento in miniatura
Sappiate che al di là della possibilità di sfidare contemporaneamente altri tre giocatori nella modalità Schermaglia, effettuando partite in locale contro amici o l’IA, Micro Machines: World Series è un gioco esclusivamente online. Anche se non doveste trovare avversari umani, per giocare contro i bot avrete bisogno comunque di connettervi ai servizi a pagamento su console o giocare gratis su PC.
Dopo questa doverosa precisazione, che evidenzia in maniera cristallina la natura di questo nuovo titolo, è bene specificare che la modalità competitiva rimarrà preclusa fin quando non verrà raggiunto almeno il livello dieci. Da quel momento in poi, si aprirà per voi il campionato, suddiviso in stagioni e categorie.
Dovrete prima farvi le ossa, provare a fondo le modalità, abituarvi alle dinamiche di gioco e dimostrarvi a vostro agio contro gli agguerriti avversari, pronti a tutto per sbattervi fuori dalle piste, farvi saltare in aria e usare l’astuzia per mandarvi in fondo alla classifica.
Le partite rapide, studiate per essere immediate e per divertire senza costringervi a dover badare troppo ai risultati, comprendono tre tipologie di match: Battaglia, Gara ed Eliminazione. In quest’ultima, l’obiettivo è rimanere costantemente al passo per non morire, eventualità che si verifica quando verrete tagliati fuori dalla schermata di gioco mentre gli altri avanzano lungo il circuito. Sono previsti diversi round che aumentano il punteggio massimo a seconda della vostra permanenza in gara: vincerli vi consente di allungare la vostra striscia positiva, arrivare tra i primi e ottenere dunque più punti esperienza che vi servono per salire di livello. 
Scegliendo la modalità Gara, la più classica tra tutte, dovrete sfrecciare al massimo della velocità, usare i potenziamenti per distruggere gli avversari e ottenere l’esperienza in base al bonus tempo e alla prestazione. Sebbene il divertimento sia sempre elevato, l’imprevedibilità assicurata e il livello di competizione ben equilibrato, abbiamo notato qualche strano e portentoso recupero tutte le volte che ci trovavamo in prima posizione, in una maniera che non ci è sembrata sempre pulitissima. Nonostante ciò, L’IA è apparsa solitamente buona, tende ad essere aggressiva e non è mai indulgente; la stessa cosa vale per quella alleata, anche se ci aspettiamo qualche miglioramento generale tramite patch.
La modalità battaglia vi mette invece al centro di una tra le quindici arene a disposizione, in cui dovrete battagliare con la squadra avversaria per avere la meglio in modalità come il classico cattura la bandiera o bomba, il cui obiettivo è impadronirsi dell’esplosivo e portarlo nella base avversaria per qualche secondo e per più volte, al fine di totalizzare più punti.
Il re delle micro macchine
Com’è facile intuire, valutare oggi la qualità del competitivo risulta essere impossibile. Tuttavia la struttura di base è buona e ben articolata, lascia spazio ad aggiunte rilevanti e Codemasters farà il possibile per movimentare le gare delle stagioni che disputerete. Senza contare che tra una partita competitiva e l’altra, potrete accedere agli ormai classici eventi che seguono un preciso calendario e che vengono sbloccati nel corso delle giornate. 
Partirete ovviamente dalla divisione più bassa, quella bronzo, per poi tentare la scalata con le auto messe a disposizione, ciascuna dotata di un suo set di armi, abilità e una vastissima serie di opzioni personalizzabili. Sebbene sia migliorabile, il bilanciamento generale dei veicoli è piuttosto buono, ma va anche ammesso che la gran quantità di variabili durante una singola partita – se non addirittura durante ogni curva – manda un po’ alle ortiche ogni intenzione di gestire preventivamente la prestazione a seconda della pista o delle modalità. Il motivo è presto detto: Micro Machines: World Series non vuole rinunciare in alcun modo a quella elevata percentuale di casualità e caos, pertanto le velleità strategiche perdono ben presto di valore quando la situazione su schermo si fa davvero affollata. Parlando delle automobili, è facile dividerle idealmente in due macro categorie: quella composta dai veicoli più pesanti e più facili da controllare come il camion da lavoro chiamato Loper Ahio o l’ambulanza Penny Cillin; e quella dove si inseriscono auto più scattanti, sinuose e indisciplinate come la Shimu Nita. Non mancano poi altri modelli sotto licenza Hasbro, come Nerf e G.I. Joe, ed è soddisfacente anche il numero delle piste, tra cui ritroverete quelle classiche come la cucina o il tavolo da biliardo, e delle new entry a tema giardino e officina.
Trattandosi di un gioco dal budget piuttosto contenuto, è normale non aspettarsi chissà quali prodigi della tecnica, pertanto Micro Machines: World Series si difende discretamente dal punto di vista grafico, ma per completezza vanno segnalati dei problemi di aliasing e qualche rarissima bizza del motore fisico. Niente di troppo grave insomma, ma è chiaro che Codemasters dovrà supportare maggiormente il gioco, che al momento non gode di molte modalità. Inoltre, se i server non saranno sufficientemente pieni in breve tempo, potrebbe rimanere solo uno sfizio nostalgico estivo, che potrebbe ben presto cedere il passo ai giganti della prossima stagione videoludica.

– Gli anni non hanno mutato la natura della serie

– Divertente da soli, con gli amici e in competitivo

– Le arene e l’apertura verso gli eSport si sposano molto bene con la serie

– Qualche contenuto in più non avrebbe guastato

– È un progetto a basso budget, con tutto ciò che ne consegue a livello tecnico

– Da verificare se la formula attecchirà nel mondo degli eSport

7.5

Le Micro Machines sono tornate e Codemasters riesce ancora una volta a riportare su PC e console gli stessi ingredienti di sempre: uno stile unico, divertimento assicurato, tanta spensieratezza e quel caos tipico che contraddistingue le gare di questa serie iconica, che sembra non invecchiare mai nonostante i molti anni di militanza su quasi ogni macchina da salotto. Sebbene siano da verificare molti aspetti sul medio e lungo termine, e servano più contenuti per tenere vivo l’interesse, Micro Machines: World Series è il gioco ideale per passare diverse serate estive online e tra amici, tra nostalgia, relax e i ricordi dorati di un marchio che ha segnato un’epoca.

Voto Recensione di Micro Machines: World Series - Recensione


7.5