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Recensione

Mario e Sonic ai Giochi Olimpici di Londra 2012

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Avatar di rspecial1

a cura di rspecial1

Pubblicato il 21/11/2011 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

6

Sebbene il via ai giochi della “XXX Olimpiade” verrà dato soltanto il prossimo il 27 luglio 2012, era troppo ghiotta l’occasione del periodo festivo natalizio, che è ormai alle porte mentre scriviamo, perché SEGA non rilasciasse il suo titolo di punta, Mario & Sonic Ai Giochi Olimpici di Londra 2012. In fondo è risaputo che l’estate è un periodo “morto” per le vendite di videogiochi, quindi meglio anticipare i tempi, di molto, presentando la terza comparsata su Wii delle mascotte Nintendo e SEGA per sfidarsi ancora una volta a colpi di mini-giochi e discipline più o meno realistiche. Il tutto all’insegna del divertimento, grazie a quel mix che ha reso questa serie di party game tra le più gettonate del genere.

Preparativi a vedere Londra splendere come non maiPer questa nuova sfida tra i personaggi più conosciuti e amati del mondo delle due società nipponiche, i programmatori di SEGA hanno deciso di abbassare il target di riferimento, andando a semplificare tutto ciò che troveremo in Mario & Sonic Ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Partendo da questo presupposto non è difficile spiegare l’approccio molto intuitivo, già chiaro sin dal menu principale: davanti a noi la scelta se affrontare le diverse discipline proposte, comprese le loro controparti denominate come da tradizione Sogno, o quella di intraprendere un viaggio all’interno di una mini Londra per sfidare altri tre amici in un vero e proprio party game alla Monopoli, con la differenza che qui ci sarà chiesto di partecipare alla disciplina che ci proporranno i vari personaggi incrociati per strada, tra quelle presenti nelle modalità principali. Una piccola variante per cercare di conferire al gioco un senso di progressione ed eliminare la monotonia, con la possibilità di selezionare una disciplina e cercare di batterne il record. La sostanza però non cambia, come di consueto le diverse sfide che ci verranno proposte saranno suddivise in categorie ben precise, che andranno da quelle che richiederanno una certa precisione, a quelle ritmiche e ancora quelle nelle quali muovere il Wii Remote all’impazzata. Trattandosi di un titolo ispirato alle olimpiadi, non potevano mancare le discipline di corsa sulle varie distanze, che proprio come da tradizione ci impegneranno nel cercare di utilizzare al meglio la resistenza del nostro personaggio, senza contare la partenza perfetta e la possibilità di effettuare degli scatti una tantum. Tralasciando gli elementi più classici per un titolo del genere, andiamo ad analizzare le novità relative alle discipline inedite, per vedere come esse siano state implementate all’interno di questo contesto. Da buoni italiani abbiamo optato subito per il calcio, il quale purtroppo si è rivelato da subito gestito con una povertà di gameplay e una semplicità in grado di impoverire l’esperienza. L’impegno degli sviluppatori in fase di produzione è stato in questo senso minimo, proprio come per il Beach Volley. Soprattutto in quest’ultimo sport si fa notare una quasi completa automazione delle meccaniche: una volta posizionato il proprio personaggio su un apposito indicatore, il giocatore dovrà semplicemente premere il pulsante e il resto verrà completamente gestito dalla CPU. Pessima anche l’aggiunta del Ping Pong, che risponde in maniera approssimativa ai movimenti, facendo sentire ancora di più la mancanza di un supporto al Wii Motion Plus da parte del prodotto SEGA. Davvero al limite del giocabile, soprattutto confrontando il segmento al primo gioco Wii Sports. Decisamente più interessante la gestione della squadra di ciclismo, dove saremo chiamati a guidare alla vittoria un team di cinque personaggi che, dandosi il cambio al momento giusto, dovranno dosare la resistenza con un minimo di strategia da parte del giocatore. In generale tutte le discipline sono state rese più semplici, ma meno divertenti rispetto al passato, non riuscendo a offrire nemmeno quella sensazione di sfida legata al superamento dei record che in una produzione del genere è necessaria, data la totale mancanza di un’opzione per confrontare i propri punteggi con quelli degli altri.Possiamo spezzare una lancia a favore delle discipline dove bisogna mantenere il ritmo, come ad esempio l’equitazione, il nuoto sincronizzato o la ginnastica ritmica. In questa serie di sport sarà infatti necessario mantenere una certa precisione nell’eseguire le azioni a schermo e, tralasciando la sola equitazione, effettuare anche i movimenti riproducendoli con il Wii Remote. Discorso totalmente a parte per i Sogni e mini-giochi, davvero realizzati con poca cura. Le idee sono buone, come l’inserimento di un livello ambientato in Super Mario Galaxy o quello relativo a Monkey Ball e le gare all’interno di una sfera, ma sempre troppo semplici e alla lunga noiose. Se si considera poi che quasi tutte sfruttano il controller del Wii come un classico pad, escludendo a priori il motion control, si avrà ancora più chiara la semplicità del gameplay proposto.

Rifarsi il trucco dopo quattro anni no eh?Quando uscì il primo titolo della serie Mario & Sonic le prospettive per questo titolo erano senza dubbio alte, il divertimento proposto e la componente party game sembravano unirsi in una formula vincente. Avendo la possibilità di cambiare completamente punto di vista con il sequel, ambientandolo in inverno, ha offerto una serie di novità che purtroppo con questo Mario & Sonic Ai Giochi Olimpici di Londra 2012 svaniscono. Certamente SEGA non ha lavorato come si deve dal punto di vista grafico. Modelli poligonali e animazioni risultano discreti, ma per quel che che riguarda le ambientazioni e gli elementi che le costituiscono si nota un totale riciclaggio dalle precedenti edizioni. Le musiche fanno il loro dovere e sono l’elemento migliore, sposandosi bene con l’ambiente colorato della serie e con eroi che in essa si sfidano.Resta però da valutare la generale semplicità del gioco, che rispetto al passato ha fatto passi indietro portando davvero una piattezza a livello di gameplay che rischia di scontentare tanto i giocatori occasionali quanto chi ha giocato i precedenti capitoli. Questo ammorbidimento, atto ovviamente ad ampliare l’utenza, stona con i bonus e le novità inserite dai programmatori per cercare di variare e rendere più longevo il titolo.

– Discipline ritmiche

– Intro del gioco

– Musiche

– Gameplay troppo semplicistico

– Alcune discipline confusionarie, altre noiose

– Realizzazione tecnica sorpassata

6.0

SEGA riesce anche quest’anno a proporre il suo party game infarcendolo con discipline nuove, bonus vari e modalità che variano leggermente il gameplay. Il problema è che Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Londra 2012 si indirizza ad un pubblico ben specifico, riuscendo sì a distinguersi dalla massa del genere, ma anche a presentare un gameplay semplice, che spesso si traduce in discipline noiose e prive d’interesse, altre a mini-giochi confusionari e caratterizzati da una realizzazione tecnica molto carente.

Se avete amato i capitoli precedenti e vi siete divertiti con i vostri amici per ore con essi, sappiate che in queste nuove olimpiadi troverete discipline varie e differenti, ma che il divertimento e la sfida che ne scaturiranno sono nettamente più scarse rispetto ai prequel.

Un gioco che consigliamo a chi cerca un party game semplice e immediato, senza tante pretese ed esclusivamente da giocare con altre tre persone, mentre gli appassionati della saga non troveranno particolari motivi per procedere all’acquisto.

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