Recensione

Il Signore degli Anelli: L'avventura di Aragorn

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a cura di Spoudaios

Sono passati quasi dieci anni dall’uscita nelle sale del primo lungometraggio dedicato all’epica e mastodontica opera di Sir J. R. R. Tolkien. Stiamo parlando, ovviamente, de Il Signore degli Anelli. Questa celeberrima trilogia pubblicata nel 1955 è tornata in auge ed è divenuta popolare al grande pubblico proprio grazie alla trasposizione cinematografica firmata dal buon Peter Jackson. Come per ogni saga cinematografica che si rispetti, i più affezionati hanno potuto rivivere le gesta di Frodo, Aragorn e compagni attraverso ben due generazioni di console con una generosa schiera di titoli ispirati all’universo tolkeniano. Tra i primi titoli d’azione per sistemi a 128-bit, i titoli strategici per PC, fino al poco riuscito Il Signore degli Anelli: La Conquista per console HD, di acqua sotto i ponti virtuali della Terra di Mezzo ne è passata. In nessun caso tuttavia i giocatori hanno potuto mettere le mani su di un titolo davvero coinvolgente e spettacolare, in grado di portare un simile peso, che non è lo stesso fardello di cui Frodo Baggins cerca di liberarsi, bensì l’onere di non far sfigurare un nome talmente celebre e maestoso. Questa volta è Warner Bros Interactive a raccontarci di nuovo la struggente lotta del bene contro il male, mettendoci nei panni nientemeno che del Re di Gondor.

Si comincia dalla fineI primissimi momenti di gioco riproducono una memorabile scena che si colloca nella parte finale della trilogia. Aragorn, da poco indossati i panni del Re di Gondor, guida l’ultimo battaglione rimasto contro le forze oscure proprio davanti al mastodontico Nero Cancello di Mordor. Così, non appena impugnato il Wii Remote, il giocatore viene subito catapultato nel mezzo dell’azione, ritrovandosi a menare fendenti contro orchetti, Uruk-hai e troll. Questa prima battaglia è comunque breve e presto tutto si rivelerà essere un flashback: il titolo infatti si colloca cronologicamente dopo le vicende della guerra dell’Anello, ma racconta comunque gli eventi iniziati dall’incontro tra Aragorn e gli Hobbit a Brea fino alla sconfitta di Sauron, e la voce narrante è tutt’altro che sconosciuta. Dopo alcuni anni dalla partenza di Frodo dalla Contea, Sam ha messo su famiglia, figliando ben quattro volte, ed è proprio ai suoi pargoli che questi racconterà l’affascinante storia. La pace è ormai tornata nella Terra di Mezzo ed il regno di Aragorn sugli uomini è garanzia di sicurezza. Tra i propri doveri di regnante il nostro ex-ramingo trova tempo per andare a trovare i suoi amici Hobbit nella Contea ed infatti vi ritroverete a gironzolare tra gente indaffarata nei preparativi per la festa di accoglienza. Nei panni del piccolo Frodo Gamgee (non il “padron”, bensì uno dei figli di Samvise) muoverete i primi passi tra i verdi campi di Hobbiville affrontando una serie di piccole quest introduttive con funzione di tutorial, terminati i quali vi recherete alla vostra dimora per ascoltare le meravigliose avventure raccontate dal caro papà. L’avventura è suddivisa in capitoli, ognuno dei quali corrisponde ai vari momenti salienti che scandiscono lo svolgersi delle peripezie dei protagonisti. Dalla prima apparizione di Aragorn alla Locanda del Puledro Impennato, passando per le Miniere di Moria, l’incontro con gli Ent, le guerre di Rohan prima e di Minas Tirith dopo e così via. Le varie missioni che il giocatore affronterà ricostruiscono in maniera grossolana quanto visto nei lungometraggi, proponendo tuttavia non poche divergenze ed alternative per rendere lo svolgersi degli eventi più adatto ad un videogame.

Hai la mia spada…Prima di subire una conversione su PlayStation 3 come titolo per Move, Il Signore degli Anelli: l’avventura di Aragorn nasceva come esclusiva per Wii e per il suo Wii Remote. Il motivo di questa specificità del titolo su entrambe le console è facilmente intuibile: il vostro controller sarà l’equivalente di una spada. Coloro i quali hanno giocato The Legend of Zelda: Twilight Princess noteranno un metodo di controllo familiare basato sulla coppia Wii Remote e Nunchuck. Il primo, come già detto, è utilizzato per agitare la spada mentre il secondo permetterà di attaccare con lo scudo se scosso, oltre che muovere il personaggio attraverso lo stick analogico. Inspiegabile la scelta di non supportare il Wii Motion Plus, soprattutto considerando la sempre crescente popolarità dell’accessorio, nonché l’imminente arrivo del Wii Remote Plus. Questa mancanza rende le mosse disponibili standardizzate e precalcolate, risultando in un passo indietro rispetto a titoli quali Wii Sports Resort o Red Steel 2. Nonostante queste imprecisioni il titolo è discretamente giocabile, ma la qualità del gameplay è comunque molto distante dal succitato episodio di Zelda. Da quest’ultimo il titolo riprende anche il sistema relativo all’utilizzo dell’arco. Il giocatore può scegliere se scagliare una freccia in terza o prima persona, muovendo il cursore con il Wii Remote. Mirando in terza persona si nota il protagonista incoccare la freccia ma rimanere immobile e dritto, anche agitando il puntatore nelle varie direzioni, un particolare poco piacevole a vedersi. Il titolo si presenta come espressamente indirizzato verso il pubblico dei più piccoli. Alla scelta di questo target corrispondono un bassissimo livello di difficoltà, una generale linearità dei livelli nonché un estrema semplicità nei compiti da portare a termine. Tutto ciò rende il gioco piatto e ripetitivo, un’esperienza che i più grandi (ma non solo) non troveranno di certo interessante. La maggior parte del tempo vi ritroverete ad uccidere decine di nemici in sequenza, azionare qualche meccanismo e risolvere enigmi semplicissimi. Se lo si vuole è possibile affrontare l’intera avventura in cooperativa locale, nel qual caso il secondo giocatore impersonerà Gandalf (il Grigio o il Bianco a seconda del capitolo giocato). L’esperienza in multiplayer non è tuttavia consigliabile, in quanto lo schermo risulterà ancora più affollato del solito e i giocatori si ritroveranno spesso disorientati. Un tentativo di aggiungere maggiore varietà è dato dalla possibilità di raccogliere monete da spendere per vari potenziamenti, ma si tratta di puri elementi di contorno ed opzionali, poiché è possibile terminare facilmente l’avventura senza acquistare alcunché di quanto proposto. Sul versante longevità le cose non migliorano: nonostante gli eventi da raccontare siano molti e ripresi da un film dalla durata complessiva di quasi dieci ore, i tagli sono numerosi (e spesso mal distribuiti); ciò vi permetterà di completare il gioco in appena cinque ore.

Un’avventura inguardabile, ma orecchiabileNonostante il Wii non possa vantare la potenza di calcolo delle concorrenti, alcuni dei titoli più recenti (vedere Mario Galaxy 2 tanto per citarne uno) hanno mostrato come l’ammiraglia Nintendo sia in grado di riprodurre su schermo opere esteticamente molto valide. In questo caso però, sembra che i ragazzi di Headstrong Games abbiano scelto la via della realizzazione grossolana. L’aspetto grafico de Il Signore degli Anelli: l’avventura di Aragorn è davvero mal riuscito, forse uno dei peggiori visti su Wii. Molto probabilmente il titolo non reggerebbe il confronto persino con gli episodi usciti durante la generazione precedente su GameCube, per rimanere in casa Nintendo. Modelli poligonali assurdamente sproporzionati e poco dettagliati, texture piatte, colori spenti e desaturati: questo è quanto vi troverete davanti una volta avviato il disco. Messa da parte qualche musica realizzata ad hoc ed abbastanza anonima, la colonna sonora del titolo è composta dai più celebri brani che hanno fruttato alla trilogia l’Oscar per il lavoro compiuto dal grande Howard Shore. Una nota positiva va anche al doppiaggio, realizzato con le voci degli attori originali e dunque ben fatto e mai fuori luogo. Purtroppo però il comparto sonoro è solo uno degli aspetti in grado di rendere bello e maestoso un titolo, la qual cosa non basta assolutamente a coprire i molto più abbondanti difetti.

– Musiche e doppiaggio originali

– Grafica pessima

– Piatto e ripetitivo

– Spirito del film inesistente

5.0

Checché se ne possa dire o pensare, la trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli è ad oggi la produzione con il record di premi Oscar ricevuti. I tre film di Peter Jackson sono dei capolavori del cinema a trecentosessanta gradi, che hanno saputo rendere onore al proprio nome. Stessa cosa purtroppo non può dirsi dei videogiochi. Anche questa volta come in passato abbiamo davanti un prodotto solamente mediocre, capace di intrattenere per un po’ un pubblico di giovanissimi, ma anche questa è tutt’altro che una certezza. Il Signore degli Anelli: L’avventura di Aragorn è l’ennesimo fallimento videoludico legato all’universo tolkeniano, difettoso e carente in ogni aspetto. Fa eccezione il sonoro, ma giusto perché quasi tutte le musiche provengono dalla colonna sonora originale dei film ed il doppiaggio è effettuato dagli attori originali. Se volete rivivere con soddisfazione e piacere le gesta di Aragorn e compagni rivedete i film, rileggete il libro e lasciate pure questo titolo sugli scaffali.

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5