Immerso nell’invadente umidità della Pianura Padana abbiamo deciso, specie a causa della difficoltà nel prender sonno, di rituffarci nel passato e di riprovare quei titoli sportivi presenti su Virtual Console che hanno segnato i primi passi della nostra storia da gamers.Dopo esserci occupati dell’ormai poco attraente Soccer, abiamo deciso di rivolgere la nostra attenzione al fortunato Ice Hockey che debuttò su NES nel 1988. Sviluppato da Nintendo R&D3 questo titolo giunse sulla piattaforma a 8 bit leggermente in ritardo rispetto alla primissima serie di titoli sportivi (alcuni dei quali disponibili su Virtual Console e già recensiti su queste pagine) fatti in casa da Nintendo.Uno o due anni nel mondo dei videogame sono talvolta una vera e propria eternità e per questo Ice Hockey rispetto a Tennis o a Soccer, per fare degli esempi concreti, appare decisamente più curato oggi come all’epoca.Le migliorie sono legate prevalentemente ad una maggiore attenzione alle opzioni e ad una qualità tecnica generalmente superiore. Un occhio poco attento, anche a causa del passare degli anni che di fatto ha reso il tutto tecnicamente obsoleto appiattendo le piccole differenze, potrebbe non notare nulla, ma in realtà si può osservare qualche significativa novità.Gli sprites dei giocatori appaiono più definiti, per quanto siano ancora ben visibili i pixel, e la velocità di gioco e di movimento su schermo è senz’altro aumentata rispetto agli standard dei primi titoli sportivi.
Magro e veloceL’intuizione principale di Ice Hockey è legata ad una consuetudine piuttosto comune legata allo sport. Le caratteristiche fisiche spesso rispecchiano attitudini più o meno spiccate sul campo da gioco. Per questo si suppone che una persona ben piazzata fisicamente sia magari più potente ma lenta rispetto ad una minuta ma più scattante. Questa generalizzazione, che in certi casi non trova corrispondenza nella vita reale, è di fatto stata utile a Nintendo nella realizzazione di questo titolo.L’opzione migliore del gioco è infatti legata alla scelta della corporatura del team. Ogni giocatore può selezionare i suoi quattro atleti in base allo stile di gioco che preferisce. Chi predilige i passaggi veloci ma minor capacità di contrasto può costruire una squadra di giocatori agili, chi vuole più equilibrio può mettere in difesa un forzuto adatto a recuperare il disco grazie alla prestanza fisica o optare sui giocatori neutri che hanno caratteristiche intermedie.Questa possibilità di creare una formazione prestando una certa attenzione anche alla tattica di gioco ai giorni nostri sembra ovvia e dovuta, ma a metà degli anni Ottanta era una vera e propria rarità.La altre opzioni, simili a quelle viste in Soccer, permettono di scegliere il team, tra i sei disponibili, la velocità di gioco e la durata dell’incontro.
Affilate i pattiniIl primo impatto con Ice Hockey è abbastanza positivo. Chiudendo un occhio sulla grafica spartana si viene subito colpiti dall’assillante ritmo di gioco. Il tutto è molto semplice con un tasto affidato ai passaggi e l’altro ai tiri in porta. Per questo motivo in pochi minuti tutto vi sembrerà naturale e finirete con l’essere stravolti dalla frenesia degli incontri e dai continui cambi di fronte. I contrasti sono gestiti in maniera semplice ma convincente e quasi sempre avrete la sensazioni di avere pieno e realistico controllo sull’andamento della gara.I difetti maggiori del gioco sono invece legati alla mancanza di tornei veri e propri ed allo scarsissimo numero di avversari. I livelli di difficoltà ci sono e, specie sfidando la CPU a livello cinque, dovrete sudarvi la vittoria dopo molti tentativi. La monotonia sarà però presto in agguato e senza un amico da sfidare finirete col dimenticare troppo in fretta Ice Hockey.Altro limite è legato all’inevitabile paragone col discreto Blades of Steel di Konami disponibile su Virtual Console e recensito qualche mese fa. Per quanto un giudizio finale sia legato indubbiamente ai gusti personali, non si può negare una minore quantità di opzioni del titolo Nintendo, oltre ad un comparto tecnico globalmente inferiore. Ice Hockey occupa qualitativamente una strana posizione intermedia tra i primi titoli sportivi per NES e quelli più curati di seconda generazione (tra i quali l’ottimo Konami Hyper Soccer ancora assente dalla Virtual Console).Ice Hockey è un prodotto discreto che, tenendo conto dei venti lunghi anni sulle spalle, si difende in maniera egregia grazie ad una giocabilità elementare ma coinvolgente. Se desiderate un simulatore di hockey della vecchia guardia e siete indecisi su quale scegliere vi consigliamo di puntare sul più longevo Blades of Steel di Konami che, a parità di giocabilità, alla lunga risulta più longevo.
– Diverte specie contro un amico
– Molto veloce
– Giocatori diversificati
– Peggiore rispetto a Blades of Steel
– Troppo spartano
– Poco longevo in single player
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Ice Hockey è un gioco che al primo impatto colpisce positivamente. Il ritmo elevato e la meccanica semplice ma realistica sono i veri punti di forza di questo vecchissimo titolo sportivo. Molto positiva è pure l’intuizione della differente corporatura dei giocatori che garantisce un minimo di tattica di gioco.
La limitata quantità di opzioni e la conseguente scarsa longevità finiscono invece col penalizzare troppo Ice Hockey. Se cercate un simulatore di hockey e potete giocare il titolo con un amico alzate il globale di mezzo punto e tenete in considerazione questo prodotto. In caso contrario optate senza indugi su Blades of Steel che alla lunga risulta più longevo specie nella modalità a singolo giocatore. Va inoltre tenuto conto come una scelta di questo genere sia dettata in buona parte anche dal ricordo e dall’affetto che ognuno nutre verso questo o quel gioco.