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Recensione

Gods Eater Burst

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Avatar di Dr. Frank N Furter

a cura di Dr. Frank N Furter

Pubblicato il 02/03/2011 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8.5

Nel mondo videoludico ci sono titoli talmente innovativi e complessi da aprire la strada a nuovi generi e sperimentazioni. Prendiamo ad esempio Monster Hunter, che ha costruito negli anni un brand capace di fare genere a sé, di attrarre masse sempre più consistenti di giocatori sia su home console sia sulle portatili. Inevitabilmente i concorrenti non sono rimasti a guardare: uno di questi è Namco Bandai con il suo Gods Eater Burst, pronto alla battaglia e più agguerrito che mai. Quest’ultimo non punta solo su un sistema di combattimento complesso, legato a meccaniche di battaglia approfondite e ramificate, ma cerca anche di narrare una storia interessante creando un mondo vivo e pulsante sostenuto da un archivio d’informazioni vastissimo. Scoprite con noi cosa può offrire Gods Eater Burst.

SopravvivenzaLo scenario che si presenta d’innanzi al giocatore è sconfortante: l’umanità versa in condizioni pessime, le grandi città sono deserte, distrutte dalla furia degli Aragami, misteriose creature apparse dal nulla in grado di evolversi senza sosta grazie alla loro sofisticata composizione che permette loro di assorbire qualsiasi cosa divorino, anche materia inorganica come il cemento. Coloro che combattono contro gli Aragami sono chiamati Gods Eater, dotati di un’arma biochimica innestata sul braccio destro, il God Arc. Lo sviluppo dell’unica speranza contro gli Aragami è merito della corporazione denominata Fenrir: essa raccoglie gli individui più promettenti al fine di innestare il God Arc nei loro corpi. Il protagonista del gioco è il classico personaggio costruito dall’utente prima di tuffarsi nell’avventura. La personalizzazione riguarda non solo l’aspetto fisico, ma anche i vestiti e il timbro vocale e, una volta scelti i parametri più affini ai vostri gusti, sarete catapultati nella dura vita di “mangia dei”. La più grande differenza con la saga di Monster Hunter risiede nella costruzione di un impianto narrativo piuttosto solido, costellato da eventi e personaggi difficilmente dimenticabili. La sceneggiatura non è dunque un mero pretesto per cacciare i cattivoni di turno, anzi, tende a essere parte integrante di tutto il meccanismo ludico, rendendo l’esperienza finale davvero coinvolgente. Nonostante tutto, abbiamo comunque notato alcune piccole imperfezioni che hanno in qualche modo minato la qualità complessiva della narrazione, in primis le animazioni, a volte legnose e poco credibili, in secondo luogo una sincronizzazione del labiale che denuncia evidenti ritardi tra parlato e movimento della bocca. La storia è tuttavia godibile pur senza raggiungere grandi picchi di intensità.

Vita da mangiadeiGods Eater Burst basa completamente il suo gameplay sulla caccia ai famigerati Aragami. Le missioni si svolgeranno all’interno di aree molto vaste, dove potrete rinvenire oggetti utili da riutilizzare, su cui torneremo più avanti. Una volta individuato l’obiettivo inizierà la battaglia: il sistema di combattimento prevede due modalità: spada e pistola. La prima permette una serie di combo elementari, alternando colpi deboli e veloci ad altri lenti ma potenti. Inoltre la vostra arma può trasformarsi in un’enorme bocca (predator form) in grado di mangiare un pezzo del mostro: così facendo otterrete un potenziamento chiamato Burst, grazie al quale sarete più veloci, agili e letali. Ovviamente masticare gli avversari non sarà facile, poiché l’arma ha bisogno di qualche secondo per trasformarsi ed attaccare e, per questo motivo, dovrete essere rapidi nello sfruttare le fasi in cui i mostri saranno incapacitati a muoversi. Durante la battaglia dovrete controllare un discreto numero d’indicatori, a partire dalla classica barra della vita, passando per la stamina, che permetterà azioni come schivare, correre e saltare, concludendo con l’indicatore degli Oracle Points, i quali diminuiranno nel momento in cui userete il God Arc come arma da fuoco: basterà eseguire pochi attacchi per riempirlo nuovamente. Lo stato di salute dei vostri compagni sarà altrettanto importante: capire se sono in difficoltà e aiutarli nel momento in cui cadranno a terra è essenziale per vincere la battaglia. Nel caso in cui la vostra barra d’energia raggiunga lo zero, i compagni avranno trenta secondi per rianimarvi: se il soccorso non andrà a buon fine il gioco vi farà apparire in un altro punto della mappa, negandovi la possibilità di ottenere l’oggetto più raro messo in palio per il completamento della missione. Fortunatamente i comprimari saranno sempre pronti a darvi una mano, sacrificando parte della loro energia vitale, ma altrettanto svelti nel curarsi e riorganizzare l’attacco. L’intelligenza artificiale degli NPC è dunque più che soddisfacente, un valido supporto su cui poter sempre contare. Da buon leader, inoltre, dovrete essere in grado di impartire le giuste strategie, formando un team equilibrato che ricopra i ruoli fondamentali: medico, combattenti dalla lunga distanza e guerrieri più inclini allo scontro fisico. Durante la frenesia degli scontri sarà importante mantenere la mente lucida e capire quando è il momento di ritirarsi per riordinare le idee o, se la situazione si è fatta decisamente pericolosa, cercare riparo per curare le ferite e tornare all’attacco. Vi abbiamo parlato della modalità Burst in precedenza, ottenibile mangiando un pezzo dell’avversario: essa tuttavia non rappresenta l’unico metodo per acquisire il temporaneo boost di forza. I proiettili (Oracle Bullet) possono essere usati dai medici per curarvi, ma anche dagli altri commilitoni per scatenare il Burst Mode, semplicemente sparandovi addosso. Più facile a dirsi che a farsi; questa pratica ha infatti un limite di tre livelli, altrimenti i giocatori più abili avrebbero facilmente ottenuto una catena infinita di potenziamenti, andando dunque a distruggere l’equilibrio del gioco. Come accade in Monster Hunter, i nemici presentano parti del corpo vulnerabili mentre altre sono praticamente impenetrabili. Per capire il punto migliore dove colpire dovrete prestare attenzione all’effetto grafico che scaturirà durante un attacco. Ci sono quattro livelli d’intensità che testimoniano l’efficacia dell’azione offensiva: in questo modo saprete immediatamente se la parte attaccata è quella giusta o meno. Ogni mostro è sensibile o immune a determinati attacchi elementali e questo influenzerà la scelta dei proiettili prima della missione. Le spade hanno invece tre diverse qualità in base alle quali si differenziano tra loro, offrendovi una ricca scelta quando affronterete un nemico. A queste si aggiungono proprietà elementali uniche e tutto ciò porterà, dunque, ad avere nell’inventario numerose spade e fucili per poter affrontare ogni mostro con l’arma più adatta. Anche difendersi è molto importante: il God Arc può trasformarsi in uno scudo, anch’esso regolato dalle stesse dinamiche di spade e pistole. L’equipaggiamento prevede anche un’unità di controllo che fornirà al personaggio una serie di abilità passive; in base al vostro stile di combattimento potrete scegliere unità che vi aiuteranno nell’attacco o nella difesa. Sono presenti anche due slot dedicati agli upgrade che andranno ad influenzare direttamente la battaglia, aumentando la barra d’energia, oppure riducendo il tempo d’utilizzo di un oggetto. In ultimo troviamo una vasta scelta di abiti da creare e successivamente indossare. Grazie alla varietà ed al bilanciamento, il gameplay saprà regalarvi grandi soddisfazioni, soprattutto nelle missioni in solitaria o quando col vostro gruppo abbatterete l’ultimo bestione rimasto sulla mappa. 

Modifica, equipaggia, edita, vendi, compra, cambia, sposta…Gods Eater Burst mette a disposizione un quantità tale di armi, scudi, fucili, upgrade, unità di controllo e vestiti, da tenervi incollati allo schermo della vostra PSP per decine e decine di ore. Alla fine di ogni missione otterrete nuovi oggetti oltre a quelli che avete recuperato all’interno delle aree di battaglia ed estratto dai corpi dei mostri con il God Arc. Il crafting diventa dunque un’operazione di routine tra una missione e l’altra, nella speranza di trovare finalmente il pezzo di materiale che mancava per un’arma particolare. All’interno del quartier generale troverete un piccolo shop dove acquistare oggetti curativi, trappole, materiali, unità di controllo, upgrade e proiettili, in maniera da non essere mai a corto di oggetti; vi sarà concesso anche smantellare un item per ottenerne i composti base. La novità introdotta dai ragazzi di Shift Inc. consiste nel poter creare o modificare i proiettili in modo da personalizzare completamente il vostro stile di gioco e non solo. Durante il tutorial vedrete com’è possibile creare proiettili adatti per ogni situazione, come quelli ad inseguimento o che esplodono a contatto col nemico; ne calibrerete la potenza, ne deciderete la natura elementale, la tipologia di danno che arrecheranno – se a lungo, medio o corto raggio – l’angolazione, se affetti dalla gravità, la curvatura e la distanza a cui dovranno curvare e tanto altro ancora. L’editor dei proiettili è eccezionale per vastità e qualità oltrechè versatile, dato che potrete testare immediatamente le vostre creazioni in una sorta di poligono di tiro, dove deciderete la distanza e l’altezza a cui si troverà il nemico. 

Mangiadei in movimentoIl titolo Namco Bandai può contare su un comparto tecnico di buona qualità. Il bestiario è composto da numerose specie di Aragami, ognuno dei quali si comporta in maniera differente: le animazioni sono credibili ed in generale il motore grafico riesce sempre ad offrire un’azione di gioco pulita ed esente da rallentamenti, nonostante siano presenti quattro personaggi su schermo in continuo movimento, esplosioni e mostri. Le location sono piuttosto grandi anche se non offrono una grande interattività, a parte qualche piattaforma dove arrampicarsi per sfuggire dai mostri, e si rivelano purtroppo spoglie. I modelli poligonali dei personaggi sono più che soddisfacenti, peccato per alcune animazioni a volte legnose e un cattivo lavoro in fase di sincronizzazione tra il parlato e il labiale dei protagonisti. La colonna sonora alterna brani di vari generi musicali, dal pop al metal, a musiche di sottofondo che accompagnano degnamente ogni situazione. Buono il doppiaggio, interamente in lingua inglese, così come l’adattamento del resto dei contenuti per il quale però non c’è stata la localizzazione in italiano. Il sistema di controllo sfrutta ogni singolo pulsante del pad, permettendo la totale padronanza dell’azione. Peccato per la gestione della telecamera, che può essere posizionata alle spalle del giocatore tramite il dorsale L, ma durante le azioni più concitate tende a perdere l’inquadratura migliore nonostante si possa impostare il lock on sui nemici. Quando sarete in modalità arma da fuoco l’inquadratura sarà regolabile solamente tramite il D-pad, mentre con l’analogico dovrete muovervi per evitare i nemici, costringendovi ad una gimcana con le dita della mano sinistra. Dulcis in fundo, è presente la modalità cooperativa fino a quattro giocatori in locale, accessibile in ogni momento del gioco.

– Gameplay profondo e complesso

– Comparto tecnico di ottimo livello

– Longevo

– Colonna sonora varia e accattivante

– Bullet Editor fantastico

– Telecamera non sempre perfetta

– Sincronizzazione del doppiaggio da rivedere

– L’analogico della PSP distruggerà il vostro pollice sinistro

8.5

Gods Eater Burst è chiaramente il primo valido sfidante del re Monster Hunter. Il lavoro svolto dai ragazzi di Shift Inc. è assolutamente ottimo, nonostante qualche lieve sbavatura non direttamente imputabile ai programmatori, quanto alla cattiva risposta dei controlli di PSP. La longevità è assicurata dall’alto numero di missioni, da elementi personalizzabili e dalla possibilità di giocare con altri tre amici in missioni cooperative. Guardando al futuro, e alla prossima portatile Sony, un eventuale seguito potrebbe definitivamente correggere i pochi difetti riscontrati in sede di recensione. Nonostante qualche imperfezione, Gods Eater Burst rimane comunque un acquisto praticamente obbligato per gli amanti degli action RPG all’orientale.

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