Gratuito, provato su iPad Air, applicazione universale, disponibile per iOS e Android.
Dungeon Keeper approda nel mercato mobile con già un proprio passato e una propria storia alle spalle. Rilasciato nel 1997, il titolo fu uno strategico in tempo reale estremamente apprezzato da critica e pubblico, e capace di insinuarsi nei cuori di molti giocatori con la sua tattica e lo stile unico. A una distanza di diciassette anni, il marchio prova a conquistare il complesso mondo dei dispositivi mobile, cercando di destreggiarsi tra i controlli touch e i famigerati acquisti In-App. Ecco come è andata…
Stupido folletto!
Un signore del male che si rispetti deve avere al proprio seguito un adeguato numero di folletti pronti a eseguire ogni ordine. Questo è il punto di partenza di Dungeon Keeper, dove dovremo vestire i panni, appunto, di un lord oscuro, con lo scopo di costruire la nostra roccaforte, difenderla, svilupparla e nel contempo attaccare e sconfiggere quelle avversarie. Sfruttando le nostre risorse di oro e pietra potremo dar vita a trappole e ostacoli come porte e cannoni, oppure creare gilde e biblioteche per far nascere guerrieri o maghi. Oltre alle risorse già citate, ottenibili attraverso il gioco, avremo a disposizione delle gemme, che ci permetteranno di annullare i tempi di attesa per la creazione di guerrieri o strutture. Come facilmente immaginabile, queste si potranno acquistare dagli acquisti In-App, dal momento che quelle distribuite in-game saranno distribuite in un numero veramente esiguo.
Una volta trovata una certa stabilità nel nostro dungeon (dopo aver aspettato il giusto tempo o investito la giusta quota di denaro) potremo iniziare con la fase di gioco più dinamica: potremo decidere se iniziare la lunga campagna per singolo giocatore attraverso un amplissimo numero di missioni che a turno ci faranno attaccare un dungeon nemico oppure difendere la base. Durante questi raid, il nostro compito sarà quello di scegliere dove e quando schierare i nostri guerrieri, valutandone con attenzione pregi e difetti. Oltre alla campagna principale ci sarà la possibilità di attaccare i dungeon di altri giocatori ma, come purtroppo accade in giochi di questo genere, i soldi fanno e faranno sempre la differenza: le nostre possibilità di vittoria, al di là delle nostre capacità, saranno nulle di fronte a un utente che ha investito ingenti somme per erigere un dungeon invalicabile in ogni suo punto.
Un finale già visto
La struttura e le dinamiche di gioco di Dungeon Keeper non sono una novità (purtroppo, per certi aspetti) nel mercato mobile. Nonostante il titolo sviluppato da Electronic Arts si distingua per la propria componente umoristica e la disponibilità della lingua italiana, anche in questo la presenza degli acquisti In-App si rivela invasiva e determinante, in particolar modo nelle sfide contro gli altri giocatori. Chi invece volesse godersi il titolo senza dover spendere un centesimo, sarà costretto a sorbirsi diverse ore di attesa (per la creazione di strutture) che poi sfoceranno in una missione la cui durata difficilmente supererà il minuto. Rimane complicato poter definire il titolo free-to-play, in quanto oltre ad essere in realtà pay-to-win, costringe i giocatori a dover necessariamente mettere mano al portafoglio, prima o poi, per avere un’esperienza di gioco degna di questo nome.
Graficamente parlando Dungeon Keeper è un titolo discreto, che ben si adatta, senza eccellere, allo standard medio dei prodotti presenti per il mercato mobile; la longevità del gioco è garantita non solo dalle lunghe attese, ma anche dall’esteso numero di missioni disponibili, senza contare le infinite sfide possibili contro altri giocatori. Questi pregi, ai quali va aggiunta e ricordata la componente umoristica, restano però in secondo piano di fronte alla cattiva gestione degli acquisti In-App, che ha portato Dungeon Keeper ben lontano dai fasti ottenuti dal capitolo originale.
– Componente umoristica
– Presenza della lingua italiana
– Longevo…
– Acquisti In-App invasivi
– Pay-to-win per la componente multiplayer
– …anche grazie ai lunghi tempi di attesa
– Graficamente non il massimo
Il risultato ottenuto da Dungeon Keeper per dispositivi mobile è lontano dai fasti raggiunti dal capitolo originale. Nonostante la componente umoristica e l’alta longevità, l’applicazione firmata Electronic Arts si dimostra l’ennesimo pay-to-win, in cui dover mettere mano al portafoglio rappresenta ormai la prassi e non più l’eccezione. Anche i più grandi sostenitori della serie potrebbero incontrare difficoltà nell’approcciarsi al titolo, mentre per i neofiti del genere strategico in tempo reale è meglio cercare fortuna presso altri lidi.