Recensione

Demon Gaze

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Quello dei dungeon crawler è un sottogenere dei giochi di ruolo tra i più particolari: dopo aver appassionato milioni di videogiocatori agli albori del medium e fino alla metà degli anni ’90 circa, ha subito un’inevitabile declino, sostituito da prodotti in cui le tre dimensioni erano reali.L’accresciuta potenza delle macchine da gioco ha permesso la costruzione di ambienti tridimensionali sempre più complessi, che esulassero dalla classica visuale in prima persona.Poi, pian piano, la rinascita: la saga di Etrian Odyssey può vantare una qualità media molto elevata, come testimoniato dal riscontro di critica e pubblico, ma anche su PC (pensiamo anche solo a Legend of Grimrock) il genere sta vivendo una seconda giovinezza.Demon Gaze appartiene a questo genere ludico, ed è un’esclusiva per PsVita passata colpevolmente sotto traccia: non per noi di Spaziogames, però.

Occhio di demoneSviluppato da Kadokawa Games e pubblicato da Atlus, cui va dato l’innegabile merito di continuare a portare in occidente prodotti di nicchia che rimarrebbero altrimenti confinati nel mercato nipponico, Demon Gaze non fa del comparto narrativo la sua punta di diamante: il giocatore si sveglia nei panni di Oz (il nome di default può essere comunque cambiato), un avventuriero confinato in una buia segreta in compagnia di un mercenario sconosciuto, che presto farà una brutta fine.A differenza di quest’ultimo, il nostro alter ego sarà tratto in salvo, solo per scoprire che le segrete non erano altro che il seminterrato di una enorme locanda, una vera e propria cattedrale nel deserto, che si erge ai confini occidentali di un mondo apparentemente caduto in rovina, dove i demoni si aggirano liberamente e gli umani sopravvissuti si danno al saccheggio e alla mercanzia di oggetti rinvenuti per riuscire a sopravvivere.Fran, la bella ma misteriosa proprietaria della locanda, non esiterà ad offrire al nostro un letto e qualche pasto caldo in cambio della sua preziosissima dote innata: tramite il Demon Gaze, uno sguardo capace di piegare i demoni alla sua volontà, il nostro personaggio si dimostrerà presto molto più utile delle decine di maldestri mercenari che bazzicano la locanda.Nonostante qualche dialogo riuscito, e la possibilità di selezionare anche il doppiaggio in lingua originale, il susseguirsi degli eventi non riesce a tenere alta l’attenzione del giocatore, e, fatti salvi un paio di colpi di scena degni di nota, non lascia il segno nella memoria del giocatore.Un peccato. Ma è d’altronde vero che pochi titoli appartenenti a questa categoria si sono distinti, negli anni, per la profondità dell’intreccio: i già citati giochi della serie Etrian Odyssey zoppicavano vistosamente in questo campo.

Un dungeon dopo l’altroAl di fuori della locanda, dove sono concentrati tutti i negozi, il tabellone delle quest e le stanze dei componenti del nostro party (arredabili con suppellettili e mobilio che donano bonus passivi), c’è un mondo pericoloso e inospitale, fatto di dungeon, mostri di varia foggia e, peggio ancora, creature demoniache che fanno da guardiani ad ognuno dei dedali in cui dovremo avventurarci.Con Demon Gaze, i ragazzi di Kadokawa Games hanno deciso di non osare, proponendo meccaniche di gioco che, se da un lato risultano collaudate e piacevoli, dall’altro non propongono novità di sorta, appoggiandosi, forse un po’ pigramente, ai consolidati stereotipi di genere.Il nostro viaggio inizierà con un solo compagno d’avventura, sufficiente per le primissime ore di gioco, ma ben presto allargare il nostro party diverrà una necessità irrinunciabile: sebbene le vere sfide non arrivino che dal terzo livello di difficoltà in poi (in tutto ne sono disponibili quattro), nessuno dei mostri che ci troveremo ad affrontare va preso sotto gamba, pena un game over rapido e doloroso.

Per ogni membro aggiuntivo del nostro party, Fran, che già non si farà scrupoli a chiederci soldi ogni qual volta faremo ritorno alla locanda, ci imporrà un prezzo da pagare, che crescerà proporzionalmente al numero di compagni con cui viaggeremo, rendendo il quinto ed ultimo componente del nostro team un vero e proprio lusso, che difficilmente potrete permettervi prima di una decina buona di ore di gioco.Anche con quattro componenti, comunque, il nostro party, disposto su due linee, saprà farsi largo in labirinti discretamente complessi, seppur lontani dalle vette raggiunte dai primi titoli della serie Persona e dal già più volte citato Etrian Odyssey: non mancano porte segrete e zone accessibili solo a determinate condizioni, ma l’enfasi è decisamente posta sul combattimento, che si svolge secondo i canoni classici del gdr a turni.Il nostro alter ego sarà da subito in grado di evocare i demoni soggiogati, che, per un dato numero di turni, combatteranno al fianco del nostro party, come fossero un ulteriore combattente: ognuno di questi avrà abilità e debolezze peculiari, che ne renderanno l’utilizzo più o meno consigliato a seconda delle situazioni.Allo scadere di un contatore di turni posto in alto a sinistra, però, il demone potrebbe rivoltarsi contro i nostri eroi, entrando in una sorta di modalità berserk, durante la quale i danni inflitti aumenteranno esponenzialmente; d’altra parte, però, un demone riposto non può essere evocato nuovamente durante lo stesso combattimento, elemento che aggiunge un certo spessore tattico agli scontri più lunghi e articolati.Fin qui, niente di sconvolgente ma nemmeno nulla di tremendamente sbagliato.I problemi di Demon Gaze risiedono piuttosto in un sistema economico a nostro avviso sbilanciato, che vedrà il giocatore perennemente in bolletta, a causa di drop molto scarsi da parte dei nemici e oggetti in vendita a prezzi esorbitanti, in una certa mancanza di ritmo causata dall’inconsistenza a livello narrativo e, soprattutto, in una cronica mancanza di idee fresche ed originali.

StaticitàCome detto in apertura, i primi dungeon crawler dovevano la loro struttura e la visuale di gioco anche alle forti limitazioni tecniche imposte dalle console ospiti, ma nel 2014, su un sistema come PsVita (senza dubbio la console portatile più performante della giovane storia dei videogiochi), queste limitazioni, semplicemente, non esistono: ecco perché alcuni aspetti del versante tecnico di Demon Gaze ci hanno lasciato l’amaro in bocca.La costruzione poligonale è inadeguata per un sistema con queste capacità, sebbene non si stia di certo parlando di una produzione tripla A: i labirinti sono scarni, costruiti con spezzoni che si ripetono con inaccettabile frequenza e le cose migliori, come le talking heads dei personaggi non giocanti e dei demoni da catturare, sono completamente inerti, senza l’ombra di un solo frame di animazione.Se si esclude l’irritante motivetto della locanda, il sonoro è invece di ottima fattura, con un doppiaggio ispirato, seppure parziale, tanto in giapponese quanto in inglese e canzoni di sottofondo che ben si sposano con l’esplorazione dei numerosi dungeon che compongono l’avventura principale.La longevità generale varia dal buono all’ottimo, a seconda di quante delle numerose quest secondarie disponibili nella locanda sceglierete di affrontare. I frequentatori più assidui dei prodotti Atlus sapranno già che non c’è da sperare nei sottotitoli in italiano, e Demon Gaze non fa eccezione.

– Rassicurante nella sua classicità…

– Doppia traccia audio inglese/giapponese

– Longevo

– …che a volte diventa eccessiva

– Sistema economico mal bilanciato

– Plot poco interessante

7.0

Nonostante non manchino una serie di imperfezioni (dal sistema economico sbilanciato alla pochezza narrativa), il principale problema di Demon Gaze è la sua mancanza di coraggio nel proporre idee veramente nuove per il genere di appartenenza: un problema relativo, nel panorama attuale del nostro medium preferito.

Gli appassionati di questo genere di nicchia non mancheranno comunque di divertirsi con l’ultima fatica dei ragazzi di Kadokawa, anche perché avranno probabilmente già portato a termine (magari numerose volte) gli esponenti migliori della categoria, rispetto ai quali questo prodotto si pone un gradino sotto.

Comunque un discreto punto di partenza per costruire una serie di valore negli anni a venire.

Voto Recensione di Demon Gaze - Recensione


7