Recensione

Cars 2 - Il videogioco

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a cura di Slice

Dopo l’enorme successo che aveva riscosso il primo Cars, era facilmente intuibile che un seguito fosse stato più che preventivabile. Proprio in questi giorni è infatti uscito nelle sale il secondo capitolo dedicato a Saetta McQueen ed il suo fidato amico Cricchetto, con in primo piano questa volta non più le corse, ma una sorta di storia di spionaggio.Disney, da sempre molto attenta al merchandising delle proprie pellicole, non poteva farsi sfuggire l’occasione di far realizzare una trasposizione video ludica che facesse immedesimare i tanti piccoli fan della pellicola nei loro eroi. Il progetto è stato affidato ai ragazzi di Avalanche Studios, persone affidabili, che avevano già dimostrato le proprie capacità nello sviluppo del più che soddisfacente Toy Story 3.

Ad ognuno la sua modalità Cars 2 – Il videogioco si ispira solo in parte a quanto raccontato all’interno del film. Il background viene usato più che altro per contestualizzare le diverse gare di Kart presenti nel gioco. Come avrete difatti intuito, ci troviamo di fronte ad un racing game che strizza l’occhio alle meccaniche rese famose da Mario Kart, la celebre serie di corse che vede protagonista Mario ed i suoi amici. Gli stilemi tipici del genere sono tutti presenti all’interno del titolo Disney, a partire dalle derapate fino ad arrivare ai famosi power up, che a differenza del titolo Nintendo non saranno confezionati sotto forma di funghi o simili, ma come veri e propri gadget da super spia: mitragliatrici portatili, mini missili e campi elettromagneti. Il cuore del gioco sono le missioni C.H.R.O.M.E: una serie di gare ambientate sulle piste viste anche nel lungometraggio, con diversi scopi ben precisi che serviranno a mettere fine ai malvagi piani del professore Z e dei suoi fidi scagnozzi. Oltre a questa modalità il gioco può contare su molte varianti della classica gara da giocare sia in singolo che in multiplayer locale. Tra le tante, spiccano le gare all’interno di arene che assomigliamo molto ai classici Destruction Derby con persino la possibilità di formare dei team e concorre per l’alloro di “ campione della distruzione”. Altra modalità, anch’essa predisposta per il gioco a squadre, è una sorta di capture the flag dove conterà recuperare più bandiere possibili e di conseguenza realizzare punteggi migliori. Inoltre, tutte queste stipulazioni di gioco potranno essere selezionate all’interno della modalità playlist per comporre una sorta di campionato personalizzato finalizzato alla competizione tra amici (fino a 4 sulla stessa console) senza interruzioni, elementi che rendeno il titolo appetibile a chi ama i party games. Il parco macchine selezionabile è di tutto rispetto e permette di scegliere praticamente quasi tutti i protagonisti dei due capitoli: dai classici Cricchetto e Saetta McQueen ai più recenti Francesco Bernulli (auto da Formula 1 che si ispira alla Ferrari) o l’agente segreto ingleseFinn McMissile, per un totale di circa quaranta macchine. I tracciati invece saranno ispirati all’attuale pellicola cinematografica, con piste che ricordano Tokio, Londra e un percorso ambientato in Italia con tutti quei luoghi comuni, tipici del bel paese.

Per bambini e non solo…Il modello di guida ad un primo e veloce sguardo sembra essere quello tipico dei racing arcade indirizzati ad un pubblico molto giovane: semplice o come si dice in gergo pick and play. Andando però ad analizzarlo con occhio più critico, si scopre come in realtà mostri degli aspetti molto più profondi. Lo stile di guida e il gameplay in generale, si ha la sensazione che siano stati plasmati per adattarsi a tutti i tipi di giocatori: più o meno esperti. Se infatti i bambini pendono per un approccio di guida semplice con l’unica velleità dell’utilizzo dei power up, il gioco offre a i giocatori più esperti anche alcune finezze che aggiungono un minimo di strategia. Ci sarà la possibilità di fare evoluzioni in aria, derapate, dare “sportellate” per farsi largo sulla pista e, non meno importante, la possibilità di guidare in retromarcia (con i debiti comandi invertiti) per fare piazza pulita dei contendenti alle nostre spalle con gli appositi power up. Tutte queste mosse speciali caricheranno una barra del turbo, che ai livelli più alti di difficoltà, si rivelerà fondamentale per la vittoria della gara dato che anche i nostri avversari sapranno farne un uso molto sapiente. Come avrete intuito, questa è l’elemento che più ci è piaciuto di Cars 2 – Il videogioco, ovvero la possibilità del titolo di adattarsi al giocatore che ha di fronte senza dover al contempo rinunciare a qualcosa del suo gameplay.

Macchine, ma con stile da vendere!Parlando sotto un profilo squisitamente tecnico, non possiamo che elogiare il lavoro svolto dai programmatori e dai designer di Avalanche. L’aver collaborato a stretto contatto con Pixar e i suoi disegnatore si tramuta in una cura dei dettagli davvero maniacale. Ogni macchina avrà le proprie animazioni, il proprio stile e la stessa guidabilità, per quanto possa essere limitata in un titolo arcade, sarà unica per ogni mezzo. Inoltre il valore aggiunto è dato dall’utilizzo degli stessi doppiatori della pellicola cinematografica, espediente, che aiuta ancora di più i piccoli fan ad immedesimarsi nei loro eroi digitali. Assolutamente godibili è risultato anche il level design della varie piste che, pur non eccedendo in virtuosismi visti in altri titoli del genere, grazie ad una costruzione molto classica, ma abbastanza varia riesce nell’intento di non far sembrare le piste troppo simili l’una all’altra. Ad aiutare il tutto infine, ci pensa una grafica ben confezionata e una modellazione poligonale sia delle macchine che delle piste assolutamente nella media di altri titoli visti sulle console di questa generazione e una palette di colori molto vivace e accesa che ricorda a chi ha il pad in mano che sta giocando ad un titolo tratto a un cartone animato.L’unico grosso limite di un prodotto altrimenti ben confezionato, è l’assoluta mancanza di un comparto multiplayer che ovviamente va ad inficiare sulla longevità globale. La scelta probabilmente è stata dettata dal fatto che il pubblico di riferimento, quello kids, non è avvezzo al gioco online.Pensiero che però contrasta con le scelte di gameplay che sembrano, in ogni caso, strizzare l’occhio anche ai giocatori un po’ più esperti. Ad ogni modo, troviamo che al di là di tutti i ragionamenti di sorta che si possono fare, in un periodo in cui l’online non è più un optional, ma uno standard, soprattutto per le enormi dosi di longevità che porta con se la mancanza di quest’ultimo, per di più basato sulle sfide multi giocatore, debba rientrare di diritto tra i difetti del titolo.

– Raccoglie brillantemente lo stile di Cars.

– Racing e party game nello stesso gioco.

– Titolo che si “adatta” al giocatore.

– Mancanza totale dell’online.

– Qualche calo di frame rate saltuariamente.

7.0

Cars 2 è l’ennesimo successo di Avalanche Studios dopo l’altrettanto ottimo Toy Story 3. Il titolo grazie ad un gameplay ben congegnato e una cura dei dettagli che grazie alla collaborazione con Pixar si sente in maniera determinante può soddisfare sia i piccoli che i grandi fan della serie. Se siete alla ricerca di un titolo spensierato, impegnativo al punto giusto e da giocare in compagnia di amici in queste afose serata estive, Cars 2 fa al caso vostro.

Voto Recensione di Cars 2 - Il videogioco - Recensione


7