Recensione

Battle Chasers Nightwar, ecco la versione Switch

Avatar

a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Qualche mese fa, qui sulle pagine di Spaziogames, vi abbiamo fornito il nostro parere sull’ultima fatica di Joe Madureira, quel Battle Chasers Nightwar che, nonostante ripetuti ritardi e una ciclo di programmazione travagliato, era riuscito a meritarsi ottimi voti tanto sulla stampa nazionale quanto su quella straniera.
Oggi siamo qui a raccontarvi del porting per Nintendo Switch, fattosi attendere ancora di più delle versioni PS4 e Xbox One, e unico del trittico a poter vantare la portabilità, asso nella manica della console ibrida di casa Nintendo.
Andiamo allora a vedere com’è venuta questa conversione.
Le avventure di Gully
Premessa doverosa: avendo trattato approfonditamente Battle Chasers Nightwar nella sua precedente incarnazione console solo pochi mesi fa, ci soffermeremo maggiormente sull’adattamento e sulla qualità del lavoro di porting svolto dal team di sviluppo piuttosto che ripeterci in quanto a trama e gameplay, rimasti immutati rispetto al recente passato.
Cionondimeno, un’infarinatura sulle vicende che fanno da sfondo al gioco può tornare comunque utile: Gully, figlia del leggendario avventuriero Aramus, ha messo su una squadra niente male con la quale ripercorrere le orme del padre, scomparso misteriosamente da qualche tempo.
I quattro prodi avventurieri che la accompagnano sono Calibretto, enorme robot che funge da guardia del corpo, Knolan, mago che nasconde un cuore tenero sotto una scorza burbera, Red Monika, ladra opportunista e sempre pronta alla battaglia e Garrison, che potrebbe essere definito come la versione di Madureira di Gatsu di Berserk: attorno a queste personalità si svilupperà un intreccio tanto banale nel suo dipanarsi quanto godibile a più livelli, sia per i fan del fumetto originale sia per i neofiti, che si avvicinano al mondo creato dall’illustratore di Filadelfia solo adesso.
A questi cinque prodi si aggiunge presto un sesto elemento, Alumon, creato appositamente per il videogioco e profondamente coinvolto nelle vicende dell’isola che i nostri si troveranno, giocoforza, ad esplorare: sì, perché a pochi istanti dai titoli di testa, la nave volante della ciurma viene abbattuta senza troppi complimenti da nemici non meglio identificati, la cui longa manus tenterà si ghermire i nostri anche una volta a terra.
La totale assenza di colpi di scena e di svolte narrative degne di nota non pesa più di tanto in un prodotto che punta tutto sulle sue dinamiche da gioco di ruolo classico e sull’inconfondibile character design del suo creatore.
Sostanza e solidità
Piuttosto che avventurarsi per sentieri poco battuti, i ragazzi di Airship Syndicate hanno preferito offrire qualcosa di familiare, ma, nel contempo, di particolarmente rodato: l’esplorazione dei dungeon generati proceduralmente e della mappa di gioco avviene con una classica visuale isometrica, vista in centinaia di prodotti simili, e, una volta incrociati i guantoni con uno dei nemici (sempre visibili a schermo ma spesso impossibili da evitare), il combattimento si sposterà in un’arena separata e sarà gestito a turni, come da tradizione nipponica.
Tanto durante la campagna Kickstarter quanto nelle interviste post lancio, Madureira ed il suo team non hanno mai nascosto il loro amore per i giochi di ruolo a turni di stampo orientale, e questa ammirazione si riflette in Battle Chasers Nightwar, con scontri regolati da un set di sistemi semplici che funzionano bene all’unisono.
Ogni azione genera sovraccarica, che si aggiunge ai punti magici disponibili così da assicurare sempre una riserva di mana al giocatore, a cui non mancheranno mai diverse scelte tattiche; nel contempo, il contatore dei turni sarà visibile in un angolo dello schermo, consentendo ai personaggi più agili (e non affetti da status alterati…) di agire prima degli avversari: imparare a modificare l’ordine degli attacchi accanendosi su un nemico ferito o rallentando quello più prossimo all’azione rappresenta una delle chiavi di volta del gioco.
Non che ne servano poi molte, a dire la verità: anche in questa versione Switch abbiamo trovato un po’ troppo morbido il livello di difficoltà di default, e consigliamo quindi ai veterani del genere di optare quantomeno per la modalità Difficile.
La grande varietà di abilità magiche e fisiche tra cui sarà possibile scegliere già dopo poche ore di gioco aggiunge pepe alla progressione, rendendo piacevolmente diversi tra loro anche i combattimenti con i nemici comuni, da molti indicati come uno dei punti deboli delle esperienza ruolistiche a turni.
Bene anche la gestione del loot, con pezzi di equipaggiamento suddivisi per colore, come da tradizione blizzardiana, e un numero spropositato di pezzi disponibili, la cui potenza può rappresentare un ulteriore stimolo a riaffrontare dungeon già portati a termine, magari selezionando una difficoltà più alta prima di entrarvi, così da generare bottino migliore ed ottenere ricompense di più alto livello qualora se ne esca vivi.
I ritmi di gioco, la gestione dell’inventario, il fluire delle battaglie accomunano Battle Chasers Nightwar a tanti classici provenienti dal Giappone che hanno segnato in maniera indelebile la crescita del medium videoludico, eppure il sapore occidentale della produzione rimane nel retrogusto, tra le illustrazioni di Madureira e l’ambientazione fantasy, che sembrano strizzare l’occhio ad un medioevo tecnologicamente avanzato di chiara ispirazione europea.
Anche su Switch, com’era stato su PS4 e Xbox One la scorsa estate, la creatura di Airship Syndicate si lascia giocare senza difficoltà, accogliendo tanto il neofita quanto l’esperto di JRPG, e la struttura dei dungeon, raramente troppo lunghi e complessi data la loro natura procedurale, si sposa benissimo con la portabilità garantita dall’ultima nata in casa Nintendo.
Il fatto che i contenuti non siano variati, d’altra parte, porta in dote due delle problematiche evidenziate in sede di recensione qualche mese fa, come lo scarso impatto delle fasi esplorative e la linearità dell’esperienza, che non divaga mai in missioni secondarie degne di nota.
Poco male, comunque, perché la base è buona e Switch non gode ancora di un parco titoli tale (almeno per il genere di appartenenza) da scartare questo prodotto a favore di altri.
Porting onesto
Se, da un lato, questa versione per la console ibrida Nintendo porta in dote tutti gli aggiustamenti e le patch rilasciate nei mesi successivi all’uscita, che migliorano l’esperienza di gioco rispetto alle ore che spendemmo sul titolo nei giorni antecedenti alla release PS4, dall’altro il team di sviluppo si è dovuto scontrare con le limitazioni hardware della macchina ospite, sicuramente meno potente delle altre piattaforme su cui è stato pubblicato il titolo.
In questa veste, Battle Chasers Nightwar vede qualche singhiozzo di troppo al framerate e tempi di caricamento mediamente più lunghi rispetto alla versioni Microsoft e Sony, e, in qualche circostanza, abbiamo faticato un po’ a leggere i font del gioco in modalità docked, pur non avendo diottrie mancanti.
Attendere quindici secondi perché il gioco carichi un dungeon in cui si è deciso di avventurarsi non è il massimo della vita, ma, osservando la situazione di molti porting dalle altre console sul mercato (Doom e il più recente South Park Scontri Diretti sono solo due esempi) sorge il dubbio che non si tratti di scarsa ottimizzazione da parte dei team di sviluppo, quanto piuttosto di deficit di memoria di Switch, nonostante il formato cartuccia dovrebbe assicurare tempi di accesso ai dati mediamente più brevi.
Il character design e la bellezza di ambientazioni e animazioni tornano invece immutate, e, se possibile, risaltano ancora di più sullo schermo di Switch in modalità portatile , con colori ancora più vividi e un effetto – fumetto davvero apprezzabile.
Nessuna traccia dei glitch audio e dei frequenti crash che riportavano alla dashborad di PS4, con la versione Switch che si è rivelata sorprendentemente solida e pulita, sia in modalità portatile sia giocata sul televisore di casa.

Spettacolo visivo tanto in modalità dock quanto portatile

Combat system rodato ed avvincente

Longevo e dal buon tasso di rigiocabilità

Più rifinito delle altre versioni al lancio…

Nessun contenuto inedito

…ma ancora con qualche inciampo su framerate e caricamenti

8.0

Battle Chasers Nightwar ha avuto una gestazione lunga e travagliata, e giunge su Switch con importante ritardo rispetto ad altre piattaforme, ma rimane un JRPG di gran classe, convenzionale e poco originale nel suo incedere ma anche tremendamente godibile tanto nel suo tratto visivo quanto nelle meccaniche, grazie ad un combat system rodato e pieno di risvolti tattici, una difficoltà sempre stimolante e un alto livello di personalizzazione del party.

Se lo avete già spolpato su un’altra delle console per cui è disponibile, l’assenza di nuovi contenuti potrebbe frenarvi dall’acquisto, ma in caso contrario sappiate che vi perdereste uno dei migliori esponenti del genere nell’attuale libreria della console ibrida Nintendo.

Voto Recensione di Battle Chasers Nightwar, ecco la versione Switch - Recensione


8