Il Verdetto di SpazioGames
A distanza di quasi due, anni eccoci di nuovo a parlare di Assassin’s Creed su Nintendo DS. Il primo esperimento creato dai ragazzi di Gameloft si attestava su livelli di sufficienza tali da rendere gradevole il titolo agli amanti della saga. Questa volta ci prova lo studio Griptonite a farvi calare nelle vesti del famoso assassino Ezio Auditore, fiorentino di nascita, ma in quel di Venezia per svolgere i suoi incarichi. Andiamo subito ad analizzare quali sono i cambiamenti rispetto al suo predecessore e se sono stati eliminati gli evidenti difetti che affliggevano il gameplay.
Un pizzico di tramaQuando si parla di “trama-pretesto” s’intende una scintilla che accenda il motore del gioco in modo tale da dare al protagonista una ragione, più o meno plausibile, per raggiungere il suo scopo. Tra l’inizio e la fine di questa “farsa” c’è (o così dovrebbe esserci) un gameplay solido. Uno dei tanti esempi di questa tecnica è il titolo sotto esame oggi: Ezio Auditore appartiene ad una ricca famiglia fiorentina, ma il fato vuole che tutti i suoi parenti siano stati uccisi per ordine dello “Spagnolo” Rodrigo Borgia. Il primo ed istintivo sentimento che pervade il nostro protagonista è la vendetta. Per mettere in atto il suo piano Ezio ha bisogno di tanta forza e intelligenza, è così che scopre la verità sulla sua famiglia ed i suoi antenati: essi appartengono ad una vecchissima stirpe di Assassini. Questo spiega il perché dello sterminio della sua famiglia; lo Spagnolo fa parte dell’ordine dei Templari, da sempre ostile a quello degli Assassini. Come vi avevamo accennato in precedenza, la storia di Assassin’s Creed II ha il solo ed unico scopo di far partire il gioco. Si badi bene a non pensare a questo come un difetto in quanto non è sulla narrazione che il titolo basa le sue fondamenta.
Addio al pennino La peculiarità principale del portatile Nintendo è senza dubbio il touch screen. Nel primo Assassin’s Creed veniva impiegato in maniera parziale per risolvere alcuni minigiochi utili per il proseguo della storia. I ragazzi di Griptonite hanno completamente eliminato questa possibilità privando di fatto delle possibili meccaniche di gameplay diverse dalle altre versioni. In questo modo si è “derubata” l’identità della versione Nintendo DS riducendo il tutto a un correre sfrenato verso la meta. E’ sicuramente affascinante notare come siano buone e fluide le animazioni di Ezio, ma lo scorrimento laterale in 2D ha cercato una sua strada fatta di sperimentazioni e nuove invenzioni per variare il gameplay. Discovery non fa altro che spostare le lancette dell’orologio all’indietro proponendo un qualcosa di vecchio, stantio e, soprattutto, ripetitivo. Nell’arco delle cinque ore di gioco, divise in dieci blocchi di memoria, affronterete solo tre tipologie di missioni: agire in modo furtivo con tre possibilità d’esser visti, corsa contro il tempo e la classica “missione libera”. E’ anche vero che alla fine di ogni livello riceverete una quantità di punti sincronia in base al vostro modo di giocare, se è stato abbastanza furtivo condito di pochi danni ricevuti e le giuste uccisioni da fare. Ciò non distoglie l’attenzione dal difetto principale del gioco: l’estrema ripetitività delle azioni.
Combattere seguendo il credoIl sistema di combattimento è rimasto più o meno lo stesso del precedente Assassin’s Creed. Un solo tasto per attaccare e un dorsale per parare e in aggiunta potrete lanciare dei letali coltelli, utilissimi nelle missioni in cui non dovrete farvi scoprire. Una piacevole sorpresa è rappresentata dall’intelligenza artificiale nemica; quest’ultima non solo cercherà di inseguirvi (ove possibile) ma tenterà anche di buttarvi giù dai muri quando vi starete arrampicando. Le guardie non aspetteranno il loro turno per attaccarvi, anzi, lo faranno assieme da entrambi i lati costringendovi, in alcune occasioni, a fuggire. L’unica vera pecca riguarda le morti silenziose: vi sarà concesso correre fino ad un passo dalla guardia senza farvi notare e ucciderla in un secondo, oppure sbucare alle sue spalle e finirla brutalmente. Nonostante la bellezza scenografica offerta, queste appaiono “ridicole” in quanto una corsa sostenuta crea forti rumori, per non parlare del fieno o di un coperchio di legno che cade. Durante gli scontri imparerete velocemente a distinguere la forza del nemico e, in base ad essa, attuerete la strategia migliore per batterlo. I più deboli non pareranno mai i vostri colpi mentre gli avversari più tosti richiederanno la parata e conseguente risposta. A vostro vantaggio interviene la combinazione tra i tasti R e X (blocco e attacco) e utilizzandoli nella maniera giusta attiverete una piccola sequenza in cui lascerete la difesa nemica sguarnita. Dopo la prima ora di gioco i combattimenti non saranno più un problema, capito lo schema di potenza avversaria non vi potrà fermare più nessuno, neanche un boss visto che non ce ne sono.
Animus e SfideCompletando i livelli otterrete dei preziosi punti sincronizzazione utilizzabili per ottenere dei benefici extra o dei travestimenti particolari. A causa del livello di difficoltà rivolto verso il basso non arriverete mai ad usarli se non per puro sfizio nello sperimentarli.Per vostra fortuna il titolo Ubisoft ha ancora qualcosa da offrire. Sparpagliati nei vari blocchi di memoria, potreste trovare mappe rinascimentali lasciate da un ladro. Grazie ad esse sbloccherete le sfide, fino ad un totale di dieci, ove vi saranno richieste più o meno le stesse identiche cose della modalità principale, ma con un grado di difficoltà maggiore.Si chiude il cerchio con la possibilità (solo per chi possiede un Nintendo DSi) di mettere la propria immagine nei volantini da ricercato che troverete all’interno del gioco; una simpatica trovata per i proprietari dell’ultima versione della console Nintendo.
Esteticamente parlandoIl comparto tecnico di Discovery è sicuramente uno dei suoi punti di forza. Le animazioni del protagonista, Ezio Auditore, sono eccellenti. Le diverse città della Spagna e la nostrana Venezia sono riprodotte in maniera tale da far sentire al giocatore il cambiamento, il viaggio che l’Assassino sta intraprendendo per fermare i temibili templari. Forse si poteva spendere qualche risorsa in più per evitare dei fastidiosi cali di frame rate nel momento in cui si viene attaccati da due guardie contemporaneamente. Il sistema di controllo, per quanto semplice e spoglio, si amalgama bene con l’azione rendendovi capaci sin da subito di gestire Ezio al meglio delle sue capacità. Come abbiamo detto in precedenza, il mancato utilizzo del touch screen ha probabilmente messo dei paletti all’estensione del gameplay. Il sonoro non offre grandi spunti, anzi, si fa odiare quando si ascoltano i protagonisti parlare un inglese “maccheronico” inespressivo, come se gli spagnoli e gli italiani avessero lo stesso accento quando parlano lingue diverse.
– Buon comparto grafico
– Intelligenza artificiale migliorata rispetto al predecessore
– Sistema di controllo intuitivo
– Mancato utilizzo del touch screen
– Gameplay ripetitivo
– Longevità scarsa
6.5
Assassin’s Creed II: Discovery è un piccolo passo in avanti rispetto al suo predecessore ma, allo stesso tempo, anche un passo indietro. A suo favore ci sono un buon comparto tecnico, dei nemici curati decentemente per quanto riguarda la loro I.A. e un sistema di controllo d’immediato apprendimento. Dall’altra parte della barricata però troviamo una certa ripetitività del gameplay, una personalizzazione pari a zero nei confronti delle altre versioni (nonostante ci siano gli strumenti per farlo) e una longevità davvero scarsa, ovvero circa cinque ore. I fan del mitico Assassino potrebbero trovare di loro gusto questa produzione mentre chi ci si avvicina per la prima volta avrà qualche difficoltà a digerire il prodotto.