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Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente | Recensione - È solo nostalgia?

Sono finalmente arrivati gli attesissimi remake di quarta generazione: erano ciò che i fan nostalgici desideravano?

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Informazioni sul prodotto

Immagine di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente
Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente
  • Sviluppatore: ILCA
  • Produttore: The Pokémon Company
  • Distributore: Nintendo
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 19 novembre 2021

La quarta generazione di Pokémon è diventata fin dai tempi del suo arrivo una delle più amate dagli appassionati della saga: i primi Diamante e Perla non furono estremamente rivoluzionari, ma rappresentarono i primi capitoli a sfruttare le funzionalità di Nintendo DS, come la connessione Wi-Fi e il touch screen, portando allo stesso tempo avanti l'ottimo lavoro fatto dai predecessori.

Dopo aver dunque potuto rigiocare le prime tre generazioni grazie ai rispettivi remake — nel caso delle avventure ambientate a Kanto, avendone addirittura due su console diverse — i fan sapevano che era solo questione di tempo prima di poter tornare ufficialmente a Sinnoh, la regione che ha fatto scoprire a tanti giovani allenatori le iconiche creature di Game Freak.

Da quel lontano giorno sono passati ben 15 anni e Pokémon Company ha pensato fosse finalmente arrivata l'ora di svelare ufficialmente Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente, che fin dalla loro presentazione hanno dato l'impressione di essere delle riproduzioni fedeli dei capitoli originali. Ed effettivamente è stato proprio così: nel bene e nel male si è cercato di trasmettere nuovamente lo stesso feeling del gameplay che i fan nostalgici hanno amato.

E in un'era dove sembra che Game Freak stia tentando qualunque strada per proporre innovazioni divisive, il voler mantenere un legame forte con il passato non è comunque poco.

Proprio come 15 anni fa

A loro modo, Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente hanno già rappresentato una piccola rivoluzione: è infatti la prima volta che un capitolo «principale» della serie non viene sviluppato dalla stessa Game Freak, attualmente impegnata nella produzione di Leggende Pokémon Arceus, che dovrebbe esplorare proprio le origini di Sinnoh.

Questo importante incarico è stato invece affidato ai ragazzi di ILCA, alle prese con il primo gioco curato direttamente da loro stessi e che in passato avevano già collaborato alla realizzazione di Pokémon Home e a tanti progetti importanti, come ad esempio NieR Automata e Yakuza 0. Si tratta dunque di un team con grande esperienza nel settore, ma che per la prima volta si è ritrovato a lavorare da solo, pur con il supporto di alcuni sviluppatori chiave di Game Freak, a un nuovo grande titolo atteso da milioni di fan in tutto il mondo.

A differenza di quanto accaduto con precedenti remake della serie, forse proprio per il fatto di essere al loro primo vero progetto, la volontà degli autori di rispettare il passato è apparsa evidente in ogni singolo istante trascorso con l'avventura: l'idea degli sviluppatori era quella di realizzare una conversione fedele degli originali Diamante e Perla, ripulendoli ed implementando alcuni piccoli cambiamenti «quality of life» che però non vanno a scontrarsi con l'esperienza originale.

Questa decisione diventa particolarmente evidente osservando i modelli dei personaggi nell'overworld, che con il loro aspetto tipicamente chibi richiamano perfettamente non solo lo stile grafico delle sprite utilizzate su Nintendo DS, ma anche la storica prospettiva a volo d'uccello, ormai quasi del tutto abbandonata dopo il passaggio alla grafica 3D della serie.

I primi momenti potrebbero dunque essere stranianti per chi é ormai abituato alle tecnologie più moderne, ma basteranno pochi istanti per conquistare anche i più scettici: del resto, si è trattato di una formula che ha condizionato i migliori anni, da un punto di vista qualitativo, del franchise.

Naturalmente le battaglie stesse non sono cambiate rispetto a quanto si era abituati in passato, seppur proprio per il loro voler essere fedeli al passato alcuni fan potrebbero rimanere delusi dall'assenza di nuove feature e di rivoluzioni, come avrebbe potuto essere il ritorno della Mega Evoluzione.

C'è però da dire che Diamante e Perla erano già in origine estremamente ricchi di contenuti, che sono stati riproposti così com'erano e con qualche piccolo adattamento per la conversione su Nintendo Switch. Inoltre, l'aggiunta del tipo Folletto, che ricordiamo essere stato introdotto soltanto nella sesta generazione e che dunque era assente, consente comunque di vivere queste avventure in forma rinnovata, dato che alcuni Pokémon che nel passato avremmo ignorato potrebbero essere presi in considerazione per battere alcuni degli avversari più ostici.

Nostalgia canaglia

Tra una battaglia e l'altra si potrà scegliere di esplorare i sotterranei — da soli o in compagnia dei propri amici, alla ricerca di materiali preziosi e di Pokémon più rari — di partecipare alle Super Gare, un minigioco simile ad un rhythm game che doveva rappresentare un'evoluzione dell'omonima feature introdotta su Rubino e Zaffiro, di personalizzare le nostre Pokéball con esclusivi bolli ed effetti speciali da esibire durante la battaglia, oltre che naturalmente di dedicarsi al completamento del nostro Pokédex.

Queste attività non sono obbligatorie e possono essere ignorate durante tutta la campagna, ma rappresentano comunque un piacevole passatempo per potersi divertire spensieratamente a Sinnoh, catturando potenzialmente anche l'attenzione dei fan più giovani.

A differenza di quanto accaduto con Let's Go, Diamante Lucente e Perla Splendente hanno scelto di non introdurre alcuna forma alternativa che non fosse già esistente nella quarta generazione: questo significa che non sarà possibile ottenere Pokémon provenienti dalle regioni di Galar o Alola, pur essendo inclusa la controparte «classica». Ciò toglierà inevitabilmente un pizzico di varietà per la scelta dei Pokémon, ma vale la pena di ricordare che per quanto riguardava i remake di Kanto la decisione fu quasi obbligata, a causa della debolezza del Pokédex di prima generazione, mentre per quello di Diamante e Perla non è stato ritenuto necessario.

Pur tenendo infatti conto dello sbilanciamento di alcuni tipi, in primis la quasi totale assenza di Pokémon di tipo fuoco, va comunque sottolineato che è possibile costruire team equilibrati con un'ampia scelta di compagni, lasciando dunque la possibilità di sperimentare in ogni occasione.

Ed è proprio citando questo ultimo dettaglio che occorre aprire una doverosa parentesi su uno degli aspetti più controversi delle ultime avventure di Game Freak, ovvero la decisione di obbligare gli utenti a far guadagnare esperienza a tutti i Pokémon del team dopo ogni battaglia. Va però detto che, a differenza dei capitoli precedenti, questa feature è apparsa molto più bilanciata e ci ha permesso di avere una vera sfida contro i Superquattro e la Campionessa: la nostra squadra al termine della campagna aveva esattamente il livello che ci si aspettava e le battaglie sono state ugualmente difficili, anche per via delle strategie adoperate da molti dei nostri rivali.

La mano di ILCA si è infatti vista particolarmente nella gestione delle battaglie: pur lasciando le composizioni delle squadre identiche a quanto visto nei capitoli originali, ignorando dunque le revisioni di Platino, gli sviluppatori hanno deciso di rendere le battaglie più interessanti, migliorando l'intelligenza artificiale dei nostri avversari. Ad esempio, potremo vederli spesso decidere di ritirare un Pokémon dalla battaglia se la situazione non dovesse mettersi per il verso giusto, o scoprire che sono stati equipaggiati con oggetti studiati appositamente per limitare le nostre capacità offensive.

Si tratta di una scelta che abbiamo apprezzato particolarmente e che solitamente è possibile vedere soltanto nel post game delle avventure, motivo per cui ci auguriamo che Diamante Lucente e Perla Splendente possano rappresentare un punto di svolta per la gestione degli scontri anche per i futuri capitoli.

Un'altra scelta particolarmente controversa è stato invece il ritorno delle MT monouso: proprio come accadeva nei primi giochi della serie, gli utenti dovranno dunque scegliere accuratamente quali mosse vorranno far apprendere e a quali Pokémon. Una scelta di game design re-introdotta per incentivare la strategia per la composizione delle squadre, ma che potrebbe non essere apprezzata dai fan che amano sperimentare e che non vogliono correre troppi rischi. Va comunque detto che molte Macchine Tecniche ci verranno consegnate in molteplice copia, proprio per consentire qualche piccolo azzardo in più.

Inoltre, è stato deciso di rimuovere quasi del tutto le MN, necessarie per poter procedere nell'avventura: saranno comunque presenti sotto forma di MT, ma non saremo obbligati ad insegnarle ad alcun membro della nostra squadra, rimuovendo la necessità di avere il «Bidoof» di turno a occupare uno dei sei slot. La mossa in questione, come per esempio Spaccaroccia e Taglio, sarà infatti visibile nel nuovo PokéKron, l'orologio che ci accompagnerà nella nostra avventura, e potrà essere utilizzata in ogni momento premendo il relativo pulsante o, molto più semplicemente, premendo il tasto A di fronte al nostro ostacolo.

Naturalmente, sarà comunque obbligatorio non solo aver prima trovato la MT in questione, ma anche aver ottenuto la medaglia della relativa palestra, senza la quale non potremo accedere alla mossa. Le MN saranno utilizzate da alcuni Pokémon selvatici che sceglieranno di dare una mano: la maggior parte saranno proprio Bidoof, citando dunque alcuni dei più popolari meme dei fan di Diamante e Perla.

Un diamante grezzo

Vale inoltre la pena di sottolineare che il PokéKron è l'unica feature di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente a sfruttare il touch screen, pur essendo ovviamente possibile utilizzare anche i controller tradizionali: curiosamente, nessun altro menù del gameplay sfrutterà i controlli con il tocco. Appare chiaro che il motivo è da ricercarsi nel fatto che il PokéKron, nei giochi originali, serviva a riempire lo schermo touch e che è stato il modo con cui ILCA ha voluto rendere omaggio a questa gradevole feature, ma risulta decisamente strano non poterlo utilizzare nemmeno per spostare i Pokémon della nostra squadra.

A livello tecnico, i remake non provano a spingere al limite l'hardware della console, né è loro intenzione farlo: richiamando quanto fatto in precedenza da Let's Go, l'idea è quella di offrire uno stile artistico molto più gioioso, colorato e che riesca a reinterpretare con le tecnologie odierne i titoli del passato.

Non è un caso che Diamante e Perla riescano a dare il meglio se giocati in modalità portatile, dato che sembrano essere studiati proprio per essere giocati in quella risoluzione e che difficilmente farà emergere difetti grafici. Ci aspettavamo di più invece dalla colonna sonora, dove è stato effettuato solo il classico compitino di riproporre le musiche originali con strumenti più moderni, ma che nella maggior parte dei casi fanno perdere efficacia alla colonna sonora, salvo alcune doverose eccezioni, come il tema della Campionessa o dei leggendari Dialga e Palkia.

La campagna ha una longevità media di circa 20-25 ore, in linea dunque con gli standard del gioco originale, ma la durata può allungarsi notevolmente se i giocatori sceglieranno di completare ogni singola attività secondaria e se si dedicheranno al completamento del Pokédex. Inoltre, il post game incoraggerà gli utenti a non smettere mai di giocare, offrendo anche diverse sfide adatte solo agli allenatori più forti.

A fare un passo indietro è stata però la gestione delle meccaniche competitive, un aspetto su cui Spada e Scudo ha dimostrato di puntare molto: l'idea che emerge da Diamante Lucente e Perla Splendente è che siano giochi dedicati a chi vuole divertirsi a migliorare con i propri Pokémon preferiti, senza dover necessariamente dimostrare di essere i migliori al mondo.

In questo senso, riteniamo l'idea un ottimo punto di partenza: Pokémon Company ha spesso affermato di voler realizzare giochi in grado di accontentare i gusti di tutti ed i remake di quarta generazione sembrano essere una evidente mano tesa ai giocatori nostalgici dei titoli di una volta, tenendo conto dei relativi pregi ma anche dei relativi difetti.

L'augurio è che questi titoli riescano ad essere un punto di svolta per la serie per il ritrovamento di una via che, in più di un'occasione, sembra essere stata smarrita in nome dell'innovazione. Del resto, la lezione più importante che arriva da questi remake è che spesso e volentieri è meglio continuare a lavorare su ciò che funziona, piuttosto che provare a stravolgere tutto per creare l'effetto novità.

Versione recensita: Pokémon Diamante Lucente

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Voto Recensione di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente - Recensione


7.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Rivisitazioni fedeli di Diamante e Perla, con tutti i loro pregi...

  • Buona longevità e tanti contenuti post game

  • La condivisione dell'esperienza è più bilanciata

  • Lo stile grafico è piacevolmente nostalgico

Contro

  • ... ma anche con tutti i loro difetti

  • Per la colonna sonora si poteva fare di più

  • La scelta di ignorare i contenuti di Platino non è convincente

  • Chi si aspettava novità resterà deluso

Commento

Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente non sono altro che remake incredibilmente fedeli agli originali giochi usciti 15 anni fa su Nintendo DS. Ma è proprio la volontà di non fare forzature o rivoluzioni il loro più grande successo: con pochi efficaci cambiamenti per adattarli agli standard moderni, ILCA è riuscita a confezionare prodotti che, pur non essendo perfetti, riportano i giocatori indietro nel tempo per riscoprire una delle generazioni di Pokémon più amate di sempre. Non sono coraggiosi né i migliori giochi della serie, ma hanno un forte rispetto dei titoli originali e di chi li ha giocati, e fanno di tutto per dimostrarlo. Per un franchise con milioni di fan, questo non è poco.
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