I peggiori film e serie TV tratti dai videogiochi | La classifica

La classifica dei peggiori film e serie TV ispirati ai videogiochi, dagli anni '90 ad oggi. Anche le cose non riuscite meritano di essere ricordate, no?

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un aumento esponenziale del numero di film e serie TV basati sui videogiochi. Questa tendenza può essere attribuita in parte alla crescente popolarità del medium, ma anche alla qualità dei giochi stessi. Non sempre, però, i produttori sono stati in grado di mantenere intatta l'essenza dell'opera originale, e allo stesso tempo adattare una storia in modo che fosse coerente con il mezzo cinematografico o televisivo.

Ecco quindi che, in tempi più o meno recenti, alcune trasposizioni per il cinema o la TV hanno incontrato serie difficoltà a soddisfare le aspettative dei fan, con prodotti talvolta così trash da risultare lontani anni luce dalla qualità dell'opera da cui traevano ispirazione.

Se su SpazioGames.it abbiamo di recente deciso di pubblicare la classifica dei migliori film e serie TV ispirati ai videogiochi, ora è invece il momento di stilare la classifica dei 7 titoli dei peggiori film e serie TV ispirati ad altrettanto famosi videogame.

7) Mortal Kombat (2021)

Mortal Kombat ha ricevuto un numero notevole di trasposizioni transmediali, dai film alle serie TV, passando per i cartoni animati e i fumetti. Il reboot diretto da Simon McQuoid e uscito nelle sale americane e su HBO Max nel 2021 non è purtroppo riuscito ad accostarsi ai big, né tantomeno al primo film live-action uscito nel 1995.

Come del resto vi abbiamo spiegato anche nella nostra recensione pubblicata ai tempi dell'uscita italiana, la pellicola ce la mette tutta per replicare a schermo la sequela di combattimenti uno contro uno visti in sala giochi e sulle console casalinghe, mancando purtroppo di un vero torneo di arti marziali a fare da contorno alla vicende di Sub-Zero, Scorpion e soci.

Un po' uno spreco, sperando che un eventuale sequel – già annunciato nei mesi scorsi, ma sparito dai radar – possa fare meglio.

6) Monster Hunter (2021)

Paul W. S. Anderson, regista che negli anni ha deciso di sfruttare a dovere la saga horror di Resident Evil con risultati altalenanti, ha deciso di avvicinarsi a un’altra serie di successo targata Capcom, ossia quella di Monster Hunter. Nonostante le buone premesse, a quanto pare il risultato finale non è stato sicuramente dei migliori (ve lo abbiamo raccontato nella recensione).

Chi ha giocato a un qualsiasi episodio della serie Capcom sa bene che il punto cardine dell’esperienza è la caccia ai mostri. Nel film di Monster Hunter, in poco più di un’ora e mezza di durata complessiva della pellicola, meno della metà sono dedicate alle spettacolari battaglie contro i bestioni.

Il tenente Artemis (Milla Jovovich) e un misterioso cacciatore (interpretato da Tony Jaa) passano infatti gran parte del tempo a chiacchierare di cose futili, lascando gli scontri sullo sfondo. Il film gratta quindi solo la superficie di una mitologia e un universo ricco di potenzialità, sfruttato al minimo sindacale.

La pellicola di Anderson finisce quindi nel marasma dei film brutti tratti dai videogiochi, pur non guadagnando la vetta della classifica.

5) Assassin's Creed

Assassin’s Creed, il film tratto dall’omonima saga videoludica che racconta l’eterna guerra fra la Fratellanza degli Assassini e l’Ordine dei Templari, era un piccolo sogno per i fan: un cast davvero stellare, che vedeva al suo interno attori del calibro di Michael Fassbender e Marion Cotillard, avrebbe dovuto essere una garanzia di qualità, per un produzione di altissimo livello. Purtroppo non è così.

Nonostante gran parte del merito della riuscita di questo film è proprio di Fassbender, la regia di Justin Kurzel – in ogni caso molto precisa e attenta ai dettagli – non riesce a nascondere il vero difetto di Assassin’s Creed, ossia l'incapacità con la quale manca spirito lo spirito alla base di una della saghe più famose e vendute nella storia dei videogame.

Le sequenze ambientate in Spagna nel XV secolo sono davvero risicate all'osso, oltre al fatto che se le scene d'azione incentrate sugli Assassini sono poche, mal gestite e, soprattutto, confusionarie.

Nonostante si fosse messo in testa di essere una piccola rivincita dei film tratti da videogiochi di successo, Assassin’s Creed ha dimostrato come adattamenti di tale portata necessitino anche di molta sostanza, oltre alla proverbiale forma.

4) Street Fighter - Sfida Finale

Con Street Fighter - Sfida Finale si parla di un film entrato giocoforza nel mito, pur essendo di fatto una delle peggiori trasposizioni videoludiche sul grande schermo. Diretta da Steven E. de Souza, la pellicola vedeva la partecipazione di attori come Jean-Claude Van Damme, Raul Julia e Ming-Na Wen, un cast di primo livello per un progetto che, per quanto goffo e mal riuscito, non possiamo non ricordare con un certo affetto.

Street Fighter – Sfida Finale tenta, fallendo rovinosamente, di innestare gran parte dei lottatori visti nel celebre picchiaduro Capcom in un lungometraggio vero e proprio, ma con una serie così ampia di inesattezze, errori e forzature da fare indispettire anche il fan più sfegatato. La trama, di base, è perlopiù un pretesto: nella nazione di Shadaloo è in corso una guerra che vede il generale M. Bison contro il mondo intero. Il despota chiede un riscatto per poter soddisfare la sua sete di potere, ma ecco che il colonnello Guile – con l’aiuto di altri improbabili personaggi come Ryu, Ken, Cammy e Honda – si pone l'obiettivo di fermare Bison e la sua armata. Fine.

Per il resto, in Sfida Finale è quasi tutto sbagliato o dozzinale: dalla resa di alcuni lottatori (Blanka, Dhalsim e Honda su tutti), alla storia principale, passando per le sequenze d'azione goffe e mal riuscite. Al netto dei difetti, però, il primo film di Street Fighter è in ogni caso una pellicola a cui non si può volere bene, più per una certa nostalgia che per la qualità stessa del lungometraggio.

3) Super Mario Bros. (1993)

Considerato il peggiore film mai tratto da un videogioco, Super Mario Bros. ha acquisito con gli anni l'etichetta di film di culto. Diretto dal duo Rocky Morton e Annabel Jankel e dedicato ai due leggendari personaggi Nintendo, il progetto si è rivelato ai tempi un fallimento su tutta la linea, un pasticcio di idee incoerenti, citazioni strampalate e personaggi così grossolani da risultare quasi insopportabili. Eppure, nonostante tutto, sono in molti a ritenere il film unico nel suo genere.

La trama è una fusione strampalata tra la storia classica del videogame e un film di serie Z dalle tinte steampunk: 65 milioni di anni fa un meteorite precipitò sulla Terra causando l’estinzione di massa dei dinosauri. L’impatto divise però l’universo in due dimensioni contrapposte: quella degli umani e una alternativa nella quale i dinosauri si sono evoluti fino ad assomigliare a noi.

Nel mondo dei dinosauri, il perfido Koopa (Dennis Hopper) vuole impossessarsi di un frammento perduto del meteorite che estinse i sauri, con lo scopo di fondere di nuovo insieme i due mondi e consentire così al dittatore di governare su entrambi. A tentare di salvare la situazione intervengono i fratelli Mario, due buffi idraulici di New York intenti a mettere al sicuro la principessa Daisy.

Al di là dell'aspetto fin troppo dark e di alcuni palesi problemi durante le riprese, Super Mario Bros. sbaglia tutto, ma proprio per questo – un po' come per il precedente Street Fighter - Sfida Finaleè quasi impossibile non volergli bene.

2) Resident Evil: La serie

Con la serie di Resident EvilNetflix ha deciso di lanciarsi nel campo degli horror proponendo un progetto sicuramente ambizioso, ambientato anni dopo gli eventi di Raccoon City e con un cast di personaggi – quasi – del tutto nuovo di zecca. Peccato solo che, senza girarci troppo attorno, la serie è quello che mai e poi mai avremmo voluto vedere in un prodotto dedicato alla saga di survival horror Capcom (come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione).

Già la trama di base non promette nulla di buono: siamo nel 2036: quattordici anni dopo la diffusione di “Joy” – un prodotto che avrebbe dovuto lenire le sofferenze della popolazione ma che finisce con il causa, invece, così tanto dolore da stravolgere per sempre il mondo intero – Jade Wesker (Ella Balinska) lotta per la sopravvivenza in un mondo sopraffatto da morti viventi.

Mentre Jade tenta di sopravvivere, la sua mente torna al passato, più precisamente a New Raccoon City, luogo nel quale il padre Albert Wesker (Lance Reddick) gestisce i loschi affari della Umbrella Corporation, assieme a sua sorella gemella Billie (Siena Agudong). La catastrofe, ovviamente, è dietro l'angolo.

Resident Evil: La serie sembra un prodotto realizzato non solo da chi non ha mai giocato neanche cinque minuti a un qualsiasi capitolo della serie horror videoludica, ma anche da chi non ha mai visto uno show televisivo in vita sua. Senza scomodare big come The Last of Us di HBO, la serie scritta da Andrew Dabb è uno spreco di risorse e il modo peggiore per sfruttare una IP di pregio come quella di Biohazard sul piccolo schermo. Da dimenticare, dall'inizio alla fine.

1) Alone in the Dark

Nei primi anni Duemila, un regista si era messo in testa di voler rovinare quante più proprietà intellettuali possibili, portandole sul grande schermo nel modo più trash e sconclusionato fattibile: stiamo parlando di Uwe Boll. Il cineasta, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco si occupò anche di quella che – a conti fatti – è quasi certamente la peggiore trasposizione di un videogioco mai vista al cinema dall'alba dei tempi, ossia Alone in the Dark.

Ispirato per sommi capi al gioco uscito nel 2001, Alone in the Dark racconta delle delle indagini di Edward Carnby (Christian Slater), ex agente del Bureau 713, ossia l'Agenzia per le Ricerche Paranormali. Dopo essere tornato dall'Amazzonia, dove ha recuperato un prezioso artefatto della tribù degli Abskani, Carnby inizia a indagare sulla misteriosa morte di un amico assieme all'antropologa (ed ex fidanzata) Aline Cedrac (Tara Reid). Ciò che attenderà i due sarà un mondo di orrori raccapriccianti, ma più per la resa blanda generale che per la spaventosità del tutto.

Una regia quasi del tutto piatta e priva di guizzi, unita a una trama che sembra uscita da un episodio brutto di X-Files, sono solo la punta dell'iceberg di un film terribile da ogni punto di vista, incluso quello recitativo. Il bravo Slater ce la mette davvero tutta per non sfigurare all'interno del film di Boll, ma l'atroce messa in scena di Alone in the Dark schiaccia qualsiasi velleità attoriale e non solo, per un lungometraggio di serie Z in piena regola.

Insomma, possiamo parlare del peggior film tratto da un videogioco, in assoluto? Assolutamente sì.


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