Ora a Firenze c'è una statua di Aloy: celebra le grandi donne e i loro valori

In vista di Horizon: Forbidden West, PlayStation Italia ha fatto erigere una statua temporanea ad Aloy nel cuore di Firenze.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Ci siamo trovati spesso, sulle nostre pagine, a parlare dell'importanza di un gaming per tutti. Un gaming che non faccia sentire fuori posto nessuno e in cui nessuno si senta in diritto di mettere a disagio qualcun altro per le sue differenze rispetto a quello che, per anni, è stato tramandato superficialmente come l'ideale "standard" del videogiocatore.

È per questo che tempo addietro abbiamo proposto le nostre riflessioni sull'importanza delle protagoniste dei videogiochi e il messaggio che possono comunicare all'intera community: uno di diversità, inclusione e di un medium dove c'è spazio per tutte le persone. Un messaggio che, evidentemente, anche PlayStation Italia sposa, considerando l'iniziativa che da oggi porta a Firenze una statua temporanea di Aloy, l'eroina dell'imminente Horizon: Forbidden West.

PlayStation, che ha pubblicizzato l'iniziativa sul suo blog ufficiale, ha spiegato che la statua rimarrà al suo posto fino al 25 febbraio e potete vederla in Piazza Madonna della Neve, nel Complesso delle Murate, nella città fiorentina che come ben sappiamo è una delle grandi e straordinarie culle culturali italiane.

Sappiamo che, in Italia, è stato evidenziato di recente il fatto che siano presenti pochissimi monumenti chiamati a celebrare il ricordo di donne che hanno compiuto grandi imprese nel passato: per questo, ecco che Aloy funge da "placeholder", nell'idea di PlayStation, incarnandole tutte.

«Protagonista del gioco, in uscita il 18 febbraio, Aloy è un’icona virtuale ma allo stesso tempo realistica.  Aloy rappresenta una delle possibili espressioni dell’incredibile complessità psicologica del genere umano, ai fini del racconto, non è centrale la differenza di genere, ma il valore della diversità» spiega, nella nota ufficiale, la divisione videoludica di Sony.

«Diversità intesa come unicità, come espressione della straordinarietà del singolo. Nata e cresciuta da emarginata, Aloy ha una prospettiva unica sul mondo. Si sente un’estranea, ma grazie alla sua intelligenza emotiva e a una spiccata empatia, con perseveranza impegno, sfida lo status quo per dedicarsi alla ricerca instancabile della verità e alla scoperta di sé».

Ed ecco che così l'eroina indomita di Guerrilla Games porta sulle sue spalle il simbolo delle donne del passato:

«La statua di Aloy a Firenze tiene il posto a tutte le donne del passato che ne abbiano condiviso i valori, contribuendo ad accrescere, in modi diversi e originali, a volte in maniera discreta ma significativa, il patrimonio artisticoculturalescientifico sociale del nostro Paese, pur non essendo sempre state celebrate nell’ambito della toponomastica».

La toponomastica italiana, ad oggi, ricorda soprattutto figure femminili legate a storia nazionale o locale, alla letteratura, alle religione o allo spettacolo. Poco spazio, invece, per le donne di scienza, delle arti figurative, del mondo del lavoro o dello sport.

«Il potere più grande della toponomastica» spiega Maria Pia Ercolini, Presidente di Toponomastica femminile «è creare modelli, rimandare a immaginari, oltre a rappresentare una volontà. L’iniziativa di Sony Interactive Entertainment Italia apre un canale di comunicazione preferenziale con le giovani generazioni sull’importanza di modelli culturali, una riflessione su quali vogliano conservare, e a quali vogliano dare valore».

E Firenze, con il giardino a Tina Anselmi, la terrazza Marielle Franco e la targa a Maria Petroncini sta lavorando attivamente per avere una toponomastica che ricordi e valorizzi i modelli al femminile, per le donne di oggi e quelle di domani.

Ora, per una settimana, potrà contare anche su Aloy.

Se volete seguire le avventure di Aloy, cominciate da Horizon: Zero Dawn per scoprire le sue origini da emarginata.