La nota testata internazionale Game Informer ha intervistato Yoshinori Kitase, producer dell’atteso Final Fantasy VII Remake, che ha fatto quanta più chiarezza possibile sul progetto in corso.In merito alla natura episodica, Kitase ha messo nuovamente i puntini sulle i, spiegando che “ogni singola parte della serie sarà un gioco di dimensioni normali. In Final Fantasy XIII, ad esempio, ogni capitolo raccontava la storia da un punto di vista differente. In qualche modo, era un po’ come tentare un approccio in un territorio sconosciuto. Mentre in Final Fantasy VII Remake abbiamo una storia pre-esistente, e non avrebbe senso se non venisse raccontata nella serie di più episodi nella sua interezza […] Ogni singola parte, dovrebbe essere pari alle dimensioni di uno dei giochi Final Fantasy XIII.” Al momento, però, Kitase non può ancora far sapere quanti giochi comporranno il Remake: “sì, abbiamo un’idea di quante release costituiranno la serie, ma non posso ancora renderlo noto.”Dopo aver precisato che non tutti i personaggi dell’enorme universo di Final Fantasy VII si vedranno nel gioco—anche se ci saranno molti riferimenti, anche nei dialoghi—Kitase ha anche spiegato che “all’inizio, pensavamo che poteva andare bene anche solo aggiornare la grafica del gioco, portandola ai livelli di Advent Children. Ma, per quanto riguarda lo stile di gioco e il sistema di battaglia, sono passati 20 anni dall’originale, e sono cambiate tante cose. Sono cambiati i trend, e credo che ci fosse bisogno di rivisitare e ripensare quell’aspetto, per il Remake.”Non si poteva non parlare anche del nuovo sistema di battaglia, che dice addio ai classici turni: “non siamo passati totalmente all’action, ma come dice il nostro director Tetsuya Nomura, Final Fantasy, dal punto di vista action, ha la sua migliore incarnazione in Dissidia. Per quanto riguarda le battaglie action che le persone hanno vissuto nella serie Final Fantasy, quelle sono quelle più popolari, in quest’epoca. Per quanto riguarda l’aspetto del battle system, ci stiamo ispirando a Dissidia. Non sarà così incentrato sull’action, ma ciò che trasmette il sistema di battaglia e l’aspetto che avrà, beh, la sua essenza è in pieno stile Dissidia.”
Kitase prosegue: “ci sono alcune scene che sono incise nella memoria dei nostri fan—come quando Cloud si veste da donna, o quella particolare scena legata a Aerith. In quell’epoca, si trattava delle tecnologie e della grafica più all’avanguardia, ma ora sembra un po’ una cosa da quattro soldi, sia per la grafica che per come sono realizzate. Probabilmente, molti si stanno chiedendo come faremo a riportare quelle scene in vita con la nuova grafica realistica, e come faremo ad esprimerle. Anche io sono molto interessato, ma è anche una grossa sfida. Per tutte queste scene che le persone ricordano, continuo a chiedermi come possiamo far fronte alle aspettative del pubblico, ed esprimerle con le tecnologie attuali.”“Sono sicuro che ci sono delle aree dove i nostri fan vogliono vedere dei cambiamenti, ed altre in cui non lo vogliono. Le opinioni dei nostri fan probabilmente sono divise tra questi elementi […] ma, anche se vogliamo ascoltare i loro pensiero, vogliamo anche stupirli per il modo in cui la storia può essere rivisitata, e per come le si può dare una rinfrescata.”Ebbene sì, la storia, perché Kitase spiega che “potremmo assolutamente riservare qualche sorpresa nella storia. Molte persone comprano i nostri vecchi giochi, spinte dalla nostalgia, e cominciano a seguire una storia che conoscono già. Quell’esperienza si riduce via via che prosegui. Se c’è dietro solo nostalgia, si tratta solo di seguire la storia, e non ci sono sorprese di alcun tipo. In questo senso, vogliamo trovare un equilibrio tra ciò che vogliamo cambiare e ciò che vogliamo tenere proprio per non perdere la nostalgia, ma anche per garantire delle sorprese.”Come vi sembrano queste dichiarazioni? In attesa di ulteriori dettagli, trovate l’intervista completa al link in calce.