Sviluppo dei videogiochi insostenibile, Capcom: «i prezzi sono troppo bassi»

Sviluppare i videogiochi è sempre meno sostenibile, e Capcom si unisce al pensiero per cui i videogiochi dovrebbero aumentare di prezzo.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

I videogiochi costano sempre di più in fase di sviluppo, e tra microtransazioni e aumenti di prezzo l'industria sta cercando di trovare un rimedio per stabilizzare i guadagni. Secondo Capcom i prezzi dei videogiochi sono troppo bassi.

Nonostante i listini di base siano aumentati, come potete vedere dai preordini su Amazon per i giochi sulle console di attuale generazione, questi prezzi potrebbero aumentare ancora in futuro.

Il fenomeno dell'aumento dei prezzi è già successo per quanto riguarda i servizi in abbonamento, con PlayStation Plus che ha subito anche gli effetti negativi della sua scelta. Succederà anche con Xbox Game Pass prima o poi, come ha già dichiarato Phil Spencer qualche giorno fa a proposito.

Un destino che potrebbe a questo punto colpire anche i videogiochi complessivamente, visto che secondo Capcom attualmente il prezzo medio di vendita è troppo basso.

L'azienda lo ha dichiarato tramite il suo presidente, Haruhiro Tsujimoto, in occasione di un panel durante il Tokyo Game Show 2023 (tramite PC Gamer).

In un intervento riguardo l'industria dei videogiochi giapponese, Tsujimoto ha commentato lo stato dei costi di sviluppo medio che, come per tutto il mondo, è in continuo aumento, dando la sua visione:

«Personalmente ritengo che i prezzi dei giochi siano troppo bassi. I costi di sviluppo sono circa 100 volte più alti rispetto all'era Famicom, ma i prezzi dei software non sono aumentati di molto. C'è anche bisogno di aumentare i salari. Considerando il fatto che i salari sono in aumento nel settore nel suo complesso, penso che l’aumento dei prezzi unitari sia un’opzione salutare per le imprese.»

Continuando nel dialogo con i vari interlocutori, il discorso è virato verso la possibilità che un aumento dei costi potrebbe danneggiare al contrario l'industria, in un periodo in cui l'economia globale non è rosea e gli acquisti di beni secondari come questi potrebbe essere accantonato.

Tsujimoto ha dichiarato:

«La fiducia delle imprese e i prezzi elevati hanno poco a che fare con l'industria dei giochi. Solo perché c'è una recessione non significa che non andrai al cinema o al concerto del tuo artista preferito. I giochi di alta qualità continueranno a vendere.»

Vedremo cosa succederà se e quando i prezzi aumenteranno globalmente. L'unica cosa certa è che da anni gli esponenti dell'industria del gaming avvertono sul pericolo della sostenibilità.

I report dichiarano costi di sviluppo ormai vertiginosi, e figure come Shawn Layden e Amy Hennig più volte hanno sollevato il discorso.