Il panorama videoludico potrebbe essere vicino a una delle trasformazioni più rilevanti degli ultimi decenni, con Sony apparentemente pronta ad abbandonare la tradizionale guerra tra console per adottare una strategia radicalmente diversa.
Le dichiarazioni emerse durante un recente incontro con gli investitori indicano infatti che il colosso giapponese sta ripensando il proprio approccio al mercato, spostando il focus dall’hardware alle piattaforme digitali e all’espansione della community.
A suggerire per primo questa svolta è stato Sadahiko Hayakawa, Vicepresidente Senior di Sony, durante una presentazione agli investitori.
Pur pronunciata in un contesto finanziario, la sua affermazione ha acceso immediatamente i riflettori sul futuro dell’ecosistema PlayStation:
«Nel settore del gaming, ci stiamo allontanando da un modello di business incentrato sull’hardware per muoverci verso una piattaforma che espande la community e aumenta l’engagement.»
Si tratta di un cambio di paradigma rispetto alla strategia tradizionale di Sony, storicamente fondata sull’esclusività dei contenuti per spingere le vendite delle proprie console. L’enfasi sull’espansione della community fa intuire l’intenzione di superare i confini dell’ecosistema PlayStation per raggiungere un’utenza più ampia.
Il cambiamento non resta teorico, trovando già applicazione concreta: il 26 agosto 2025 Helldivers 2 sarà il primo titolo pubblicato da PlayStation Studios a debuttare ufficialmente anche su Xbox. Un precedente che, fino a poco tempo fa, sarebbe stato impensabile, dati i rapporti di storica rivalità tra le due aziende.
La scelta di Helldivers 2 non è casuale: come live service game, beneficia di aggiornamenti costanti e di una community attiva nel tempo. Più ampia è la base di utenti, maggiore è il potenziale di crescita, motivo per cui Sony sembra disposta a superare le barriere tra piattaforme.
Le parole di Hayakawa si inseriscono in un contesto di più ampio rinnovamento strategico. Nello stesso incontro, il dirigente ha evidenziato come le attività creative, inclusi cinema, musica e gaming, rappresentino ormai il 60% dei ricavi consolidati del gruppo.
Nel settore videoludico, ciò si traduce in una valorizzazione dei contenuti più che dell’hardware, in un approccio che ricorda la strategia di Microsoft con Xbox Game Pass e “play anywhere”. Per Sony, tuttavia, sarebbe un passaggio inedito dopo vent’anni di filosofia opposta.
Resta da capire quanto Sony sia disposta a spingersi in questa direzione. Per i live service il multipiattaforma sembra una scelta obbligata, ma il destino delle esclusive single-player - come The Last of Us, God of War o Spider-Man - è tutt’altro che definito.
In un momento di transizione cruciale per l’industria, le logiche di mercato tradizionali si scontrano con la necessità di massimizzare i ricavi da investimenti sempre più onerosi. La dichiarazione di Hayakawa potrebbe essere soltanto il primo passo di una trasformazione destinata a rendere sempre più sfumati i confini tra le piattaforme.