La cancellazione del gioco di Black Panther da parte di Electronic Arts ha colto di sorpresa molti dipendenti di Cliffhanger Games, lo studio incaricato dello sviluppo.
Secondo diverse fonti interne citate da Bloomberg, la decisione è arrivata in modo inaspettato: il team era attivamente impegnato nel reclutamento di nuovo personale, e il progetto aveva appena superato uno dei cosiddetti “gate” di sviluppo, ovvero una fase di revisione interna in cui i dirigenti EA valutano se un gioco debba proseguire o meno.
Secondo chi conosceva bene il progetto mai nato, Black Panther stava iniziando a prendere forma, e nonostante le difficoltà iniziali, il team stava finalmente guadagnando slancio.
Tuttavia, altri addetti ai lavori riportano che i dirigenti di EA erano sempre più frustrati per i tempi di sviluppo, dato che dopo quasi quattro anni il titolo era ancora bloccato nella fase di pre-produzione.
Uno dei principali fattori del ritardo è che Cliffhanger Games, con sede a Seattle, aveva appena iniziato la fase di espansione, con molte assunzioni avvenute negli ultimi dodici mesi.
Alcuni degli sviluppatori licenziati questa settimana avevano iniziato a lavorare nello studio solo da poche settimane o mesi, rendendo la decisione ancora più traumatica per chi sperava in una stabilità lavorativa.
Per quanto riguarda il gioco in sé, Black Panther prometteva di espandere l'amatissimo sistema Nemesis introdotto da Shadow of Mordor (che trovate su Amazon).
Quel sistema consentiva ai nemici, in particolare gli orchi, di ricordare le azioni del giocatore e di evolversi in base a esse, creando una narrazione emergente altamente personalizzata. Cliffhanger voleva portare quell’idea a un nuovo livello nel contesto dell’universo Marvel.
Il piano prevedeva una struttura narrativa basata su più personaggi giocabili provenienti dal mondo di Black Panther, come T’Challa, Killmonger e Shuri. Tutti avrebbero gareggiato per conquistare il titolo di Pantera Nera, che garantisce forza sovrumana e il diritto di proteggere Wakanda.
Il giocatore avrebbe scelto uno di questi eroi, mentre gli altri sarebbero diventati rivali dinamici, con cui interagire e costruire relazioni nel corso del gioco.
Il concept aveva quindi potenzialità sia in termini narrativi che ludici, offrendo un’interpretazione matura e strategica del mondo Marvel. Purtroppo, tutte queste idee rimarranno sulla carta, almeno per ora.
È davvero un peccato vedere un progetto del genere cancellato dopo anni di sviluppo e promesse. L’idea di un Black Panther con struttura aperta, meccaniche ispirate al Nemesis System e una narrazione centrata sulla lotta per il titolo era audace e diversa dal solito approccio “open world Marvel” già visto.