Il tempo passa per tutti, persino per le leggende. Oggi, 12 giugno 2025, Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots compie ben 17 anni.
Pubblicato in esclusiva su PlayStation 3 nel 2008 (e avvistabile ancora su Amazon), il titolo diretto da Hideo Kojima rappresenta ancora oggi uno dei momenti più alti mai toccati dall'intera saga di Metal Gear – e, senza esagerazioni, uno dei picchi più emozionanti mai raggiunti dal videogioco narrativo moderno.
Era il 2008 quando Solid Snake, ormai invecchiato e malato, ci trascinava con sé in una corsa contro il tempo, in un mondo dove la guerra era diventata routine industrializzata e dove le linee tra bene e male si facevano sempre più sfocate.
MGS4 non era solo la chiusura di una trama intricata iniziata nel 1987 con il primo Metal Gear su MSX: era un addio sentito, commovente, quasi lirico, a uno dei personaggi più iconici che il medium abbia mai conosciuto.
Con il suo mix di cutscene interminabili, momenti action mozzafiato e colpi di scena degni di un romanzo cyberpolitico, Guns of the Patriots fu – e rimane – un’opera divisiva.
C’era chi lo amava alla follia, chi criticava la sua struttura quasi cinematografica, un po' come il più recente Death Stranding. Ma nessuno poteva negare la portata tecnica e narrativa dell’ultimo saluto di Solid Snake.
A distanza di 17 anni, MGS4 è purtroppo ancora confinato a quella vecchia PlayStation 3, senza un remaster, un porting, né una riedizione moderna – un destino beffardo per un titolo che chiude uno dei capitoli più importanti della storia PlayStation.
I fan lo invocano da anni, ma Konami sembra ignorare sistematicamente la richiesta. Forse qualcosa cambierà con Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, ma per ora il ritorno di Guns of the Patriots resta solo un desiderio. Perché alcune guerre non finiscono mai.