Nel corso del week-end, mentre il senatore Rockefeller riproponeva il suo discusso disegno di legge per chiedere alla National Academy of Science di avviare l’ennesimo studio sull’impatto dei videogiochi violenti sui bambini (oltre a quello già proposto dal Presidente Obama), il Senatore della California Leland Yee è tornato a parlare contro l’industria videoludica e i suoi utenti.Yee, Democratico, è una vecchia conoscenza nell’ambiente videoludico: il senatore ha attirato più volte su di sè l’attenzione (o meglio, l’ira, nda) dei videogiocatori e degli operatori dell’industria videoludica negli ultimi otto anni, partendo dal 2005, quando accusò l’ESRB -l’organo che certifica e ratifica i videogiochi in base ai contenuti- di essere stata a conoscenza fin dal principio dell’inclusione dei controversi contenuti svelati dal mod Hot Coffee in GTA: San Andreas e, successivamente, di aver proposto una legge che rendesse illegale la vendita di videogiochi classificati “M for Mature” (ovvero per persone dai 17 anni in su) ai minori di 18 anni, legge approvata e poi giudicata incostituzionale, nel 2011, dalla Corte Suprema Americana.In modo non dissimile da quanto fatto dall’ex avvocato Jack Thompson, Yee ha fatto parlare di sè in qualsiasi attività politica californiana che riguardasse i videogiochi violenti, come quando, nel 2009, si allineò al Governatore Schwarznegger (repubblicano, immaginate il paradosso, nda) quando quest’ultimo si appellò alla Corte Suprema per evitare l’annullamento di un’altra legge che criminalizzasse la vendita di videogiochi “ultraviolenti” ai minori.In seguito ai tragici fatti del Connecticut (e alle altre 3-4 sparatorie che si sono verificate nell’ultimo mese negli Stati Uniti, ma evidentemente queste non fanno altrettanto notizia) e all’annuncio, da parte del rieletto Presidente barack Obama di un nuovo studio per indagare l’impatto dei videogiochi violenti sui giovani, Yee ha approfittato dell’occasione per dichiarare che i videogiocatori non dovrebbero avere parola nell’annoso dibattito sui videogiochi violenti.”I giocatori dovrebbero semplicemente stare zitti”, Yee ha affermato al San Francisco Gate, aggiungendo “I giocatori non hanno credibilità in questa discussione. Si tratta proprio della loro sete di violenza e della sete di soldi dell’industria. Questa è un’industria multi-miliardaria, qui si parla del loro interesse personale”.Fortunatamente per lui, il senatore Yee dev’essersi accorto di averla sparata un po’ troppo grossa per cui, qualche ora più tardi, ha postato due messaggi su Twitter per cercare di riparare al danno, affermando che “non ha usato le migliori parole nell’intervista”, nel senso che voleva solo evidenziare il conflitto d’interesse dell’industria videoludica nel dibattito sulla “gun violence”, e che “rispetta i videogiocatori, avendone molti nel suo staff (quasi fossero una specie o una categoria sociale protetta, nda), ma l’industria ha guadagnato alle spese dei bambini.”Insomma, è evidente che i videogiocatori non devono guardarsi solo dalla “sete di popolarità” dei politici eletti di parte repubblicana.