Il padre di God of War non ci sta: Drawn to Death non è pay-to-win

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Vi abbiamo riferito ieri che David Jaffe, noto autore di God of War ed attualmente impegnato come game director su Drawn to Death, aveva fornito alcuni dettagli sul sistema di monetizzazione dell’esclusiva PlayStation 4 free-to-play. Oggi, quest’ultimo è tornato sull’argomento, fornendo ulteriori delucidazioni e ricacciando le accuse che vorrebbero il prodotto essere un pay-to-win. “Pay-to-win?” ha dichiarato. “Nemmeno un po’. Anche se fossi costretto ad usare il contante per comprare le armi – e non lo sei – non sarebbe ancora pay-to-win, visto che le armi sono disegnate in maniera tale da essere bilanciate e avere ciascuno i suoi pro e contro, giusto? O forse mi sto perdendo qualcosa?””Per quanto riguarda le mappe, potrete pagare con moneta reale o con moneta virtuale per alcune – o, almeno, questo è il nostro piano al momento – ma il modo in cui gestiremo la cosa non dividerà la user base. Alla fine di ogni match, i quattro giocatori votano la mappa in cui vogliono giocare il prossimo. Poi, c’è una ruota che gira con quelle quattro scelte, e quella che viene pescata sarà l’area della prossima sfida. Quindi, più sono gli utenti che propongono la stessa mappa, più sono le possibilità che sia la successiva.””Se vedessi qualcuno proporre il voto per una mappa che non hai, puoi comunque votarla, anche se non la hai. Questo ci consente di vendere alcune mappe (che sono tra le cose più costose da realizzare), senza dividere l’utenza” ha spiegato Jaffe.Fonte: DualShockers

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