L'iniziativa Stop Killing Games potrebbe essere presto discussa nel Parlamento europeo, cosa che potrebbe sperare — secondo i promotori della petizione — a nuove leggi per impedire che vengano uccisi per sempre videogiochi regolarmente acquistati.
Sebbene inizialmente sembrasse quasi "spacciata", nelle ultime settimane c'è stato un boom considerevole di firme, al punto da aver ormai superato il milione di firme necessario per la discussione.
Potrebbero esserne necessarie ancora per sostituire eventuali firme non valide, ma intanto un primo traguardo è già stato raggiunto: non è un caso che, adesso, anche l'industria videoludica ha deciso di rispondere pubblicamente all'iniziativa.
Come segnalato da PCGamer, è infatti arrivato un comunicato diretto proprio all'iniziativa Stop Killing Games emanato da Video Games Europe, lobby che rappresenta la maggior parte dei publisher videoludici che operano sul mercato europeo. Che, con sorpresa di nessuno, non è esattamente entusiasta dell'iniziativa.
Video Games Europe sottolinea che comprende pienamente la frustrazione di non poter più accedere a un videogioco dopo lo spegnimento dei server, ma che gli sviluppatori si sono sempre impegnati a comunicare i cambiamenti e lo spegnimento con il giusto preavviso, rispettando le attuali leggi in vigore.
La posizione dell'associazione è che i server privati non rappresenterebbero spesso la soluzione ideale, in quanto non potrebbero garantire sempre la giusta protezione per attività illegali o per proteggere i dati degli utenti.
Inoltre — e a pensar male, mi verrebbe da sospettare che sia solo questo il nocciolo della questione — Video Games Europe spiega che l'iniziativa «limiterebbe la scelta degli sviluppatori, rendendo la creazione di questi videogiochi costosi in modo proibitivo».
Una replica che francamente mi convince poco e sembra pensarla allo stesso modo anche il promotore principale dell'iniziativa, Ross Scott, che commenta scherzosamente di aver «stuzzicato il vespaio» nel suo ultimo video.
Insomma, che agli sviluppatori piaccia oppure no, l'iniziativa Stop Killing Games sembra destinata ad andare avanti per la sua strada: questo non significa necessariamente che arriveranno leggi al riguardo, dato che il tutto dovrà comunque essere discusso nel Parlamento europeo, ma si potrebbe comunque arrivare a novità che rendano più facile preservare i videogiochi.
Del resto, dopo il leggendario caso The Crew che ha dato origine all'iniziativa, adesso anche Electronic Arts ha deciso di seguirne l'esempio staccando per sempre la spina ad Anthem. L'ennesimo segnale, a prescindere dalla qualità dei giochi, che qualcosa deve cambiare il prima possibile.
Vi terremo informati sulle nostre pagine se ci saranno ulteriori aggiornamenti al riguardo: potete supportare il nostro lavoro acquistando i vostri prossimi giochi preferiti su Amazon, magari approfittando delle offerte del Prime Day.