In una recente intervista, il game designer di Firaxis Jake Solomon ha elogiato le qualità di 2K per essere un publisher audace e collaborativo.”Vi dico, con noi, 2K va assolutamente d’accordo perché sono creativamente coraggiosi.“, ha affermato Solomon nell’intervista, “Ho lavorato molte volte con loro da un punto di vista creativo e non ci sono mai state questioni del tipo ‘Beh, che qualità ha il gioco, che cos’è questo e quello’. Ho lavorato con un sacco di altri editori nel corso degli anni, ma con 2K, la conversazione è quasi sempre creativa, come ad esempio ‘Come stai facendo questo lavoro, questo sarà qualcosa di unico per i giocatori, e come creiamo questo e quello’. Credo che quello che dirò su di loro in futuro è che ho apprezzato moltissimo il lavoro fatto insieme.“.Solomon, che lavora come lead designer su XCOM: Enemy Unknown, ha dichiarato di essere stato colpito dai commenti del direttore di 2K Christoph Hartmann, il quale ha affermato che i titoli di strategia non sono contemporanei, perché “non rappresenta” quello che avviene fra l’editore e Firaxis.”Sono sicuro che fosse semplicemente fuori contesto, perché, ovviamente, lavoro molto con lui, e voglio dire che egli ha dimostrato che ciò che conta è seguire sempre le proprie scelte. Comunque resta il fatto che sia una delle più grandi software house del mondo e so che è sempre stata profondamente collaborativa.“.Solomon ha inoltre citato XCOM come esempio di impegno di 2K per la creatività nei giochi, piuttosto che guadagnare soldi con questi ultimi, e descrive il progetto come “pazzo” in termini di investimenti richiesti.”Quando abbiamo parlato a 2K di questo progetto, loro non hanno esclamato ‘Bene, come sarà questo gioco?’ o ‘Beh, non è come gli altri giochi che avete sviluppato’, ma sono stati incuriositi dal fatto che X-COM fosse diverso da qualsiasi altro gioco, e così si sono dimostrati molto favorevoli nel svilupparlo. Il nostro tempo di sviluppo è stato lungo, mi hanno sempre dato tutto quello di cui avevo bisogno, il tempo per sviluppare, le persone che mi servivano, quindi si, credo che la frase detta da Hartmann fosse semplicemente fuori contesto, per come lo conosco personalmente.“.