Bungie finisce sotto accusa per discriminazioni razziali

L'azienda autrice di Destiny 2 è stata denunciata dall'ex-responsabile delle risorse umane, che accusa Bungie di aver compiuto discriminazioni razziali.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Torniamo a parlare di discriminazioni all'interno degli studi di sviluppo, stavolta con Bungie e delle accuse rivolte da una ex-dipendente relative a presunte discriminazioni razziali.

L'azienda che è attualmente impegnata nella gestione di Destiny 2 (lo trovate ) si sarebbe comportata in modo scorretto con un membro del suo staff.

Come riporta VGC, infatti, l’ex-responsabile delle risorse umane di Bungie ha fatto causa alla società, sostenendo di essere stata ingiustamente licenziata dopo aver sollevato un potenziale caso di discriminazione razziale.

Ingrid Alm, l'ex-dipendente, è entrata a far parte di Bungie nel maggio del 2022 e afferma che alcuni mesi dopo le è stato chiesto di indagare sulle prestazioni di un dipendente, conosciuto come "James Smith" all'interno dei documenti della causa.

Smith è l'unico dipendente nero in una squadra di 50 persone, ed ha riferito ad Alm di sentirsi messo da parte per via della sua etnia. Così Alm avrebbe riferito ai supervisori e ad altri dipendenti di seguire una formazione sul stema della diversità, ma il consiglio è stato respinto perché i dipendenti “erano lì da molto tempo” ed erano “molto apprezzati”.

Dopo questo evento, Bungie avrebbe spinto per risolvere il contratto di Smith, cosa contro cui Alm si è schierata apertamente in modo contrario. L'ex-responsabile delle risorse umane avrebbe poi chiesto supporto a Courtney Benjamin, direttrice dell'equità e dell'inclusione in Bungie, che ha consigliato a Smith di ricevere invece un avvertimento scritto, perché licenziarlo sarebbe "troppo rischioso considerando le prove".

La tensione all'interno di Bungie è salita poi nei mesi successivi, arrivando al licenziamento coatto di Ingrid Alm a seguito di questa serie di eventi, tra cui l'inserimento di Alm nella categoria "necessita di miglioramenti" durante una revisione, con il suo supervisore che le consigliava di cercare un modo per andarsene.

La speranza è che la situazione possa risolversi presto, anche perché non è la prima volta che si ascoltano storie del genere. Proprio qualche giorno fa, tra l'altro, Ubisoft è stata incastrata in situazioni simili.