Il mondo dei videogiochi ha assistito a un fenomeno interessante nelle ultime settimane: mentre la critica si concentrava sui problemi tecnici di Borderlands 4 (qui la nostra recensione), i numeri raccontano una storia completamente diversa. Il quarto capitolo della celebre saga sparatutto ha conquistato oltre 2,5 milioni di giocatori dal suo debutto il 12 settembre, generando ricavi superiori ai 150 milioni di dollari. Questi dati, forniti da Alinea Analytics, dimostrano come il brand Gearbox mantenga ancora un fascino irresistibile per il pubblico mondiale, nonostante le polemiche iniziali.
La distribuzione delle vendite rivela dinamiche interessanti tra le diverse piattaforme. Su Steam, il titolo ha superato le 1,3 milioni di copie vendute, traducendosi in oltre 80 milioni di dollari di fatturato. Le console hanno contribuito con più di un milione di unità aggiuntive, completando un quadro economico decisamente positivo per Gearbox Software.
Il picco di popolarità si è manifestato chiaramente attraverso i dati di concorrenza su Steam, dove Borderlands 4 ha superato quota 300.000 giocatori simultanei subito dopo il lancio. Un risultato che testimonia l'interesse immediato della community per il nuovo capitolo della serie.
L'analisi geografica dei giocatori offre spunti particolarmente interessanti per comprendere il mercato globale. Su Steam, oltre la metà dell'utenza proviene dagli Stati Uniti, seguiti da Cina, Germania, Regno Unito e Canada. Su PlayStation, invece, il dominio americano si conferma con percentuali simili, mentre i mercati europei mostrano quote più distribuite, con Regno Unito, Germania, Francia e Canada che oscillano tra il 5% e l'8%.
Questi numeri geografici riflettono non solo le preferenze regionali per le diverse piattaforme, ma anche strategie di marketing e distribuzione specifiche per ogni territorio. La forte presenza cinese su Steam, ad esempio, evidenzia l'importanza crescente del mercato asiatico per i titoli occidentali.
Un aspetto affascinante emerso dall'analisi riguarda il background videoludico dei giocatori di Borderlands 4. Su Steam, il 59% ha già giocato Borderlands 2, mentre il 51% aveva esperienza con il terzo capitolo. Tiny Tina's Wonderlands, lo spin-off più recente, è stato provato dal 22% degli utenti.
La situazione cambia drasticamente su PlayStation, dove l'influenza di PlayStation Plus ha modificato i pattern di consumo. L'81% dei giocatori aveva già familiarità con Borderlands 3, il 64% con The Handsome Collection e il 50% con Tiny Tina's Wonderlands. Questi dati dimostrano come i servizi in abbonamento possano plasmare significativamente l'esperienza del pubblico con una franchise.
Nonostante il successo commerciale, Borderlands 4 non è sfuggito alle critiche per i problemi prestazionali iniziali, particolarmente su PC. Alinea Analytics prevede tuttavia che questa narrativa negativa si dissolverà progressivamente con l'ottimizzazione del gioco nel tempo.
Randy Pitchford, CEO di Gearbox, ha risposto alle polemiche attraverso una serie di post su X, suggerendo che parte dei problemi prestazionali fosse attribuibile all'ottimizzazione dei PC dei giocatori piuttosto che al gioco stesso. Una posizione che ha alimentato ulteriori discussioni nella community, ma che non sembra aver intaccato il successo commerciale del titolo.