Il franchise di Battlefield si prepara a tornare alle origini con il suo prossimo capitolo, programmato per il 10 ottobre su PS5, Xbox Series X|S e PC: Vince Zampella, vicepresidente esecutivo di EA, ha delineato una visione chiara per quello che considera un ritorno alle radici della serie, dopo anni di sperimentazioni che non hanno sempre convinto la community.
L'obiettivo dichiarato di Battlefield 6 è riconquistare la fiducia dei fan attraverso un approccio che guarda al passato per costruire il futuro, allontandosi così il più possibile da quel Battlefield 2042 che divise fortemente il pubblico.
Durante una nuova puntata del podcast Friends Per Second (via VGC), Zampella ha definito il nuovo titolo come il «successore spirituale» di Battlefield 3 e 4, due capitoli che rappresentano l'apice della popolarità della serie:
«Battlefield è un franchise vecchio di due decenni con alcuni dei giochi più grandi e iconici. Quando Battlefield colpisce nel segno e fa le cose per bene, diventa esplosivo, giusto?».
Zampella ha sottolineato l'importanza cruciale delle mappe di grandi dimensioni, elemento distintivo che i fan della serie considerano imprescindibile:
«È importante, e quei fan di Battlefield sanno che il DNA fondamentale deve esserci. Dobbiamo realizzare correttamente quelle mappe su larga scala».
Gli eventi di anteprima organizzati questa settimana in tutto il mondo hanno rappresentato il primo contatto ufficiale con il multiplayer del gioco: centinaia di giornalisti e influencer — inclusa la nostra testata, ovviamente — hanno potuto testare direttamente l'esperienza, offrendo le prime impressioni concrete su quello che EA presenta come un ritorno di fiamma per la serie.
Presto anche il pubblico avrà l'occasione di vedere con mano l'operato di DICE e EA, grazie alla beta pubblica prevista per la fine del mese, in maniera tale da poter provare le novità in prima persona e prima dell'uscita ufficiale (potete prenotare Battlefield 6 su Amazon, a proposito).
L'approccio di Zampella riflette la consapevolezza che Battlefield deve riconquistare il suo pubblico dopo capitoli che hanno diviso la community: la definizione di «sequel spirituale» rappresenta un impegno preciso a recuperare quegli elementi che hanno reso Battlefield 3 e 4 così apprezzati, pur evolvendoli per le aspettative moderne del gaming.
Sicuramente Battlefield 6 si vuole posizionare ancora una volta in diretta competizione con Call of Duty: non è un caso che sia già arrivata una frecciatina sulle skin dello sparatutto di Activision, con EA che promette che, nel caso del nuovo Battlefield, saranno semplicemente «credibili».